Terrapieno costruito sul confine scarica acque sul terreno del vicino: la vecchia lite torna in Appello

La demarcazione delle proprietà segue l’antico corso del Rio Poggio Mozzo che un tempo separava Granducato di Toscana e Ducato di Lucca
Non si è esaurita neanche in Corte di Cassazione la diuturna vicenda che, al confine fra Porcari e Montecarlo, vede di fronte due proprietari terrieri in lite per la realizzazione di un muro di contenimento di un terrapieno artificiale in cemento armato asseritamente realizzato sul tracciato del rio Poggio Mozzo, nel frattempo parzialmente tombato e per gli scarichi ritenuti abusivi realizzati attraverso dei fori con tubazioni di scolo.
Una vicenda completta, fatta di una successione di diverse proprietà e di antiche servitù, di perizie e di regolamenti edilizi, di richieste di usucapione e di condoni edilizi. Vicenda che era stata già al centro di una vertenza al tribunale delle acque pubbliche, nel quale una perizia aveva accertato che “che la striscia di terreno larga due metri, classificata come proprietà demaniale nel nuovo catasto terreni e sulla quale insisteva l’estremità sud-occidentale del muro di contenimento in questione, non corrispondeva al letto del Rio Poggio Mozzo, ma ad un’antica fascia di terreno che un tempo segnava i confini tra il Granducato di Toscana ed il Ducato di Lucca e che ancora rappresentava il limite tra i territori dei Comuni di Montecarlo e di Porcari, e non aveva alcuna funzione di tutela di acqua pubblica”.
Questione poi arrivata anche al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche che aveva annullato un provvedimento di rimessa in pristino del terreno asseritamneta spianato per coprire il tracciato del Rio Poggio Mozzo.
In questa complessa situazione la Cassazione ha accolto il primo motivo di appello dei ricorrenti, i proprietari del terreno in cui è stato realizzarto il muro di contenimento. L’annosa vicenda sarà quindi riproposta anche di fronte alla Corte d’Appello, in diversa composizione, che provvederà anche per le spese di giudizio di legittimità.
Nell’attesa la vicenda di confine, per la cui definizione si sono scomodati anche i confini medievali, resta ancora non definita.