Passaglia occupato, la lettera firmata da oltre 60 docenti: “Dobbiamo seguire l’esempio degli studenti”

La presa di posizione: “Dobbiamo pretendere quel rispetto e quella dignità che gli anni di smantellamento del sistema pubblico ci hanno tolto”
“Ieri (10 dicembre) il liceo Passaglia di Lucca, insieme al Dini e al Buonarroti di Pisa, sono stati occupati. Quello che si legge nel comunicato di inizio occupazione è di grande ispirazione per tuttə noi che, come docenti e personale Ata, sfidiamo ogni anno la precarietà, la mancanza di risorse, subiamo le umiliazioni di concorsi kafkiani e di percorsi di abilitazione che non insegnano niente ma ci abbattono mentalmente, fisicamente, economicamente”. Inizia così la lettera firmata da oltre 60 docenti.
“La loro lotta, la loro presa di posizione di fronte a un presente fatto di genocidi e guerre, e a un futuro difficile e incerto, non lascia spazio ai soliti commenti di condanna e di critica di chi parla continuamente e mai si muove. Ci hanno mostrato in modo plastico e chiaro che la loro realtà è invivibile: cose che sapevamo già, ogni volta che nei consigli di classe parliamo delle loro fragilità, della salute mentale, degli attacchi di panico, dell’ansia. Tutti sintomi di una società malata che mette al centro l’individuo e poi lo lascia da solo a gestire competizioni, aspettative, incertezza. Di fronte a questo, ə ragazzə hanno risposto con la costruzione di collettività, ci hanno detto chi sono e che cosa vogliono. E nel farlo hanno difeso pure noi: hanno denunciato i tagli di circa 8000 posti di lavoro nel sistema scolastico, tra personale docente e Ata, il milione e mezzo di euro tolto in Toscana all’assistenza specialistica, hanno criticato le riforme Valditara, dalla formazione docenti all’istituzione delle ore di orientamento, così come il Pcto i tagli continui al sistema scolastico che rendono difficile il lavoro di tutto il personale scolastico – docente e Ata. Reclamano il loro diritto a un’istruzione di qualità, a una scuola inclusiva, contro il modello aziendale sostenuto in questi anni dai governi di ogni colore“.
“Passiamo mesi a dirci che dobbiamo ascoltare ə studentə: questo è il momento. E dobbiamo seguire il loro esempio, nei luoghi collegiali e non solo, pretendendo quel rispetto e quella dignità che gli anni di smantellamento del sistema pubblico ci hanno tolto. Per questo come docenti dobbiamo riflettere sulle sfide che ə studentə ci hanno lanciato. Ogni volta che gli organi collegiali non sono luogo di dibattito didattico, ma ratificazione di decisioni già prese e di comunicazioni della dirigenza; ogni volta che la formazione di istituto non è all’altezza delle sfide del nostro tempo ma spazio di manovra per le agenzie formative; ogni volta che un istituto si apre a interventi delle forze armate, e smette di essere presidio di pace; ogni volta che, volenti o nolenti, lasciamo passare il messaggio che lavorare gratis si può, anzi si deve, come nelle attività di Pcto: ogni volta tradiamo ə ragazzə e noi stessə. È arrivato il momento di prendere una posizione chiara: ə nostrə alunnə l’hanno fatto, adesso tocca a noi“.
Per adesioni: docentioccupazione@gmail.com