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Cronaca
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Rinnovamento nello Spirito a Roma per omaggiare santa Elena

17 ottobre 2024 | 11:17
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Rinnovamento nello Spirito a Roma per omaggiare santa Elena

Il presidente Contaldo: “Questo evento ci rallegra profondamente e genera nuova speranza nella riaffermazione del profilo carismatico della Chiesa”

“Questo evento ci rallegra profondamente e genera nuova speranza nella diffusione della teologia dello spirito santo e nella riaffermazione del profilo pneumatologico e carismatico della Chiesa”. Così Giuseppe Contaldo, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, anticipa l’emozione e i sentimenti di gratitudine per la canonizzazione della beata Elena Guerra domenica 20 ottobre.

Assieme a Guerra, diverranno santi anche i beati Manuel Ruiz Lopez, Francesco, Mooti e Raffaele Massabki, Giuseppe Allamano e Marie-Leonie Paradis. Comprensibile gioia viene espressa anche dall’Arcidiocesi di Lucca e dalla congregazione delle Suore Oblate dello Spirito Santo, fondate dalla stessa religiosa, considerata autentica apostola e missionaria dello Spirito Santo, nata nella città toscana il 23 giugno 1835 e ivi morta l’11 aprile 1914, dove è sepolta, nella chiesa di Sant’Agostino.

Numerosi i favori celesti attribuiti ad Elena Guerra, con testimonianze di grazie ricevute e anche di nascite per sua intercessione: il miracolo che ha decretato la santità della religiosa lucchese è attribuito ad un uomo di Uberlandia (Brasile), caduto accidentalmente da un albero, con morte cerebrale dichiarata ma poi ripresosi senza plausibili spiegazioni scientifiche.

Cresciuta a Lucca in una famiglia molto religiosa, Elena fin da ragazza, dotata di profonda intelligenza e cultura, si dedica all’apostolato catechistico e ovviamente agli studi. È ben presto chiaro l’orientamento della sua vita interiore, maturata nell’associazione delle amiche spirituali da lei stessa fondata e organizzata per promuovere fra le giovani l’amicizia in senso cristiano. La svolta decisiva nel suo cammino vocazionale arriva nel 1870, dopo un pellegrinaggio a Roma con suo padre.

L’anno successivo, con un gruppo di amiche spirituali e di figlie di Maria, dà inizio ad una nuova esperienza di vita religiosa comunitaria, che nel 1882 sfocia nella fondazione della congregazione delle Suore di Santa Zita per l’educazione culturale e religiosa della gioventù: tra le sue alunne si annovera anche Gemma Galgani. Nel 1886, avvertendo la necessità di adoperarsi concretamente per divulgare la devozione allo Spirito Santo nella Chiesa, scrive a papa Leone XIII esortandolo ad invitare i cristiani a rinnovare la vita secondo lo Spirito. Una richiesta a cui seguono, da parte del Pontefice, i documenti, tuttora attualissimi: il breve Provida Matris Charitate (1895), l’enciclica Divinum illud munus (1897) e la lettera ai vescovi Ad fovendum in cristiano populo (1902). È il 18 ottobre 1897 quando il Santo Padre la autorizza a dare alle religiose della sua congregazione la nuova denominazione di Oblate dello Spirito Santo.

Incessante e non priva di difficoltà fu, nel resto degli anni e fino alla conclusione della sua esistenza terrena, l’opera di Elena Guerra nel rispettare il mandato della Congregazione nel mondo e ravvivare nelle coscienze l’azione potente dello Spirito. Il 26 aprile 1959 fu san Giovanni XXIII ad elevarla agli onori degli altari, definendola, come più volte ricordato, “apostola della devozione allo Spirito Santo”, da lei stessa sempre citato come “il Grande Sconosciuto”.

“Ciò che interessa a noi come Movimento oggi – aggiunge inoltre Contaldo -, per impetrare un felice rinnovamento della faccia della terra, è la sostanza. E la sostanza è che i fedeli si uniscano in una preghiera unanime e incessante al divino Spirito. Gli scritti della santa Elena Guerra possiedono una straordinaria freschezza spirituale: sono una ‘miniera’ ancora tutta da scavare. Quando si incontra Gesù, per mezzo dello Spirito Santo tutta la vita cambia. Non cambiano le cose che facciamo, cambia come le facciamo: restano le stesse, ma profumano di cielo e il quotidiano è trasfigurato dall’eterno. Se mettiamo l’eterno nelle piccole cose, esse si trasfigurano, così da poter fare l’esperienza di Nicodemo, ossia nascere a vita nuova, e questo lo può compiere solo lo Spirito Santo”.