Bimbi a rischio per l’ingestione di oggetti: al pronto soccorso del Versilia almeno tre casi al mese

In caso di dubbio serve una radiografia e una rimozione urgente. Pile, monete e detersivi caustici i materiali più pericolosi
L’ingestione di corpi estranei nei bimbi non è rara, ed è un pericolo che allarma le famiglie.
Una paura aumentata, in questi giorni, dopo il dramma della piccola di un anno mezzo,deceduta all’Opa di Massa, dove era stata trasferita dalle Scotte di Siena, per aver ingerito una pila, il cui acido le ha lesionato l’aorta.
Per questo la nostra redazione ha contattato la dottoressa Silvia Navari, responsabile del pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Versilia, e Chiara Centenarigastroenterologa pediatrica, reparti, entrambi, diretti dal primario dottor Luigi Gagliardi.
Cosa fare se si tratta di una pila, la cui ingestione può rivelarsi fatale?
” In caso di ingestione di una pila al litio (disk battery) è necessario eseguire una radiografia per confermarne la presenza e localizzazione. La pila infatti per la sua forma e per le dimensioni, potrebbe fermarsi nel tratto più alto e più stretto dell’apparato digerente ovvero nell’esofago oppure nello stomaco o nell’intestino. Una volta individuata va rimossa con urgenza, in particolare se posizionata nell’esofago perché l’elettrolisi protratta induce una distruzione tissutale che diffonde alle strutture vicine. Il setting e la modalità più adatta per la rimozione devono essere valutati in base ad età, condizioni cliniche del bambino e localizzazione della pila. L’ingestione di pile non è un evento infrequente (6,8%) dei casi di ingestione di corpi estranei) considerando anche la facilità di trovare una pila negli oggetti di uso comune e nei giochi per bambini. E’ importante pertanto che quando si comprano i giochi per bambini sia sempre verificato che rispettino le norme di sicurezzae che le pile – che sono molto inquinanti – vengano smaltite negli appositi contenitori (non nell’indifferenziato!!!)”.
Pile, e non solo: monete, pezzi di giochi, ma anche detersivi, sono tra gli oggetti che frequentemente i piccoli possono ingerire. Quanti casi, in questo anno, al pronto soccorso pediatrico del nosocomio di Lido di Camaiore, e tutti risolti positivamente?
” Nell’ultimo anno abbiamo visto in pronto soccorso circa 3 bambini al mese che avevano ingerito corpi estranei ed è stato possibile confermare la diagnosi perché individuati eseguendo una radiografia. La radiografia è un esame che viene effettuato anche nel caso in cui il bambino sia troppo piccolo per confermare il sospetto di ingestione, per esempio se il genitore non riesce più a trovare piccoli oggetti o frammenti che potevano essere presenti nell’ambiente in cui si trovava il bambino. La radiografia ha però il grosso limite di poterci confermare solo la presenza di corpi radiopachi (metallici) e quindi può farci vedere monete, spilli o batterie ma non pezzetti di plastica o di vetro o alimenti (come il bolo alimentare) o prodotti vegetali (ad esempio piccole ghiande, bacche, foglie, fiori) che potrebbero avere effetti tossici, così come le pasticche, o frammenti di sigaretta (il tabacco è molto tossico se ingerito!). Quindi non solo pile ma anche oggetti smussi come le monete che vanno rimosse se di diametro e lunghezza non ne consentono il passaggio attraverso alcuni punti in cui l’apparato intestinale è ristretto. Per esempio una moneta da 2 euro che ha un diametro maggiore a 2,5 cm non riesce ad attraversare il piloro (e quindi uscire dallo stomaco). Rappresentano un pericolo anche i corpi vulneranti ovvero appuntiti o taglienti, forcine, spille metalliche, i magneti per i quali è raccomandata la rimozione urgente se multipli o se sono stati ingeriti corpi estranei metallici per le possibili complicanze come la perforazione intestinale. Nel caso di ingestione accidentale si sostanze potenzialmente tossiche (fra i detersivi domestici ad esempio i brillantanti per la lavastoviglie o la candeggina) è importante che vengano fornite informazioni sul nome commerciale del prodotto (o che si abbia a disposizione il contenitore con etichetta), sul tempo trascorso dall’ingestione e sulla quantità assunta per poter intervenire in maniera adeguata riducendo gli effetti dannosi. Per ridurre l’incidenza degli incidenti si ricorda pertanto di non travasare mai nessun prodotto chimico in altri contenitori e di conservare i prodotti potenzialmente tossici fuori dalla portata dei bambini e ricordare che anche alcune piante ornamentali se ingerite possono provocare tossicità. Molta attenzione va posta anche sulla possibilità che i bambini ingeriscano farmaci utilizzati in ambito familiare già preparati per essere assunti (ad esempio gocce di psicofarmaci), caduti per terra o lasciati incustoditi Sebbene la maggior parte dei corpi estranei ingeriti venga espulsa spontaneamente, un 10-20% necessita di rimozione endoscopia e 1% di intervento chirurgico.La prevenzione degli incidenti domestici rimane la strategia migliore per evitare gravi e sebbene raramente, purtroppo letali, conseguenze”
Quale è la fascia di età più soggetta a tali “incidenti”?
“I bambini dai 6 mesi ai 6 anni sono i più esposti al rischio. I più piccoli perché tendono a sperimentare attraverso la fase orale, i più grandi accidentalmente
L’aumento, preoccupante, di casi, negli ultimi anni, ha spinto la Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica a lanciare una campagna di sensibilizzazione: a che punto siamo?
“E’ necessario sensibilizzare i genitori a non lasciare incustoditi in casa detersivi e caustici e non travasarli in bottiglie comuni; tenere lontano dai bambini oggetti e soprattutto disk battery che i piccoli possono ingerire senza che gli adulti li vedano. Nel caso in cui un adulto si accorga dell’ingestione è necessario: non indurre il vomito, non somministrare acqua/latte/carbone attivo, rimediare un oggetto simile o la bottiglia/etichetta della sostanza ingerita ed portare subito il bambino al più vicino pronto soccorso. Solamente nel caso di ingestione certa di Disk battery è consigliabile in bambini > 1 anno di vita la somministrazione di 10 milligrammi di miele (1 cucchiaio grande) ogni 10 minuti per lenire l’effetto corrosivo della pila sulla parete esofagea. Negli ultimi anni sono persino state messe in commercio disk battery dal “gusto cattivo” per disincentivare i bambini a deglutirle una volta messe in bocca”.
Esiste un protocollo nazionale?
“Proprio in seguito al numero crescente di casi di ingestione di corpi estranei (+90% negli ultimi 15 anni) la Società Italiana di gastroenterologia pediatrica (Sigenp) e l’Associazione di endoscopisti e gastroenterologi ospedalieri (Aigo) nel 2020 hanno stilato le linee guida nazionali di indirizzo dirette agli operatori per stabilire tempistiche e modalità di rimozione basate sul tipo di corpo estraneo, età del bambino, sintomi e localizzazione. Purtroppo per bambini piccoli senza anamnesi di ingestione i sintomi possono essere molto vaghi portando ad un ritardo della diagnosi. Devono essere noti a genitori e operatori i sintomi di allarme che possono essere: salivazione eccessiva, vomito (con sangue), dolore toracico/addominale, difficoltà a respirare, lesioni del cavo orale. Il sospetto deve essere elevato soprattutto nei bambini di età inferiore ai 6 anni”.
Qualche esempio di casi che avete affrontato?
“Spesso – concludono le due professioniste – . i genitori si preoccupano perché i loro bambini hanno una alimentazione selettiva e chiedono integratori per stimolarne l’appetito ma se i bambini vogliono, possono ingerire quasi tutto e per nostra esperienza abbiamo visto ingerire pezzetti di spugna struccante, ghiande, sassi, un pacchetto intero di circa 30 gomme da masticare in pochi minuti che compattandosi hanno creato un massa nello stomaco, forcine da 6 centimetri di lunghezza, spille metalliche, mollette per capelli, chiave, bulloni, e, pochi giorni fa, componenti della sigaretta elettronica”.