Aggressioni ai sanitari in aumento, l’Ordine dei medici: “Servono interventi immediati”

Il presidente lucchese Umberto Quiriconi avanza proposte concrete per prevenire la violenza negli ospedali a livello locale
Con l’entrata in vigore della delibera della Regione Toscana 205 del febbraio 2025, torna al centro dell’attenzione il tema della sicurezza degli operatori sanitari, in particolare nei contesti considerati più esposti ad aggressioni: pronto soccorso, emergenza territoriale, continuità assistenziale, reparti di psichiatria e Serd.
L’Azienda Usl Toscana nord ovest ha già adottato alcune misure di protezione, in parte sovrapposte a quelle statali, grazie anche all’impegno del gruppo per il contrasto alle aggressioni. Importante anche l’apertura di un canale di comunicazione diretta tra il Pronto Soccorso di Lucca e la Questura. Tuttavia, i dati mostrano come queste azioni, pur apprezzabili, non siano sufficienti a contrastare un fenomeno in preoccupante crescita.
Anche la recente legge 137/2024, che prevede l’arresto in flagranza anche differita per chi commette atti violenti in ambito sanitario, sembra non aver prodotto gli effetti sperati. Le aggressioni, spesso accompagnate da lesioni fisiche, continuano ad aumentare, rendendo sempre più urgente un ulteriore rafforzamento delle misure di prevenzione e tutela.
“Appare oramai chiaro a tutti – commenta Umberto Quiriconi, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Lucca – che le motivazioni principali sono la perdita di alcuni aspetti valoriali fondamentali della società civile, una generale intolleranza verso situazioni, anche minimamente disagevoli, certi stati di alterazione legati a sostanze di abuso, i tempi di attesa lunghissimi e spesso in condizioni poco confortevoli causati principalmente dalla carenza di personale e di posti letto. Se da un lato la soluzione di questi problemi richiede interventi a livello nazionale e regionale, dall’altro si ritiene necessario agire anche sul piano locale. In particolare, viene ribadita la necessità di potenziare la medicina territoriale, in grado di intercettare precocemente i bisogni sanitari meno urgenti, evitando così un sovraccarico dei pronto soccorso”.
Tra le proposte avanzate dall’Ordine, alcune prendono spunto dalla Raccomandazione n8 del 2007 del ministero della salute: tra queste, l’ipotesi di regolamentare l’accesso alle strutture sanitarie identificando gli utenti all’ingresso, magari con l’utilizzo di metal detector, come già avviene in contesti sensibili come gli aeroporti.
Il presidente dell’Ordine fa riferimento ad esperienze già attive sul territorio nazionale: al Policlinico San Martino di Genova, ad esempio, è in uso un’applicazione che consente ai familiari dei pazienti in pronto soccorso di seguire l’iter diagnostico-terapeutico del proprio congiunto, riducendo così l’ansia e la pressione sugli operatori. Altre misure suggerite comprendono la presenza di accompagnatori per i medici in servizio di Continuità Assistenziale, la scelta di sedi meno isolate e meglio manutenute, e la possibilità di fornire generi di conforto agli utenti in attesa.
Infine, Quiriconi sottolinea l’importanza di un coordinamento stabile e strutturatotra tutte le istituzioni coinvolte nella tutela della legalità e della sicurezza, come già avviene in alcune province toscane, tra cui Livorno e Pisa.
“Questi sono solo alcuni esempi di iniziative che potrebbero integrare quelle attualmente presenti accompagnate, comunque, da un’azione informativa, educativa e di sensibilizzazione della società. L’Ordine dei medici della provincia di Lucca è come al solito disponibile a qualsiasi iniziativa”. – conclude il presidente Quiriconi.