Tegola sui capigruppo di maggioranza accusati di diffamazione a mezzo stampa

Chiuse le indagini dopo la querela del notaio Gaetano Raspini e del figlio, ex assessore, Francesco per un comunicato al vetriolo
Dovranno rispondere di diffamazione aggravata a mezzo stampa tutti i capigruppo di maggioranza che sostengono la giunta Pardini.
Così ha stabilito, dopo la querela presentata dall’ex capogruppo Pd, Francesco Raspini e dal padre Gaetano, il pm Enrico Corucci, che ha chiuso le indagini nei confronti di Lido Fava (Fratelli d’Italia), Armando Pasquinelli (Lega), Alessandro Di Vito (Forza Italia), Lorenzo Del Barga (Difendere Lucca), Stefano Pierini (Lucca 2032) ed Elvio Cecchini (Lista Civile).
L’antefatto è un comunicato a firma dei capigruppo di maggioranza in cui si ventilavano favoritismi nel compiere atti ufficiali da parte del Comune di Lucca, nel periodo di giunta Tambellini quando Francesco Raspini era assessore, a suo padre, titolare di uno dei più noti studi notarili della città in viale San Concordio.
Una ricostruzione che non è stata affatto gradita (oltre che smentita) dal professionista e dal figlio, ex capogruppo dem, ora capo di gabinetto in Provincia, che hanno deciso di adire le vie legali.
I sei capigruppo ora dovranno decidere la propria posizione difensiva e se procedere insieme o in ordine sparso. Nell’informazione di garanzia si sottolinea, peraltro, come l’invio materiale del comunicato alle redazioni sia stato compiuto dal capogruppo di Difendere Lucca, Lorenzo Del Barga.