Open Pfanner, ultimi giorni per visitare la mostra “Fuori fuori”

24 aprile 2014 | 08:18
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Open Pfanner, ultimi giorni per visitare la mostra “Fuori fuori”
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Open Pfanner, ultimi giorni per visitare la mostra “Fuori fuori”
Open Pfanner, ultimi giorni per visitare la mostra “Fuori fuori”
Open Pfanner, ultimi giorni per visitare la mostra “Fuori fuori”

Ultimi gironi della mostra Fuori Fuori fotografia, design e floral design, di Beatrice Speranza e Emy Petrini
ospiti di Palazzo Pfanner in occasione di Open Pfanner, un evento che ha accolto più di mille visitatori. La mostra aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18, chiuderà domenica prossima (27 aprile).

“L’evento Open Pfanner – scrive Tiziana Tommei storica dell’arte e curatrice della Galleria 33, ad Arezzo – è una sorta di aristocratico Déjeuner sur l’herbe, arricchito da una mostra: Fuori Fuori. Si entra eccezionalmente dal lato delle mura e si è subito dentro l’elegante limonaia, per poi attraversare il giardino e infine approdare al palazzo. L’effetto è strabiliante. Un’esplosione di arte, vita e cultura: musica jazz, design e fotografia. Tutto perfettamente fuso a determinare un’atmosfera veramente magica e fuori dall’ordinario. Cammini nel giardino e t’imbatti in un’architettura fatta di elementi naturali: rami di cornus e salice a formare un Vulcano di 3 metri di altezza e 2 di diametro. Emy Petrini è la sua artefice. Floral designer, capace di creare scenografiche ed emozionali installazioni scultoree per mezzo di componenti tratte dalla natura. Singolare è questa congiunzione: il nesso tra la ricerca dello stupore tipica seicentesca, propria della realtà di Palazzo Pfanner, e l’impatto scenico sorprendente delle opere di questa artista del nostro tempo. Le intersezioni vegetali sono studiate e proposte anche attraverso le immagini fotografiche di Beatrice Speranza, Fotografa e designer, che in Presenze giunge a forare la fotografia per donargli nuova presenza, attraverso un fare lento e ponderato, che le permette di rivivere i ritmi della camera oscura. Così il filo diviene forma, e propone nuove realtà, più complesse, profonde e intime. La forza di questa mostra è un’unione tra arti diverse, l’intelligenza e la capacità di portare avanti ciascuna il proprio percorso, riuscendo ad intersecarlo e ad arricchirlo con la conoscenza dell’opera dell’altra. Uno scambio che, ci auguriamo, possa essere sempre più acceso inconfondibile”.

FOTO – La mostra a Open Pfanner