Lavoro, giù del 12% la domanda di personale a Lucca. In calo anche le assunzioni dei giovani under 30

21 novembre 2024 | 12:00
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Lavoro, giù del 12% la domanda di personale a Lucca. In calo anche le assunzioni dei giovani under 30

Ancora in difficoltà il manifatturiero, maggiore tenuta per i servizi. Le assunzioni programmate dalle imprese, in un caso su due, restano difficili da fare

Sono più di6 mila le richieste di personale delle imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa per il mese di novembre 2024: un numero importante ma in contrazione del 9%, in valore assoluto quasi 600 unità in meno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A diminuire è soprattutto la domanda nell’industria manifatturiera mentre i servizi si mostrano più resilienti. Rimane rilevante, seppur in lieve calo, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, rappresentando una criticità strutturale con valori superiori alla media nazionale (48%). Le imprese lucchesi segnalano infatti difficoltà nel reperire le figure professionali richieste nel 50% dei casi, con punte del 67% per la ricerca di operai specializzati. A Massa-Carrara, la difficoltà di reperimento del personale raggiunge il 58%, con meccanici, montatori e riparatori che risultano quasi impossibili da trovare (difficoltà di reperimento del 90%). Infine le imprese pisane incontrano difficoltà di reperimento per il 54% delle assunzioni, con valori che arrivano a 8 assunzioni difficili ogni 10 per i conduttori di veicoli e per gli operai specializzati nelle costruzioni edili. Questo, in sintesi, è quanto emerge dai dati rilevati per il periodo novembre 2024 su un campione di oltre 2.600 imprese con dipendenti delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa dal Sistema informativo Excelsior, indagine realizzata da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche – Isr.

“I dati di novembre confermano un quadro complesso per il mercato del lavoro nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa – sottolinea Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest -. Il calo della domanda di lavoro, unito a un persistente mismatch tra le esigenze delle imprese e l’offerta di competenze, rende urgente dotare il territorio di strumenti per ridurre questo divario, puntando in particolare sui giovani. Per questo motivo, promuoviamo percorsi formativi mirati, come i Pcto tematici nei settori strategici della meccatronica, del turismo, della moda e dell’agroalimentare. Inoltre, sosteniamo percorsi finalizzati allo sviluppo di competenze in contesti non formali e informali, con particolare attenzione a quelli che consentano agli studenti di ottenere una certificazione di parte terza offrendo alle imprese contributi fino a 5mila euro per le spese di tutoraggio. Il nostro obiettivo è quello di rafforzare il legame tra istruzione e mondo produttivo, creando un circolo virtuoso che generi vantaggi per entrambe le parti.”

A novembre, la domanda di lavoratori da parte delle imprese lucchesi raggiunge le 2.300 unità, evidenziando una diminuzione del 12% (-300 unità) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il settore industriale registra un calo del 26%, mentre i servizi rimangono stabili. Le imprese segnalano minori difficoltà nel reperimento di lavoratori rispetto allo stesso periodo del 2023 anche se un lavoratore su due risulta difficile da trovare. Tra i motivi di difficoltà segnalati dalle imprese, il più rilevante è la mancanza di candidati, che rappresenta il 31%, segue la preparazione inadeguata dei candidati, che si attesta al 16%. Per quanto riguarda gli operai specializzati, la quota di posizioni difficili da coprire arriva al 67%. Il mismatch più significativo si osserva nella filiera dell’edilizia, dove è complicato reperire operai specializzati nella costruzione e manutenzione di strutture edili, con una difficoltà di reperimento che arriva al 55%. Questa percentuale aumenta per gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, raggiungendo il 75%, e si fa ancora più elevata per i meccanici, montatori e riparatori, con difficoltà di reperimento toccano l’87% delle posizioni ricercate.

La domanda di lavoro delle imprese di Massa-Carrara, con 930 entrate previste a novembre, registra una diminuzione del 17%, corrispondente a circa 190 unità in meno rispetto a novembre 2023. Si osserva un calo sia nel settore industriale, che segna un -19% (-100 unità), sia nei servizi, con una diminuzione del 14% (-80 unità). Le imprese apuane prevedono difficoltà nel reperimento dei profili desiderati nel 58% dei casi: un valore in linea con quanto registrato a novembre 2023. Tra i motivi indicati dalle imprese per le difficoltà di assunzione, il più rilevante è la mancanza di candidati (38%), seguito dalla preparazione inadeguata degli stessi (17%), valori identici a quelli dell’anno precedente. Tra i gruppi professionali, a novembre si riscontrano le difficoltà di reperimento più consistenti tra gli operai specializzati. Secondo le imprese apuane, i meccanici, montatori e riparatori cercati sono praticamente impossibili da trovare (90%). La situazione risulta leggermente migliore per gli operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (75%) e per gli operai specializzati addetti alle costruzioni (65%).

Situazione leggermente migliore a Pisa dove le imprese con dipendenti registrano una flessione della domanda di appena il 3% (-100 unità) rispetto a novembre 2023, per un totale di 2.850 entrate nel mese. Il settore industriale è in calo del 15% (-170 unità), mentre i servizi mostrano una lieve crescita (+4%, +70 unità). Nonostante il divario tra domanda e offerta di lavoro rimanga elevato, le difficoltà nel reperimento dei profili richiesti da parte delle aziende pisane si attenuano leggermente, interessando il 54% delle posizioni lavorative offerte: due punti percentuali in meno rispetto a novembre 2023. Tra i motivi dichiarati dalle imprese, il più rilevante è la mancanza di candidati (35%), seguito dalla preparazione inadeguata degli stessi (15%). Il 66% degli operai specializzati e dei conduttori di impianti e macchine risulta difficile da reperire. La parte più consistente delle assunzioni da parte delle aziende riguarda gli operai specializzati nelle costruzioni (77%), seguiti dai conduttori di veicoli a motore (81%) e dagli operai specializzati nelle rifiniture delle costruzioni (55%). Gli operai specializzati nella lavorazione di cuoio, pelli e calzature mostrano una difficoltà di reperimento in circa quattro casi su dieci.

La nota completa di grafici e tabelle per ciascuna delle tre province è allegata a questo comunicato stampa ovvero scaricabile dal sito www.isr-ms.it.

La domanda di lavoro in provincia di Lucca

A novembre, la domanda di lavoratori da parte delle imprese lucchesi raggiunge le 2.300 unità, registrando una diminuzione del 12% (-300 unità) rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, quando si era invece osservata una crescita di 370 unità rispetto al 2022. Tra le assunzioni programmate dalle aziende lucchesi, il 39% (890 unità) riguarda il settore industriale, in calo del 26% (-310 unità) rispetto all’anno precedente. Il restante 61% (1.400 unità) è destinato ai comparti dei servizi, stabili rispetto a novembre 2023. Le imprese della provincia di Lucca riservano ai giovani sotto i 30 anni una quota del 29% delle assunzioni, un valore in diminuzione di cinque punti rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda le tipologie contrattuali, il 23% dei contratti proposti a novembre dalle imprese lucchesi è di tipo stabile: il 18% sono contratti a tempo indeterminato e il 5% di apprendistato. Il restante 77% riguarda contratti a termine, il 58% a tempo determinato, il 10% in somministrazione e il 9% con altre tipologie contrattuali.

Difficoltà di reperimento
Rimane elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro nella provincia di Lucca: a novembre, le imprese segnalano difficoltà nel reperimento di lavoratori per la metà delle posizioni aperte, il che significa che un lavoratore su due risulta difficile da trovare. Tuttavia, questo valore è inferiore di quattro punti percentuali rispetto a novembre 2023. Negli ultimi due anni la difficoltà nel reperimento di personale è aumentata costantemente. In particolare, a partire da luglio 2023 si è registrato un incremento strutturale della quota di assunzioni considerate difficili da realizzare, che nel 2024 si è stabilizzata mediamente al 50%, un dato lievemente superiore alla media del 2023 pari al 49%. Il valore più basso del 2024 è stato registrato ad aprile, con il 41% (rispetto al 37% di giugno 2023), mentre il valore massimo si è avuto a febbraio con il 55% (contro il 58% di ottobre 2023). Tra i motivi di difficoltà segnalati dalle imprese, a novembre 2024 il più rilevante è la mancanza di candidati, che rappresenta il 31%, in calo di due punti percentuali rispetto a dodici mesi fa. Segue la preparazione inadeguata dei candidati, che è aumentata di un punto percentuale su base annua portandosi al 16%.

Lavoratori in entrata per titolo di studio
La domanda di lavoratori da parte delle imprese resta focalizzata principalmente su qualifiche e diplomi professionali, con 870 unità richieste nel mese di novembre. Le imprese segnalano difficoltà di reperimento per oltre una posizione su due (52%): nel 31% dei casi la motivazione principale è la carenza di candidati, mentre il 16% attribuisce la difficoltà a una preparazione inadeguata degli stessi.
Tra gli indirizzi professionali con il numero più elevato di richieste, quelli con le maggiori difficoltà di reperimento includono il settore meccanico (120 assunzioni con difficoltà all’80%), seguito dai sistemi e servizi logistici (100 assunzioni con difficoltà al 41%) e dalla ristorazione (160 assunzioni con difficoltà al 37%). Sono 640 le assunzioni programmate dalle imprese lucchesi per figure con diploma di livello secondario, con una difficoltà di reperimento del 53%. Le imprese segnalano un’indisponibilità di candidati nel 31% dei casi e una preparazione inadeguata nel 19%. Gli indirizzi più ricercati includono amministrazione, finanza e marketing (170 assunzioni), per i quali le aziende faticano a trovare le figure desiderate in un caso su tre (33%). Le difficoltà di reperimento aumentano notevolmente per gli indirizzi turismo (100 assunzioni, con difficoltà al 60%), meccanica, meccatronica ed energia (80 assunzioni, con difficoltà al 70%) ed elettronica ed elettrotecnica (70 assunzioni, con difficoltà al 76%).

La difficoltà di reperimento per il personale laureato è decisamente elevata e mediamente superiore rispetto agli altri titoli di studio, con 240 assunzioni previste: a novembre, le imprese lucchesi segnalano difficoltà per il 61% dei programmi occupazionali. Nel 39% dei casi la causa è la carenza di candidati, mentre nel 18% è dovuta a una preparazione non adeguata. L’indirizzo di laurea più richiesto è quello economico, con 70 assunzioni, di cui il 41% di difficile reperimento. Seguono insegnamento e formazione (30 unità, con il 74% di difficoltà) e ingegneria industriale (30 assunzioni, con difficoltà al 76%). Infine, le imprese lucchesi richiedono 60 diplomati Its, dei quali solo uno su quattro è considerato difficile da trovare. Per i lavoratori con la sola scuola dell’obbligo, il numero delle assunzioni programmate raggiunge quota 490, con una difficoltà di reperimento del 42%.

Lavoratori in entrata per gruppo professionale
A novembre, tra i principali gruppi professionali, quello dei dirigenti, delle professioni altamente specializzate e dei tecnici prevede 380 nuove assunzioni, con un divario tra domanda e offerta di lavoro del 53%. Analizzando i dati più nel dettaglio, il mismatch si riduce al 35% per i tecnici in campo ingegneristico (70 assunzioni), mentre sale al 60% per i tecnici dei processi produttivi e raggiunge l’89% per i tecnici della salute. In entrambi i casi, le assunzioni previste dalle imprese lucchesi si fermano a 40 unità nel mese. Per quanto riguarda gli impiegati, professioni commerciali e nei servizi, il mismatch è leggermente inferiore: per le 890 figure richieste dalle imprese lucchesi, si prevede una difficoltà di reperimento nel 45% dei casi. Le maggiori difficoltà si riscontrano tra gli esercenti e gli addetti alle attività di ristorazione, con una previsione di 360 assunzioni e sei figure su dieci difficili da trovare. Per gli addetti alle vendite, con 240 assunzioni programmate, il divario tra domanda e offerta si attesta al 30%.

Tra gli operai specializzati, con 660 ingressi previsti, la quota di posizioni difficili da coprire arriva al 67%. Il mismatch più significativo si osserva nella filiera dell’edilizia, dove è complicato reperire operai specializzati nella costruzione e manutenzione di strutture edili: per questi si prevedono 120 assunzioni, con una difficoltà del 55%. Tale percentuale aumenta per gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (90 assunzioni) portandosi al 75%. Per i meccanici, montatori e riparatori (90 ingressi) le difficoltà di reperimento sono ancora più elevate, raggiungendo l’87%. Infine, si prevedono 370 assunzioni di personale non qualificato, con una difficoltà di reperimento del 29%. Le categorie più richieste includono il personale nei servizi di pulizia (140 unità) e gli addetti allo spostamento e alla consegna merci (180 unità).