Aggredito da un compagno di classe dopo la lite per il posto occupato

20 gennaio 2025 | 17:07
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Aggredito da un compagno di classe dopo la lite per il posto occupato

Il ragazzo, a due settimane dall’evento, è ancora scosso. La famiglia ha denunciato l’episodio e vuole andare fino in fondo

Aggredito da un compagno all’istituto superiore, la vicenda potrebbe finire in tribunale. A denunciare il fatto è la famiglia di un 14enne che racconta quanto accaduto due settimane fa in aula.

Il 14enne, di ritorno da una breve pausa in bagno, trova il suo posto occupato da un altro ragazzo, suo compagno di classe. Dopo aver chiesto svariate volte di alzarsi e sgomberare il suo banchino per tutta risposta sarebbe invece stato aggredito afferrato per il collo e graffiato con le unghie dal compagno. Il 14enne non ha reagito, non capendo neanche cosa stesse succedendo, ma i compagni, testimoni del fatto, hanno prontamente allontanato l’aggressore e hanno accompagnato il ragazzo ferito dall’insegnante e, successivamente, in infermeria.

Il ragazzo aggredito è tornato a casa visibilmente scosso. Quando la madre gli ha chiesto come fosse andata a scuola, il figlio ha risposto che era stata una brutta giornata e ha raccontato l’accaduto.

In preda alla preoccupazione la madre ha chiamato il marito per informarlo e deciso di prendere provvedimenti. Prima la chiamata alla polizia, che le ha consigliato di andare in questura per sporgere denuncia. La mamma si reca prima a scuola, dove apprende che gli insegnanti erano già a conoscenza dell’incidente, visto che avevano mandato il figlio in infermeria. Qui parla brevemente con il preside, poi nel tragitto verso la questura, la madre si sente male; viene portata all’ospedale insieme al figlio dove viene visitato anch’esso per l’aggressione, dietro consiglio della polizia, e inserito nel “codice rosa” (protocollo pensato non solo per le donne ma anche per i giovani vittime di violenza).

La denuncia è stata poi formalizzata il 9 gennaio. Fino a questo sabato, la scuola non ha fornito ulteriori dettagli; ha comunicato solo di aver inserito una nota sul registro al ragazzo che ha aggredito il 14enne. Il 13 gennaio, una settimana fa, la madre dell’aggressore ha chiamato per chiedere scusa e cercare una soluzione pacifica. Tuttavia, il ragazzo responsabile non si sarebbe mai scusato personalmente.

La scuola ha convocato le famiglie dei due ragazzi per domani (21 gennaio) per capire come procedere e come affrontare la situazione.

Nel frattempo, il ragazzo aggredito, che ha solo 14 anni, dice la famiglia, continua a soffrire. “Non riesce a dormire bene da quella giornata – racconta la madre – e la sua autostima è stata profondamente scossa. Si sente tradito dall’amico che, prima di quel momento, considerava un compagno fidato”.

La madre, preoccupata per il benessere del figlio, ha preso anche un appuntamento con un avvocato per valutare come procedere. Ed è determinata a portare il caso davanti a un giudice: “Ho voluto portare il caso all’attenzione mediatica – spiega – per far capire che l’educazione dei figli parte soprattutto dalla famiglia e che gli alunni non dovrebbero andare a scuola con la paura. Vorrei impedire che il caso fosse minimizzato e sottovalutato in quanto sono sempre più i casi di violenza nelle scuole (gravi o meno che siano) e manca l’intervento tempestivo da parte di adulti responsabili, in questo caso insegnanti e dirigente che si sono attivati soltanto giorni dopo”.