Muore sul lavoro colpito da una lastra di vetro caduta dall’alto

Tragedia in viale Pistelli a Lido di Camaiore: inutili i soccorsi per l’operaio di 56 anni. Sul posto municipale e tecnici della prevenzione
Ancora un incidente mortale sul lavoro. Si è verificato intorno alle 14,40 in Versilia, in un’azienda di viale Pistelli a Lido di Camaiore.
Il 56enne Paolo Mariottoni, ingegnere di origini umbre (è nativo di Città di Castello) ma residente a Massa, per una dinamica tutta da chiarire al vaglio della polizia municipale e del personale degli operatori della prevenzione, igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro è stato colpito da una lastra di vetro caduta dall’alto.
Secondo le prime ricostruzioni l’uomo, che stava lavorando al cantiere per la ristrutturazione dell’hotel Principe Palace, nelle vicinanze della Sala Bingo, è stato colpito da una delle lastre di vetro, probabilmente per le nuove finestre dell’albergo, che venivano movimentate con carrucole e ventose verso l’interno del cantiere.
Nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi per l’uomo, un 56enne, non c’è stato niente da fare.
Presenti sul posto anche i vigili del fuoco.



I commenti
“Un’altra tragedia sul lavoro colpisce la nostra regione, stavolta a Lido di Camaiore. A nome mio personale e dell’intera Assemblea legislativa della Toscana voglio esprimere il più profondo cordoglio e la vicinanza alla famiglia del lavoratore che oggi ha perso la vita, secondo le prime ricostruzioni, colpito da una lastra di vetro mentre stava lavorando in un albergo”. Lo dichiara il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, dopo aver appreso dell’infortunio mortale avvenuto oggi in provincia di Lucca.
“Un’altra vita spezzata mentre si stava svolgendo il proprio lavoro – prosegue Mazzeo –. Non possiamo e non dobbiamo abituarci a queste notizie. È nostro dovere continuare a impegnarci, con determinazione e costanza, per far crescere in ogni contesto lavorativo una vera cultura della sicurezza. Serve più formazione, più controlli, più responsabilità. Il lavoro deve essere sempre sinonimo di dignità e mai, mai di morte. Alle istituzioni il compito di fare ogni sforzo possibile affinché tragedie come questa non si ripetano. Non dobbiamo abbassare la guardia e si deve continuare a vigilare sui temi della sicurezza sul lavoro, perché il lavoro non può essere luogo o strumento di morte”.
Durissima la nota di Rifondazione Comunista: “Un altro operaio ha perso la vita a causa di un sistema che antepone il profitto alla sicurezza delle persone. Un lavoratore di circa 55 anni è stato schiacciato da una lastra di vetro caduta da una gru durante le operazioni di carico; è l’ennesima prova dell’incuria criminale che domina il mondo del lavoro. Questo non è un caso, non è fatalità: è l’esito di precise responsabilità. Quante volte ancora dovranno morire lavoratori sfruttati, privati dei diritti fondamentali, prima che istituzioni e imprenditori/padroni si decidano ad agire? Le morti bianche non sono tragedie inevitabili, ma crimini sociali figli di un modello economico che tratta la vita umana come merce da sacrificare sull’altare del guadagno”.
“Chiediamo – dice Rifondazione – verità e giustizia immediata tramite un processo ai responsabili, e soprattutto che non accada mai più: si fermi il costante smantellamento delle leggi a tutela della sicurezza sul lavoro tramite sentenze da azzeccagarbugli e trucchetti, e si dia luogo ad una riforma che stabilisca un principio: sulla sicurezza è vietato risparmiare. Rifondazione Comunista si stringe al dolore dei familiari e dei colleghi, denunciando l’assassinio compiuto oggi e pretendendo che nessuno muoia più per portare a casa uno stipendio”.
“La morte dell’ingegnere Paolo Mariottoni, colpito da una lastra di vetro in un cantiere a Lido di Camaiore, è l’ennesima tragedia inaccettabile. Ai suoi cari va il mio cordoglio, ma il dolore non basta: servono risposte. Il lavoro non può continuare a essere un rischio di morte. Il Movimento 5 Stelle chiede da tempo una strategia nazionale straordinaria per la sicurezza, con più prevenzione, controlli e pene adeguate. Abbiamo proposto l’istituzione di una procura nazionale e il reato di omicidio sul lavoro: il governo le discuta subito. Investire nel riarmo e ignorare la sicurezza sul lavoro è una scelta politica. In Toscana continueremo a batterci perché ogni lavoratore torni a casa vivo”. Così Irene Galletti, Presidente del Gruppo M5S in Consiglio Regionale della Toscana.
Sul dramma anche il sindaco di Camaiore, Marcello Pierucci: “Esprimo il cordoglio di tutta la città per il tragico incidente sul lavoro avvenuto questo pomeriggio su un cantiere di Lido di Camaiore. Una tragedia immane che getta nello sconforto tutta la nostra comunità. Episodi come questi, purtroppo, pongono ogni volta le Istituzioni di fronte alla necessità di agire, in maniera coesa e unitaria, affinché le normative di controllo e prevenzione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro siano sempre più stringenti ed efficaci. La vicinanza di tutti noi alla famiglia e ai conoscenti di Paolo e ai suoi colleghi di cantiere. Camaiore si stringe al vostro dolore“.