Omicidio in cartiera, lunedì l’interrogatorio di garanzia. Disposta l’autopsia sul cadavere di Artan Kaja

10 gennaio 2025 | 16:09
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Omicidio in cartiera, lunedì l’interrogatorio di garanzia. Disposta l’autopsia sul cadavere di Artan Kaja

Gelosia o screzi sul lavoro fra i possibili moventi del gesto del 50enne autotrasportatore albanese che avrebbe confessato di aver sparato martedì nel deposito dell’azienda e di aver gettato la pistola

Si terrà lunedì (13 gennaio) l’interrogatorio davanti al Gip dell’autotrasportatore albanese fermato perché fortemente sospettato dell’omicidio del 52enne albanese Artan Kaja in un deposito della cartiera Smurfit Kappa di via Pesciatina a Capannori, nella frazione di Lunata.

Sono ancora poco chiare le circostanze che hanno portato l’uomo, un 50enne, a presentarsi in caserma per spiegare, piuttosto confusamente, la dinamica dell’omicidio del titolare della ditta di movimentazione Tony, che lavorava per la cartiera capannorese.

Il presunto responsabile avrebbe raccontato ai militari ed anche alla pm titolare delle indagini, Lucia Rugani, di essere il responsabile della morte dell’imprenditore (non una vera ammissione di colpevolezza né una confessione, insomma), e di aver poi gettato la pistola. Ma per ora l’arma del delitto, che assevererebbe la ricostruzione dell’episodio delittuoso, non si trova. Nonostante che i carabinieri siano tornati sul luogo del delitto e abbiano battuto palmo a palmo la zona.

Ora sarà l’autopsia, affidata dal pubblico ministero Lucia Rugani al medico legale Ilaria Marradi, a fornire un ulteriore elemento sulle cause della morte dell’imprenditore, che fu trovato morto, in una pozza di sangue, dalla moglie che non lo vedeva rincasare. L’esame autoptico si dovrebbe svolgere anch’esso all’inizio della prossima settimana. Intanto è stata effettuata una radiogradia al cadavere di Artan Kaja, probabilmente con l’obiettivo di individuare il proiettile causa del decsso.

Oltre all’arma del delitto, che viene cercata nelle vicinanze della cartiera da parte dei carabinieri, tornati oggi sul luogo dell’omicidio, si indaga anche su un possibile movente: si parla, da fonti non confermate, di possibili ruggini fra aggredito e aggressore dovute a motivi di gelosia o di screzi per motivi di lavoro.

Qualche elemento in più potrebbe arrivare, appunto, dall’interrogatorio di garanzia in programma lunedì (13 gennaio) davanti al Gip, chiamato a convalidare il fermo firmato dalla pm di turno Lucia Rugani.