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L’operaio morto in cartiera è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco: c’è un fermato per omicidio

9 gennaio 2025 | 19:26
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L’operaio morto in cartiera è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco: c’è un fermato per omicidio

Le indagini sul corpo del 52enne Artan Kaja hanno escluso il malore e la caduta dall’alto nello stabilimento della Smurfit Kappa. Indagini lampo dei carabinieri per individuare il responsabile

Non è stato un malore, neanche una caduta dall’alto.

A provocare la morte del 52enne Artan Kaja, trovato cadavere all’interno dello stabilimento della Smurfit Kappa di Capannori, è stato un colpo di arma da fuoco. 

L’esame del cadavere all’obitorio, dove il corpo è stato trasportato dopo il nullaosta del pubblico ministero di turno, ha evidenziato un colpo mortale di proiettile. Il cadavere era stato rinvenuto all’interno dello stabilimento dalla moglie del deceduto.

La moglie Aurora si è presentata ai cancelli della ditta nella quale lavorava il marito non vedendolo rincasare. È stata lei a trovare il corpo e ad avvertire i responsabili del turno in azienda, quindi le forze dell’ordine. Sul posto sono arrivani anche i figli Manuel ed Alessio che hanno riferito degli ultimi attimi di vita del padre, impiegato come terzista nell’azienda con la sua ditta ‘Tony’ per spostare i pianali di pallet dal piazzale dell’azienda con il suo muletto.

L’ultimo suo contatto è con il telefono del fratello, fra le 18 e le 18,30. La comunicazione si è interrotta all’improvviso e da allora nessun cenno. Anche la moglie ha provato a chiamarlo ma senza ricevere risposte. Il cellulare era su un muretto nelle vicinanze del can cello di ingresso, che non risultava chiuso.

Sulla base delle risultanze sono partite le indagini dei carabinieri di Cortile degli Svizzeri. Il nucleo investigativo ha individuato un uomo sospettato dell’omicidio commesso con un’arma da fuoco al momento non rinvenuta. L’uomo è stato sottoposto a fermo nella serata di oggi (9 gennaio).

Si tratta di un autotrasportatore, anche lui di origine albanese che, secondo fonti della procura riferite dall’agenzia Ansa, è stato ascoltato, assistito da un avvocato di fiducia, dagli inquirenti e sarà sentito nuovamente domani. Il suo racconto finora sarebbe apparso confuso e richiederebbe ancora chiarimenti. Dai carabinieri si è presentato di sua iniziativa, con l’avvocato.