In scadenza la tassa sui passi carrabili, l’avvocato: “C’è anche l’arrotondamento al rialzo”

19 marzo 2025 | 10:01
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In scadenza la tassa sui passi carrabili, l’avvocato: “C’è anche l’arrotondamento al rialzo”

Piefrancesco Petroni: “Le modalità di calcolo della superficie sono una scelta del Comune a sfavore del contribuente. Rischio contenziosi”

Scadenza in vista per il pagamento della tassa sui passi carrabili.

A intervenire sul tema è l’avvocato Pierfrancesco Petroni: “I lucchesi meno giovani ricordano che da molto tempo a questa parte la tassa era stata abolita (giunta Fazzi)  e per ben tre consiliature (giunte Favilla e Tambellini) mai riproposta. L’attuale giunta comunale (Pardini) ha ritenuto invece di reintrodurla. Ma non solo. Con un richiamo al regolamento comunale 41 le bollette che stanno arrivando in questi giorni ai cittadini ricordano non solo che la tassa è in scadenza, ma anche che la tariffa si calcola arrotondando la superficie al metro quadrato superiore, per cui un passo carrabile di un metro e qualche centimetro paga come se fosse di due metri ed uno di due metri e qualche centimetro paga come uno di tre, e così via”.

“Fino al 2019 la legge prevedeva che per le occupazioni di suolo pubblico in generale si procedesse ad arrotondamenti al metro quadrato superiore e dunque, fino ad allora, la scelta poteva essere inquadrata in una previsione normativa di livello superiore e il Comune poteva dire “lo dice la legge” (benché derogabile) – spiega – Legge che, relativa appunto alle occupazioni di suolo pubblico in generale, si poteva comprendere riguardo ad occupazioni di grandi dimensioni (dove l’effetto dell’arrotondamento al metro quadrato superiore è marginale) ma molto meno per occupazioni di minima entità, come un passo carrabile. Dal 2019 però la legge non lo prevede più e la scelta del Comune di Lucca (una libera scelta, appunto) è quella di ritenere l’arrotondamento applicabile anche ai passi carrabili che, nella grande maggioranza dei casi stanno nel range 1-4 metri, per cui aggiungere un metro in arrotondamento può significare aumentare la tariffa in misura significativa, sino addirittura a raddoppiarla. Logico che molti contribuenti lucchesi se ne lamentino. Cosa direbbero i balneari (e le sponde politiche che li sostengono) se il demanio calcolasse i canoni sulla base del doppio della superficie che occupano…? Va da sè che un effetto così distorsivo dell’arrotondamento potrà indurre qualche contribuente a portare la questione davanti ai giudici tributari su cui poi ricadrebbe l’onere di verificare tutti i passaggi che hanno condotto alla situazione descritta”.

“A ciò si aggiunga il fatto che per molti lucchesi la tassa sul passo carrabile è la tassa per uscire di casa – prosegue – l’avvocato – la distribuzione degli edifici sul territorio,  l’andamento demografico, le modifiche del tessuto commerciale ed altri fattori concomitanti rendono il passo carrabile indispensabile ed irrinunciabile per un numero crescente di persone. Infine: quando il costo complessivo di gestione della riscossione (costi burocratici ed amministrativi diretti ed indiretti, costi legati all’affidamento del servizio di riscossione, etc. anche a prescindere da eventuali contenziosi e/o recuperi d’evasione) incide significativamente sull’incasso sperato o addirittura rischia di superarlo, gli esperti di scienza della finanze insegnano che è opportuno evitare di imporre nuove tasse. Siamo quindi di fronte ad un quadro normativo e fattuale che oltre a suscitare un diffuso malcontento ed a rischiare di innescare raffiche di contenziosi potrebbe non avere gli effetti sperati sulle casse comunali“.

“In conclusione quindi una domanda diretta all’amministrazione Pardini – conclude – non è il caso di “tornare ai santi vecchi” e ripristinare la buona , tradizionale e sana gratuità?”.