Rimedio casalingo si trasforma in tragedia: tre bambini ustionati per i fumenti in una settimana
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Tra i casi, il più grave riguarda una bambina di San Pietro a Vico: il direttore del centro ustioni del Meyer lancia un appello alle famiglie
I fumenti possono sembrare una pratica innocua, un rimedio della tradizione per alleviare raffreddori e congestioni. Eppure negli ultimi sette giorni sono stati ben tre i piccoli pazienzi ricoverati al Meyer con gravi ustioniaccidentali da liquido bollente.
Il caso più grave riguarda una bambina di cinque anni di San Pietro a Vico, con ustioni estese al 30 per cento del corpo tra torace e gambe, che ha richiesto due giorni di ricovero in terapia intensiva e che richiederà un lungo percorso di guarigione.
Un bambino di un anno e mezzo, invece, ha riportato ustioni a viso, testa e torace, mentre un terzo piccolo paziente ha riportato lesioni agli arti inferiori.
Non si tratta tuttavia di casi isolati: già tra novembre e dicembre, il centro ustioni dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze aveva trattato sette pazienti con ustioni maggiori, localizzate in zone estremamente delicate come la regione genitale, l’addome e il torace. Alcuni hanno necessitato di interventi di chirurgia plastica ricostruttiva con innesti cutanei, prelevati dal cuoio capelluto, una tecnica spesso impiegata nelle emergenze pediatriche.
“La situazione è allarmante – avverte il dottor Flavio Facchini, direttore del reparto di chirurgia plastica e del centro ustioni del Meyer – perché i suffumigi con acqua bollente sono estremamente pericolosi, soprattutto per i bambini. La dinamica è sempre la stessa: un bambino viene coperto con un asciugamano o un telo per inalare il vapore di una pentola o di un recipiente con acqua bollente. Basta un piccolo movimento, una distrazione e il liquido incandescente si rovescia sul corpo, causando ustioni profonde, danni permanenti alla pelle e, nei casi più gravi, compromissioni della funzionalità degli organi”.
Le ustioni nei bambini possono lasciare cicatrici permanenti e richiedere anni di interventi chirurgici e riabilitazione. Il messaggio ai genitori è dunque chiaro: basta con i rimedi casalinghi non sicuri. “I suffumigi non sono privi di rischi e vanno assolutamente evitati nei bambini piccoli. Se un bambino ha difficoltà respiratorie, è sempre necessario consultare un pediatra e seguire indicazioni mediche sicure”.
Per evitare altri incidenti, la prevenzione è l’unica arma. Si raccomanda di non utilizzare mai pentole o recipienti con acqua bollente vicino ai bambini; di non coprire il bambino con teli o asciugamani mentre respira vapore; di non lasciare mai recipienti con liquidi caldi incustoditi e, in caso di congestione o difficoltà respiratorie, rivolgersi sempre al pediatra.
E se l’incidente comunque dovesse accadere, è importante evitare i rimedi fai-da-te: “La prima cosa da fare è rimuovere immediatamente i vestiti bagnati e raffreddare la pelle con acqua a temperatura ambiente per almeno 20 minuti. Mai usare ghiaccio, dentifricio o altre sostanze. Qualsiasi ustione deve essere valutata immediatamente in un pronto soccorso pediatrico o in un centro specializzato”, conclude il dottor Facchini.