Muore a 69 anni travolto da un carrello elevatore alla cartiera Modesto Cardella
Incidente sul lavoro questa mattina (12 novembre) fra le 8,30 e le 9. La vittima è Luca Cavati, ex commerciante nel settore florovivaistico: lascia moglie e due figlie
Questa volta la passeggiata compiuta tante volte nelle giornate di lavoro, fra il ritiro delle bolle di carico e gli uffici, gli è stata fatale. In pochi secondi la vita di Luca Cavati, dipendente di 69 anni della cartiere Modesto Cardella, è finita schiacciata da un carrello elevatore in manovra nel piazzale della ditta di San Pietro a Vico,
Il tempo di un urlo agghiacciante e il dramma si è consumato davanti agli occhi increduli dei lavoratori della cartiera lucchese, ambiziosa e con programmi di ampliamento in tutta l’area, un simbolo di un intero paese, nonché la sua ricchezza.
La dinamica, ovviamente, è al vaglio della polizia e dei tecnici dell’igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro dell’Asl Toscana Nord Ovest, arrivati sul posto nell’immediatezza mentre l’ambulanza della Misericordia di Borgo a Mozzano con i sanitari a bordo cercava di capire se c’erano possibilità di salvare quel lavoratore finito schiacciato dal muletto. E invece non hanno potuto far altro che dichiararne il decesso.
Il tam tam dell’incidente si è subito diffuso prima nell’azienda, poi alla città, compreso le istituzioni: sul posto è arrivato il sindaco, Mario Pardini, assieme al capo di gabinetto Beniamino Placido. Per capire cosa fosse accaduto ma anche per portare il cordoglio del Comune di Lucca ai colleghi di lavoro e ai familiari. Nessuna dichiarazione pubblica, solo la decisione di rinviare l’inaugurazione del parcheggio della scuola di San Pietro a Vico, prevista per le 14,30.



Sono arrivate, fra le lacrime, in un momento straziante per tutti quelli che erano presenti, anche la moglie e le due figlie del lavoratore, 69enne pesciatino ma residente ad Altopascio con la famiglia, che da tempo lavorava per l’azienda dopo essere stato commerciante nel settore del florovivaismo. Hanno chiesto a gran voce di poter vedere il marito e padre, senza riuscire a passare dallo sbarramento degli inquirenti e degli addetti dell’azienda, che hanno atteso l’arrivo del pm Lucia Rugani, di turno in queste ore, che dopo una rapida analisi dei luoghi dell’incidenti ha dato il nullaosta per il trasporto all’obitorio dell’ospedale Campo di Marte della salma. A compiere il triste viaggio è stato un mezzo della Croce Verde di Lucca.
Occhi sbarrati anche dai dipendenti, più o meno anziani, della ditta, che tutti i giorni vedevano passare Luca a fare il suo compito in azienda, sempre gioviale e con il sorriso.
Adesso il compito di chi indaga sulla vicenda, e che utilizzerà anche le risultanze dell’esame autoptico che chiarirà la dinamica dell’incidente nei particolari, così come la ricostruzione dei testimoni, già sentiti sul posto dagli agenti, è quello di capire come sia potuta succedere una vicenda del genere pur in presenza di tutti gli accorgimenti propri di una grande azienda sul luogo di lavoro. Si chiarirà anche la posizione del conducente del carrello elevatore, che nella sua manovra evidentemente non ha avvertito la presenza di qualcuno alle sue spalle, se verrà confermato che tutto è successo durante una retromarcia.






Tante le domande e tanto, tantissimo, soprattutto il dolore e lo sdegno che ha lasciato questa ennesima morte sul luogo di lavoro e per cui tanti si interrogheranno anche nelle prossime settimane. Intanto è unanime il coro di coloro che affermano che si deve fare di più per evitare queste morti.

Sul posto è intervenuta l’ambulanza della Misericordia di Borgo a Mozzano, la polizia e gli operatori della prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. Dopo poco sono sopraggiunti i familiari, la moglie e due figli che fra le lacrime hanno chiesto di vedere il parente deceduto. A condividere il loro dolore è arrivato sul posto anche il sindaco Mario Pardini con il capo di gabinetto Beniamino Placido, per informarsi sull’accaduto con le forze dell’ordine presenti.
Il primo cittadino non ha voluto rilasciare dichiarazioni ma ha annunciato soltanto che a causa dell’incidente verrà annullata l’inaugurazione del parcheggio a servizio della scuola di San Pietro a Vico, prevista oggi (12 novembre) alle 14,30. No comment anche dalla cartiera in attesa delle risultanze delle indagini.
I commenti
Luca Cavati viveva ad Altopascio e questo ha scosso l’intera comunità, a partire dalla sindaca, Sara D’Ambrosio: “Quello che è successo oggi a San Pietro a Vico, dove Luca Cavati ha perso la vita in una cartiera travolto da un carrello elevatore fa male. Le indagini faranno il loro corso e accerteranno la dinamica dei fatti, resta il fatto che morire a 69 anni sul lavoro è una cosa che non si può accettare. Perché a 69 anni non si dovrebbe lavorare. E perché morire mentre si lavora è una piaga inaccettabile e dolorosa, una pagina triste del nostro presente che ancora una volta deve interrogarci tutti. Luca era residente ad Altopascio, questa notizia ci coinvolge doppiamente. Stasera tutto il mio cordoglio, tutta la mia vicinanza e solidarietà vanno alla famiglia per questa tragedia”
Sul tema interviene l’assessora regionale Alessandra Nardini: “Una terribile notizia da San Piero a Vico, Lucca, che mi arriva proprio mentre sono a Firenze alla manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil, preoccupati per la crisi del settore moda: un uomo di 69 anni è morto travolto da un carrello elevatore in una cartiera. Saranno le indagini a fare piena luce su quanto accaduto e chiarire eventuali responsabilità, ma una cosa mi sento di dirla subito: ogni morte sul lavoro è un fallimento. È un fallimento che richiama tutti, istituzioni, enti preposti ai controlli, imprese, organizzazioni sindacali e datoriali a un impegno comune che vada ben oltre il cordoglio e potenzi sinergie, buone pratiche, regole e controlli, formazione, per fermare una strage inaccettabile. La sicurezza e la salute sul lavoro sono un diritto, nessuno deve infortunarsi, ammalarsi o morire lavorando. È immorale, è indegno per un paese che voglia dirsi civile”.
“Voglio poi dire anche un’altra cosa: mi ha colpita l’età del lavoratore – conclude – Forse anche su questo, sul fatto che a 69 anni un uomo sia ancora a lavorare in una cartiera, servirebbe aprire una riflessione e correggere l’ennesima stortura che non possiamo non vedere”.
Interviene anche il sindaco di Porcari, Leonardo Fornaciari: “Stamattina apprendiamo con nuovo sgomento la notizia della morte di un operaio di 69 anni, travolto da un carrello elevatore alla cartiera Cardella di San Pietro a Vico. Una tragedia che ci ricorda brutalmente – con tutta l’amarezza che questo momento porta con sé – che di “lavoro si muore”. La sicurezza sui luoghi di lavoro non può essere considerata un semplice adempimento normativo, o peggio una spesa da sostenere senza convinzione , “perché va fatto” , ma un valore condiviso, un pilastro sul quale basare la dignità del lavoro stesso”.
“Porcari esprime una delle aree produttive più importanti del territorio, ed è per questa vocazione al lavoro che ci accompagna che sentiamo la responsabilità di promuovere una cultura della sicurezza che vada oltre le procedure: occorre investire nella formazione continua, sviluppare una vera sensibilità tra tutti i lavoratori e gli imprenditori, incentivare sistemi di monitoraggio e di prevenzione più avanzati. Non possiamo permetterci di perdere altre vite. Se è vero che L’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro allora questo non può comportare tre morti al giorno. Oggi abbiamo perso tutti. Il nostro pensiero, a nome dell’intera comunità di Porcari, va ai familiari, ai colleghi e a tutti coloro che conoscevano la persona che, questa sera, non farà ritorno a casa”.
“Esprimo il mio più profondo cordoglio per la tragica scomparsa dell’operaio investito da un carrello elevatore presso la cartiera Modesto Cardella a San Pietro a Vico, nella provincia di Lucca. Questo ennesimo incidente mortale sul lavoro rappresenta una ferita intollerabile e pone l’attenzione sulla necessità urgente di rafforzare le misure di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’Ugl è vicina alla famiglia della vittima in questo momento di dolore. Ancora una volta, sottolineiamo l’importanza di un impegno condiviso tra istituzioni, datori di lavoro e sindacati per garantire che le normative sulla sicurezza vengano rispettate e applicate con rigore. È indispensabile investire nella prevenzione e nella formazione dei lavoratori per ridurre il numero di incidenti sul lavoro, soprattutto in settori ad alto rischio come quello industriale. L’Ugl continuerà a battersi affinché tragedie come questa non si ripetano e per promuovere una cultura della sicurezza che tuteli la vita e la dignità dei lavoratori”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Generale dell’Ugl e Massimiliano Dominici, segretario regionale Ugl Toscana.

Il cordoglio di Paolo Bertolozzi, segretario del Circolo di Lucca del Partito della Rifondazione Comunista: “Apprendiamo con dolore che questa mattina presso la cartiera Modesto Cardella di San Pietro a Vico è deceduto un operaio di 69 anni. Nell’inviare alla famiglia le nostre più sincere condoglianze, non possiamo però tacere per l’ennesima morte sul lavoro che si verifica nella nostra Provincia. Nel 2024 sul territorio italiano sono avvenuti circa 700 decessi sul luogo di lavoro, una strage che il ceto politico di maggioranza e opposizione non riesce ancora a riconoscere. Come Prc abbiamo sostenuto la raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che introducesse il reato di omicidio sul lavoro. Le 50mila firme raccolte però sono rimaste, assieme alla proposta di legge, lettera morta in un cassetto della commissione parlamentare. Stupisce poi apprendere che l’operaio deceduto aveva 69 anni, un’età che dovrebbe coincidere necessariamente con la pensione. Sulle cause del decesso e sul perché una persona di 69 anni si trovasse a lavorare chiediamo sia fatta luce tramite rigide e scrupolose indagini. Si rende altresì necessario rivedere la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ed incrementare la tutela di lavoratori e lavoratrici ed i controlli nelle imprese. Ribadiamo la nostra vicinanza alla famiglia tutta per una morte che non doveva avvenire”.
“Purtroppo la Toscana deve piangere un altro morto sul lavoro; questa volta è successo in una cartiera di San Pietro a Vico a Lucca -afferma Massimiliano Baldini, consigliere regionale della Lega – Innanzitutto, desideriamo esprimere le nostre condoglianze ai familiari dell’operaio. Occorre, dunque, ancora di più una stretta sinergia fra le varie istituzioni per bloccare questa autentica strage sul lavoro. Necessaria, quindi, più sicurezza e maggiori controlli nelle aziende. Tutte queste morti sono intollerabili”.
“Di fronte all’ennesima tragedia sul luogo di lavoro, come è accaduto questa mattina alla Cartiera Modesto Cardella di S.Pietro a Vico, ci raccogliamo intorno al dolore della famiglia, colpita da un lutto così grave. Più volte ci siamo espressi in questi casi. Lasciamo a chi ne ha competenza di stabilire le cause del tragico incidente, che va a colpire una azienda storica, perfettamente inserita nel contesto territoriale e sociale. Questi episodi lasciano in tutti noi un profondo senso di tristezza ma anche la spinta a cercare sempre di più misure e normative che entrino nel merito della sicurezza sui luoghi di lavoro. Molto è stato fatto, tanto rimane ancora da fare”, dice Vittorio Fantozzi, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale della Toscana