Deficit permanente alla zampa dopo l’intervento al femore: per il giudice la colpa non è della clinica veterinaria

19 gennaio 2025 | 10:48
Share0
Deficit permanente alla zampa dopo l’intervento al femore: per il giudice la colpa non è della clinica veterinaria

Nel processo non è emersa nessuna prova di responsabilità professionale. Il proprietario dell’animale pagherà spese legali e di perizia tecnica

L’intervento chirurgico non riesce e il proprietario del cane chiede i danni al veterinario.

I fatti iniziano nel 2019. Il cane risulta, dopo una radiografia, affetto dal un problema femorale e viene operato in prima istanza. L’intervento non riesce e le viti impiantate si rompono. Si rende allora necessario un secondo intervento con rimozione e sostituzione del precedente impianto e un ulteriore intervento di revisione. A quel punto il proprietario si è rivolto ad un altro centro veterinario dove il cane ha subito tre ulteriori interventi, che comunque non sono bastati a eliminare un deficit permanente alla zampa.

Il giudizio, che si è instaurato non nei confronti dei medici ma dello studio veterinario presso cui lo stesso opera in regime libero professionale, si è incentrato sulla prova della responsabilità professionale nell’eseguire la prima serie di interventi nei confronti dell’animale. Nessuna prova è stata rilevata della responsabilità dei professionisti nel caso del primo intervento, che lo stesso perito del tribunale ha definito complesso e non scevro da possibili complicanze. Responsabilità nel veterinario sono emerse invece nel terzo intervento, quello di revisione. Ma, come dice il giudice in sentenza, il perito “pur avendo riscontrato carenze procedurali nel terzo intervento, non avendo il medico-veterinario eseguito la prestazione con la diligenza impostagli dall’articolo 1176 del codice civile, ha comunque ritenuto che lo stato di avanzamento della patologia di cui soffriva il cane era di per sé tale da determinare, con ragionevole grado di probabilità, le conseguenze lesive verificatesi”.

Non essendo provata alcuna responsabilità professionale non è stato neanche necessario coinvolgere l’assicurazione del centro veterinario nella liquidazione dell’eventuale danno.

Il proprietario del cane dovrà, anzi, rimborsare la controparte di oltre 6mila euro di spese e delle spese per la perizia di parte.