La protesi dentale crea danni permanenti alla paziente: il giudice riconosce il risarcimento danni

15 febbraio 2025 | 13:35
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La protesi dentale crea danni permanenti alla paziente: il giudice riconosce il risarcimento danni

La dottoressa riconosciuta responsabile dell’intervento errato dovrà corrispondere oltre 30mila euro oltre a spese legali e di perizia: e non potrà avvalersi dell’assicurazione

Cinque anni di cure odontoiatriche fallimentari, che hanno portato anche alla perdite di diversi denti alla paziente. Per questo una professionista, assieme alla sua assicurazione, è stata chiamata in causa per il risarcimento danno, concesso dal tribunale di Lucca, nella persona della dottoressa Maria Giulia D’Ettore.

La causa ha acquisito gli esiti della perizia e con l’ascolto dei testimoni. I fatti risalgono al 2009 quando la ricorrente si era sottoposta ad alcuni esami per la realizzazione di un impianto dentale che era stato rigettato dalla paziente. La donna è poi rimasta incinta e i nuovi interventi sono stati rimandati e si sono succeduti fino al 2014 quando le curee sono state interrotte per l’insorgenza di numerosi problemi infiammatori e anche di problemi funzionale ed estetico.

Inquadrata la responsabilità della dottoressa nella natura contrattuale della prestazione è stato accertato dal giudice il nesso di causalità tra la condotta della dottoressa e la patologia successivamente riscontrata. La perizia, infatti, ha permesso di accertare la riferibilità causale degli eventi dannosi agli interventi praticati dalla dottoressa. Si parla. nello specifico, di imprudenza, imperizia e negligenza nella progettazione ed esecuzione della protesi dentaria.

La questione si è dunque trasferita al quantum del risarcimento. Tenuto conto della giovane età della ricorrente, poco più che trentenne al momento dei fatti, si è stabilito il risarcimento di oltre 5200 euro per postumi permanenti e inabilità temporanea. Il giudice ha riconosciuto anche il danno per gli interventi cui la donna dovrà sottoporsi in futuro, pari a oltre 14mila euro. Considerato risolto anche il contratto d’opera profeessionale con la necessaria restituzion eall’attrice di somme già pagate per 9200 euro. A queste somme vanno aggiunti interessi e rivalutazioni.

La dottoressa dovrà quindi pagare oltre 30mila euro fra danni e restituzione dell’indebito, ma anche le spese di lite e di perizia nei confronti della parte attrice ma anche le spese di lite della compagnia assicurativa chiamata in causa, della quale è stata esclusa la manleva per la ritardata denuncia dell’evento che ha fatto intervenire la prescrizione.