Esplosione a Calenzano, identificata la prima vittima: è un 51enne di Prato

9 dicembre 2024 | 21:09
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Esplosione a Calenzano, identificata la prima vittima: è un 51enne di Prato

Era un autotrasportatore di cisterne: lascia moglie e due figlie. Ecco chi sono gli altri operai nella lista di morti e dispersi

Esplosione a Calenzano, c’è la prima vittima identificata. È Vincenzo Martinelli, 51 anni, napoletano di nascita ma residente a Prato. Padre di due figlie era un autostrasportatore di cisterne. Si trovava, con tutta probabilità, nel punto più vicino all’esplosione.

Fra morti e dispersi nella lista ci sono anche un operaio originario di Catania di 57 anni, un operaio originario della provincia di Novara di 49 anni, un operaio nato in Germania ma italiano di 45 anni e un operaio di Matera di 45 anni.

Fra le prime ipotesi dell’incidente quello della fuoriuscita di liquido nella fase di carico delle autocisterne.

Cordoglio unanime per le vittime e condanna per l’incidente sul lavoro.

“Quella che arriva dalla Piana fiorentina dopo l’esplosione all’impianto Eni  di Calenzano è una notizia straziante con il suo tragico bilancio di morti, feriti e dispersi.  Alle loro famiglie va  tutta la nostra vicinanza e solidarietà”. Lo afferma Nicola Fratoianni, onorevole di Avs. “Ora – diè il momento dello sgomento, del dolore e del cordoglio. Ma questa strage di Stato non può continuare così: le tragedie sul lavoro continuano ad aumentare in maniera intollerabile.  Così come occorrerà affrontare il tema dei livelli  di manutenzione e  di sicurezza dei tanti impianti ed aziende a rischio di incidenti rilevanti presenti nel nostro paese. Perché sulla prevenzione non si può mai abbassare la guardia”.

“Esprimo il mio più profondo cordoglio per le vittime dell’esplosione avvenuta nella raffineria Eni di Calenzano e la mia totale vicinanza alle loro famiglie. E rivolgo la mia più sentita gratitudine ai vigili del fuoco e a tutti i soccorritori che si stanno adoperando senza sosta in queste ore drammatiche. Eni è leader nel settore petrolifero, uno dei più importanti player italiani che ha sempre posto la sicurezza tra le sue priorità, ma pur in attesa  di conoscere le dinamiche, dobbiamo assicurarci che simili tragedie non accadano più e lavorare in questo senso, anche alla luce di una possibile riforma del sistema dei carburanti nel nostro Paese”. A dichiararlo è Riccardo Zucconi, deputato e responsabile Energia di Fratelli d’Italia.

“Non è possibile che solo dieci mesi dopo quanto successo in via Mariti, Firenze sia di nuovo a piangere per una tragedia di queste dimensioni in un luogo di lavoro. Non bastano lo sgomento, il dolore e la rabbia: dobbiamo fermare questo massacro”. A dirlo sono i segretari generali della Cisl Toscana e Firenze-Prato, rispettivamente Silvia Russo e Fabio Franchi.  “Oggi la domanda che dobbiamo tutti porci è se in questo territorio si fa tutto quanto è possibile per tutelare la sicurezza sul lavoro, quanti sono e quanto sono efficaci i controlli, se c’è un coordinamento sufficiente e adeguato tra i quattro soggetti (Ispettorato del lavoro, Inps, Inail, Asl) che sono preposti a garantire la sicurezza. Chiediamo anche alla Regione, che sull’argomento ha sempre dimostrato grande attenzione, di attivarsi per garantire che il coordinamento degli interventi sul territorio sia massimo, che le forze sul campo per fare i controlli siano di più e che i controlli siano più efficaci. Spetterà come sempre alla magistratura accertare eventuali responsabilità su quanto accaduto stamani, ma è tragicamente evidente che su questo territorio c’è un problema”. “Dobbiamo ribadire, poiché i comportamenti di molti sembrano spesso dimenticarlo, che la tutela della vita umana viene prima del profitto  – concludono Russo e Franchi – e che tutte le aziende, grandi e piccole, devono rispettare le norme e investire tutto quanto è necessario sulla sicurezza. E anche lo stato deve fare molto di più sul piano di ispezioni e sanzioni. Per questo, insieme a Cgil e Uil, abbiamo deciso lo sciopero e l’iniziativa di mercoledi, richiamando tutti alle proprie responsabilità”.

“Come Uil Toscana ci uniamo al dolore per la tragedia di Calenzano, dove un’esplosione all’interno di un deposito Eni ha portato via la vita a due persone e ferite altre nove, con tre nomi che mancano ancora all’appello. Esprimiamo le nostre condoglianze e la nostra più assoluta vicinanza alle famiglie delle vittime. La rabbia per l’ennesima strage è tanta: siamo alla seconda grande tragedia sul lavoro a Firenze, dopo il crollo del cantiere di via Mariti, in neanche un anno. Non può essere visto come una fatalità o una terribile coincidenza, qui siamo in un contesto lavorativo – a Firenze e provincia – dove servono controlli a tappeto e minuziosi”. Lo dicono Paolo Fantappiè (segretario generale Uil Toscana) e Leonardo Mugnaini (coordinatore Uil Firenze). “La nostra organizzazione sindacale, proprio tre anni fa, fece una denuncia all’Usl Toscana Centro per problemi relativi a dei malfunzionamenti interni al sito stesso, che portò ad un intervento degli organi di vigilanza con la sospensione temporanea delle attività. Riteniamo a questo punto – viste le due stragi sul lavoro così ravvicinate – indispensabile l’istituzione di una task force regionale che comprenda tutti gli organi di controllo, parti istituzionali, datoriali e sindacali, per una pianificazione degli interventi e dei controlli in tutti i luoghi di lavoro a Firenze e provincia. Attendiamo comunque il lavoro degli inquirenti per fare massima luce sull’accaduto”.

“L’esplosione avvenuta a Calenzano non è solo un incidente sul lavoro gravissimo: è l’ennesimo. Le leggi sulla sicurezza ci sono, vanno rispettate e fatte rispettare: questa è la prima cosa da fare. Ma serve anche rinnovare e rafforzare l’impegno sulla prevenzione, che non va considerata una spesa ma un giusto investimento”. A dirlo è la presidente di Acli Toscana, Elena Pampana. “A nome di tutte le Acli toscane – aggiunge Pampana – esprimo il cordoglio per le vittime, i migliori auguri ai feriti e un grande ringraziamento alle forze dell’ordine, i Vigili del Fuoco e i soccorritori accorsi sul posto”.

Le Acli evidenziano l’urgenza di garantire il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro e la necessità di applicarle con rigore. Ribadiscono inoltre l’importanza di promuovere una maggiore sensibilizzazione culturale verso la prevenzione, sottolineando che queste tragedie non sono tollerabili e possono essere evitate. L’associazione richiama all’impegno congiunto di istituzioni, imprese e cittadini per costruire una cultura del lavoro che metta al centro la sicurezza e il rispetto dei diritti di ogni lavoratore.

“Monitoriamo con grande preoccupazione l’evolversi della situazione a Calenzano, in provincia di Firenze, dove una terribile esplosione ha provocato morti e feriti. Porgiamo alle famiglie le nostre più sentite condoglianze e ai feriti un augurio di pronta e completa guarigione. Attendiamo ulteriori sviluppi, ribadendo che, ovunque, la sicurezza dei lavoratori è un diritto inalienabile, per il quale dobbiamo tutti tenere l’attenzione costantemente elevata. Esprimiamo il nostro profondo ringraziamento ai vigili del fuoco e a tutti gli operatori che, con il loro tempestivo intervento, hanno provveduto a riportare la situazione sotto controllo”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl ed Eliseo Fiorin, Segretario Nazionale Ugl Chimici.

“Desideriamo esprimere, a nome della Cisal, il più profondo cordoglio per le vittime e la massima vicinanza alle famiglie coinvolte nel tragico incidente verificatosi presso la raffineria di Calenzano. Gli sviluppi di questa vicenda ci lasciano profondamente turbati e preoccupati. Quanto accaduto riporta alla luce, purtroppo, la questione cruciale della sicurezza nei luoghi di lavoro, tema che richiede un impegno più forte, costante e condiviso. Èo vviamente  prematuro esprimere ogni tipo di giudizio, appare tuttavia necessario ribadire che l’attenzione verso la sicurezza nei luoghi di lavoro e soprattutto nei siti ad alto rischio come quello di Calenzano, deve restare altissima. È necessario che le aziende, di qualunque dimensione, pongano maggiore attenzione agli aspetti preventivi, dall’adeguamento degli impianti alla formazione del personale, elementi imprescindibili per garantire l’incolumità dei lavoratori. Riteniamo opportuno un rafforzamento del sistema dei controlli e delle relative misure sanzionatorie, nell’ottica di una più efficace tutela del lavoro. La salvaguardia della vita umana rappresenta un valore fondamentale che non può essere subordinato a logiche di natura economica. Confidiamo che le autorità competenti possano fare piena luce su questo incidente, mentre rinnoviamo la nostra vicinanza a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia”. Così in una nota il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro e Giuseppe Graniti segretario generale della Fialc Cisal.

“La terribile esplosione avvenuta presso il deposito petrolifero di Calenzano, che ha causato vittime e numerosi feriti, rappresenta un drammatico monito sull’importanza delle misure di sicurezza nei siti industriali. Questo tragico evento ha colpito profondamente le famiglie coinvolte e l’intera comunità locale, ora costrette a fare i conti non solo con il dolore della perdita, ma anche con i rischi legati ai fumi tossici sprigionati dall’incendio.” Lo dichiarano Eros Tetti e Sandra Giorgetti, esponenti di Europa Verde Toscana, insieme a Fiorella Zabatta, co-portavoce nazionale di Europa Verde, che proseguono: “Eventi come questo evidenziano quanto sia cruciale una gestione scrupolosa in ogni fase della vita di questi impianti: dalla progettazione alla manutenzione, fino all’elaborazione di piani di emergenza adeguati, condivisi con enti locali, residenti e istituzioni come prefetture e comuni. È altrettanto fondamentale limitare la costruzione di strutture sensibili, come scuole e ospedali, nelle vicinanze di tali impianti, e prevenire lo sviluppo urbano in aree a rischio di incidenti rilevanti”. “Questa tragedia – concludono – ribadisce con forza l’urgenza di abbandonare le tecnologie legate ai combustibili fossili e accelerare la transizione verso un modello energetico sostenibile e sicuro. Esprimiamo il nostro più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime e a tutta la comunità colpita da questo drammatico evento. Europa Verde si impegna fin da subito a offrire supporto concreto a chiunque ne abbia bisogno”.

“Profondo dolore per le vittime e un pensiero di forte vicinanza ai feriti per l’incendio al deposito carburanti avvenuto questa mattina a Calenzano. Vorrei, anche, esprimere un ringraziamento a tutti coloro che in queste concitate ore si stanno impegnando per i soccorsi e il ripristino in sicurezza dell’area. Stiamo monitorando costantemente le conseguenze e la nostra struttura è a disposizione delle imprese delle zone coinvolte dall’incendio al deposito carburanti”. Così il presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa e di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi.

Confartigianato Imprese Toscana con profondo cordoglio si stringe ai familiari delle vittime. Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Imprese Toscana ha dichiarato: “Siamo vicini a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia e seguiamo il susseguirsi delle notizie sperando che presto vengano garantite condizioni di sicurezza e si possano ricostruire le cause di questo terribile incidente, che purtroppo è avvenuto in un’area molto popolata e ad alta densità di insediamenti industriali, artigianali e commerciali. Il nostro grazie alle organizzazioni e alle persone impegnate nei soccorsi e al personale sanitario che assiste i feriti. La rete di Confartigianato, la nostra comunità, è a disposizione delle persone e delle imprese che stanno subendo le conseguenze di questa tragedia”.

“Sono le ore dello sgomento per le vittime e i feriti e del sostegno ai soccorritori impegnati sul luogo dell’esplosione. Ma non possiamo fermarci qui: anche nella nostra regione si continua a morire di lavoro e questo è intollerabile. È necessario un confronto vero e a tutto campo sulle condizioni di lavoro in tutti i settori”. A dirlo è il presidente di Confcooperative Toscana, Alberto Grilli, dopo l’esplosione avvenuta stamani in una raffineria a Calenzano.

“Siamo tutti molto scossi per quanto avvenuto a Calenzano a seguito della terribile esplosione che è stata avvertita a chilometri di distanza anche nelle nostre sedi universitarie. In questo momento così difficile, voglio esprimere la vicinanza dell’Ateneo ai familiari delle vittime e dei feriti coinvolti nell’incendio. A loro va l’abbraccio solidale di tutta la comunità che rappresento. Voglio ringraziare i soccorritori che, a vario titolo, si sono adoperati con tempestività e dedizione per far fronte all’emergenza e il Ministro Anna Maria Bernini per la vicinanza che ha espresso a tutta la comunità accademica”. Così la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci ha commentato l’accaduto, precisando che le sedi universitarie del Design Campus, del Campus scientifico tecnologico di Sesto e della sede di Quaracchi non hanno riportato alcun danno e che lo scambio di informazioni con la Protezione civile è stato continuo. A Calenzano e Sesto fiorentino studenti, personale tecnico amministrativo e docenti – rimasti nella mattinata precauzionalmente all’interno dei plessi – hanno lasciato i locali universitari non appena è giunta la comunicazione da parte dell’Agenzia Regionale per la protezione ambientale della Toscana che non vi fossero criticità legate alla qualità dell’aria. Le attività didattiche nei plessi di Calenzano, Sesto Fiorentino e Quaracchi, sospese oggi pomeriggio, riprenderanno regolarmente nella giornata di domani.

“La tragedia che ha colpito il sito Eni di Calenzano, con un bilancio drammatico di due morti, nove feriti e quattro dispersi, deve rappresentare uno spartiacque nella gestione della sicurezza sul lavoro e nei protocolli di prevenzione degli incidenti rilevanti”, dichiara Elisabetta Mazzarri, consigliera comunale civica. “Questo disastro avrebbe potuto essere ancora più grave, considerata la vicinanza al parco serbatoi – continua  Elisabetta Mazzarri – Non è tollerabile che eventi di tale portata continuino a mettere a repentaglio la vita dei lavoratori, dei soccorritori e della cittadinanza. È il risultato di normative carenti, controlli insufficienti e scarsa attenzione politica alla sicurezza delle infrastrutture industriali a rischio. L’esplosione, avvenuta nell’area di carico destinata alle autobotti, ha avuto conseguenze devastanti, bloccando il traffico ferroviario e autostradale in un punto cruciale dei collegamenti nazionali e obbligando alla distribuzione di mascherine per proteggere la popolazione dall’inalazione di sostanze pericolose. L’allerta della Protezione Civile, arrivata sui cellulari circa un’ora dopo l’incidente, ha evidenziato ulteriori falle nel sistema di emergenza. “Questa tragedia – prosegue Mazzarri – mette in luce l’urgenza di interventi legislativi immediati. Chiedo che il governo e le autorità regionali varino un piano straordinario per il monitoraggio, la messa in sicurezza e la modernizzazione degli impianti a rischio. È indispensabile rivedere le norme esistenti, potenziando i controlli periodici e obbligando le aziende a investire in tecnologie e protocolli di prevenzione avanzati”. La consigliera sottolinea l’importanza di una formazione specifica per i lavoratori e di un sistema di allerta più rapido ed efficace: “Non basta limitarsi a reagire alle emergenze, bisogna prevenire. Serve un coordinamento tra aziende, enti locali, governo e Protezione Civile, affinché nessuno sia lasciato indietro in caso di incidenti e affinché le comunità locali siano protette e informate in tempo reale“. Rivolgendosi ai familiari delle vittime e a tutta la comunità colpita, Mazzarri esprime vicinanza e dolore: “Il mio pensiero va alle famiglie distrutte da questa tragedia. Ma non possiamo fermarci al cordoglio: dobbiamo agire. Non possiamo più permettere che vite umane vengano sacrificate per la mancanza di politiche adeguate o per negligenza. È il momento di un cambiamento profondo e coraggioso. La sicurezza sul lavoro non è un’opzione, ma un diritto inviolabile“.