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Qualità della vita: la provincia di Lucca perde altre cinque posizioni nella classifica del ‘Sole 24 Ore’

16 dicembre 2024 | 12:06
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Ultimo posto in Italia per eccessivo consumo di antidepressivi e qualità della vita degli anziani. Migliorano i dati sulla sicurezza e su ambiente e servizi, giù cultura e tempo libero

Qualità della vita, la provincia di Lucca perde cinque posizioni nella classifica del Sole 24 Ore. L’anno precedente ne aveva perse 16. Si tratta del punteggio più basso dal 1990 a oggi: il 68esimo posto.

Come ogni anno è arrivato l’atteso verdetto e il territorio occupa la metà destra della graduatoria, piazzandosi al 68esimo posto, fra L’Aquila e Savona. Fra le province toscane fa meglio solo di Massa Carrara, che è solo due posizioni più in basso e sta rimontando.

Nella classifica assoluta in testa Bergamo, l’anno scorso quinta, davanti a Trento e Bolzano. Sesta Udine, che aveva vinto la graduatoria l’anno passato. In Toscana la migliore è Siena che scala ben quindici posizioni e si piazza al 15esimo posto.

La migliore performance la provincia di Lucca la collezione con il quarto posto per reati legati agli stupefacenti con 20 denunce ogni 100mila abitanti. Il peggior risultato è quello relativo al consumo di farmaci per depressione con una media di 39 pillole pro capite l’anno contro una media nazionale di 20: è al primo posto nazionale per consumo.

Le altre classifiche parlano di valori medi per l’indice del clima: 55esimo posto per il numero di ore di sole al giorno, 82esimo per gli sforamenti della temperature di 30 gradi per tre giorni consecutivi nel periodo 2011-2021 e 88esima per eventi estremi, ovvero accumulo di pioggia superiore ai 40 millimetri sempre nel periodo decennale.

Niente di eccezionale, se non posizioni pessime, anche per la qualità della vita di bambini, giovani e anziani. In quest’ultima voce la provincia di Lucca è la peggiore in Italia (107esimo posto), mentre per le altre due si posiziona al 43esimo e al 61esimo posto.

Lucca è al 71esimo posto per la qualità della vita delle donne. I dati migliori riguardano la speranza di vita e lo sport, quelli peggiori il numero di laureate (69esimo posto in Italia) e le denunce per violenza sessuale (63esimo).

Scende in classifica di 16 posizioni anche per la voceRicchezza e consumi. In particolare è crollo per l’incidenza sul reddito medio disponibile per i canoni di locazione (dal 33esimo all’80esimo posto). Si dimezza il trend dell’aumento del Pil pro capite. Dati positivi per la spesa delle famiglie per consumo di beni durevoli e per il numero di protesti, calati di un terzo.

96esimo posto su 107 in Italia per la graduatoria Affari e lavoro: incide l’aumento di infortuni mortali e con inabilità permanente (104esimo posto in Italia), ma anche il gender pay gap che pone la provincia al 97esimo posto in Italia. Metà alta della classifica per presenze turistiche, numero di ore di Cig autorizzate, start up innovative e quota di export sul Pil.

Metà alta della classifica e miglioramento di 20 posizioni nella voce Giustizia e sicurezza. Bene i dati su durata media dei procedimenti civili, furti di autovetture, riciclaggio di denaro e, come detto, reati legati agli stupefacenti. Numeri da sottolineare in negativo per truffe e frodi informatichee (88esimo posto), furti con destrezza e furti con strappo (91esimo), ma anche rapine e incendi (77esimo).

Otto posizioni perse e 84esimo posto nella classifica Demografia e società. Oltre al consumo di psicofarmaci in provincia è basso il tasso di fecondità (100esimo posto) e alto l’incide di dipendenza degli anziani (80esimo), così come è in rialzo l’età media del parto (33 anni per le donne, 95esimo posto in Italia). Buoni i dati per l’emigrazione ospedaliera, che è bassa (19esimo posto in Italia) e per la mortalità evitabile (47esimo posto).

Balzo in avanti di 16 posizioni per Ambiente e servizi: ottimi i dati per raccolta differenziata (15esimo posto in Italia), presenza di Comuni con servizi interamente on line (21esimo), efficienza della rete distributiva dell’acqua potabile (40esimo). Alto il rischio frane sul territorio (105esimo posto) e alluvione (86). Bassa l’incidenza di energia elettrica da fonti rinnovabili (85esimo posto) e il numero di posti a chilometro offerti dal trasporto pubblico locale (92esimo posto).

Infine giù di 25 posizioni per cultura e tempo libero. Perse 25 posizioni fino al 45esimo posto complessivo. Bene il numero di spettatori medi per spettacolo (quinto posto) e la spesa media dei Comuni per la cultura (nono posto), così come l’indice di lettura (15) e di sportività (33). Male l’indice di accessibilità ai servizi essenziali, calcolata con il tempo medio di percorrenza stradale per raggiungere il primo polo (86esimo posto), la copertura di rete veloce (83esimo posto). Metà bassa della classifica, dato curioso, per il numero di amministratori comunali sotto i 40 anni: 76esimo posto in graduatoria.