Koršunovas torna a Lucca con Winter al S. Girolamo

27 marzo 2014 | 14:00
Share0
Koršunovas torna a Lucca con Winter al S. Girolamo
Koršunovas torna a Lucca con Winter al S. Girolamo
Koršunovas torna a Lucca con Winter al S. Girolamo

Oskaras Koršunovas, uno dei più acclamati registi della scena internazionale, è a Lucca in questi giorni per ultimare lo spettacolo che andrà in scena domenica al Teatro San Girolamo. Due grandi nomi della letteratura e della regia si sono uniti per un lavoro unico e d’avanguardia: Oskaras Koršunovas e Jon Fosse, il massimo scrittore e drammaturgo norvegese vivente. Winter, con un testo di grandissimo impatto emotivo e che unisce due culture diverse, la lituana e la norvegese, verrà presentato in prima nazionale al Teatro San Girolamo, questa domenica (30 marzo) alle 18, quale titolo di apertura di Camera con vista, la stagione multidisciplinare tra teatro e musica che porta a Lucca, tra la fine di marzo e la metà di maggio, tre spettacoli in prima nazionale. 

Il lituano Koršunovas, già al Teatro del Giglio nella scorsa stagione con Miranda sceglie ancora Lucca come suo luogo d’elezione per produrre un nuovo spettacolo; con lui due artisti di grande talento, Ruta Papartyte, attrice lituana che attualmente vive in Garfagnana, interprete di importanti ruoli in alcuni dei più celebri spettacoli di Eimuntas Nekrosios e dello stesso Koršunovas, e il lucchese Marco Brinzi, che dopo la formazione al Piccolo Teatro di Milano, inizia immediatamente una brillante carriera teatrale, intervallata da alcuni ruoli televisivi e cinematografici. Insieme daranno vita a questo spettacolo tratto dalle pagine di Winter del norvegese Jon Fosse, un testo che, nelle parole del regista, “rivela l’esistenza tra uomo e donna”.
E sono suggestioni ‘musicali’ quelle che Koršunovas rinviene in Winter: “Le sfumature sono molto importanti nelle opere di Fosse. Tutto ciò che non viene detto è importante, come le pause nella musica, che creano contenuto ed espressione. Il silenzio è l’aspetto più importante. Il regista quasi somiglia ad un direttore d’orchestra. Il testo di Fosse è come uno spartito; il direttore, insieme ai solisti, deve tradurre ciò che il compositore ha creato nel manoscritto”. “Questo spettacolo è già stato realizzato al Teatro Nazionale di Oslo, in Norvegia e poi in Lituania – spiega ancora Koršunovas – ma ogni volta il lavoro è completamente nuovo; in Norvegia si è trattato di un dramma psicologico, mentre in Lituania di un mystic play. Arrivando in Italia il testo si è scongelato, è divenuto più emotivo, ed è venuto fuori uno spettacolo unico”. “Il linguaggio è innovativo- commenta ancora – e forte. La drammaturgia contemporanea non significa basarsi soltanto su testi attuali, ma soprattutto interpretarli con linguaggi diversi e non tradizionali. Gli attori devono reinterpretare il testo che ha potenzialità enormi, riscoprendolo e assecondandolo. Abbiamo avuto pochissimo tempo a disposizione per mettere insieme questo lavoro, ma siamo arrivati a creare un’opera che esce fuori da ogni cornice convenzionale. Si tratta di un lavoro molto sperimentale, ancora in progress. Alla peculiarità del risultato hanno contribuito alcune cose prettamente lucchesi, come i vecchi lampioni e le vecchie panchine utilizzate per la scenografia, insieme ad altre cose che ancora non riveliamo”.
Interesse per lo spettacolo, come sottolinea il direttore artistico del Teatro del Giglio Aldo Tarabella, è stato dimostrato da vari centri nazionali di teatro sperimentale; da qui l’ipotesi di portarlo in tournée nazionale. “La rappresentazione al Teatro di San Girolamo – aggiunge Tarabella – è molto importante perché indica la volontà di non relegare questo teatro a sala b, di seconda scelta, del Giglio, ma di attribuirgli invece una forte identità di sperimentazione e innovazione. La presenza degli studenti alla presentazione e agli spettacoli evidenzia invece il nostro desiderio, come più volte abbiamo rimarcato, di far avvicinare i più giovani ad ogni linguaggio culturale, e nello specifico, teatrale”.

Simona Alfani