Accoltellato per un rimprovero, la criminologa lucchese: “La stabilità della famiglia essenziale contro comportamenti devianti”

Irene Peluso: “Inutile strumentalizzare l’evento per forzare l’eventuale interesse pubblico. È necessario affrontare i problemi con decisione e trasparenza”
Accoltellato per un rimprovero. Ad analizzare il fatto è la criminologa lucchese, Irene Peluso.
“Con profonda preoccupazione – dice – porto all’attenzione di tutti l’evento tragico avvenuto recentemente a Massa Pisana, un accoltellamento che ha coinvolto i nostri giovani. Questo episodio di violenza non è solo un campanello d’allarme ma un invito a riflettere sulle radici del disagio che permea i nostri adolescenti, portandoli a commettere atti criminali”.
Genesi dei disagi negli adolescenti
“È fondamentale comprendere – dice – le cause di tali comportamenti. Spesso, l’assenza di punti di riferimento, la mancanza di opportunità, e un ambiente familiare disgregato contribuiscono alla nascita di un vuoto esistenziale che sfocia in atti di violenza. I nostri giovani sono il riflesso della società in cui vivono; una società che, ahimè, non sempre riesce a fornire loro il supporto e la guida necessari”.
Puntualizzazione sui crimini effettuati da italiani
“È importante chiarire che i crimini non sono un’esclusiva di una specifica comunità – prosegue Peluso – Gli italiani stessi non sono esenti da colpe, tutt’altro. I dati dimostrano chiaramente che la criminalità non conosce nazionalità e che anche tra noi vi sono numerosi individui che infrangono la legge. È essenziale affrontare questa realtà con onestà, determinazione, umiltà”.
Indiscussa attuazione della punizione legislativa
“La giustizia deve fare il suo corso – spiega Peluso – Ogni atto criminale deve essere punito. La legge non deve essere solo un deterrente, ma anche uno strumento di rieducazione e reinserimento per coloro che hanno sbagliato.”
Azione correttiva sui genitori e monitoraggio
“I genitori giocano un ruolo cruciale nella formazione dei giovani – dice – È imperativo che essi siano supportati, educati e monitorati affinché possano offrire ai figli un ambiente sano e stabile. La famiglia è il primo e più importante nucleo sociale, e la sua stabilità è essenziale per prevenire comportamenti devianti”
Inopinabile inutilità della strumentalizzazione politica
“Non possiamo ignorare l’evidenza: le politiche di integrazione non sempre riescono a prevenire i crimini commessi da extracomunitari. Tuttavia, è altrettanto evidente che l’efficacia delle politiche deve essere costantemente valutata e migliorata. Non possiamo permetterci di essere prolissi nelle questioni facili e muti in quelle difficili, tantomeno strumentalizzare l’evento per forzare l’eventuale interesse pubblico. È necessario affrontare i problemi con decisione e trasparenza”.
Gli italiani devono essere di esempio
“Noi italiani – spiega ancora – dobbiamo essere i primi a dare l’esempio. La nostra condotta, sia pubblica che privata, deve riflettere i valori di legalità, rispetto e integrazione. Solo così possiamo aspirare a costruire una società più giusta e sicura per tutti. Chiudo con una riflessione di Jacopo Cuiacio, giurista della Scuola Culta: Verbosi in re facili, in difficili muti, in angusta difficili. Non possiamo permetterci di essere prolissi nelle questioni facili, muti in quelle difficili, fumosi in quelle ostiche. Affrontiamo le sfide con coraggio e chiarezza, per il bene delle future generazioni”.