Appuntamento con il teatro contemporaneo a Spam!

30 aprile 2014 | 13:22
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Appuntamento con il teatro contemporaneo a Spam!

Siamo arrivati al quarto appuntamento della stagione teatrale Siamo nei Tempi, che sabato (3 maggio) alle 19, nella sede di Spam! in via Don Minzoni a Porcari, propone gli spettacoli Invisibilmente di Menoventi e Periodo Nero di Cosmesi. Invisibilmente, finalista del Premio Vertigine 2010, gioca tutto sul confine fra il teatro e il suo “doppio”, ovvero la realtà: due maschere occupano ripetutamente il palcoscenico, rimandando ogni volta l’inizio di uno spettacolo che forse è già cominciato, mentre invisibili pensieri si rivelano sullo schermo alle loro spalle.
Piccoli episodi, e l’attesa di qualcosa, come di un destino che incombe.

Le due maschere, un giovane e una ragazza, scelgono di fuggire, ma i loro pensieri e i loro movimenti sono osservati, al punto che compaiono come una didascalia alle loro spalle. Al contrario di quanto ci si aspetterebbe, vista la situazione, lo spettacolo è intriso di comicità: si ride molto, anche se l’inquietudine è sempre presente, ed è proprio questa l’eredità che il gruppo afferma di aver ricevuto dal grande scrittore George Orwell. La compagnia Menoventi ha vinto nel 2012 il Premio Hystrio – Castel dei Mondi e il Premio Lo Straniero. Il gruppo Cosmesi, premio Iceberg 2005, presenta lo spettacolo Periodo Nero, dove arte visiva e performance s’incontrano.
In questo caso il “periodo nero” che grava sulla nostra realtà contemporanea gioca anche con l’ipotetico “periodo nero” di uno stravagante artista moderno: e la scena diventa così spazio bidimensionale in bianco e nero dove si sperimenta l’uso del video e dell’animazione in modo originale e spiazzante, citando i videogiochi, i cartoni animati, i fumetti e le ombre cinesi.
Eva Geatti, ideatrice del progetto insieme a Nicola Toffolini, parla così della performance: “Proveniamo entrambi dalle arti visive e nei nostri spettacoli abbiamo sempre costruito spazi, architetture da abitare. Anche lo schermo di Periodonero lo abbiamo inteso essenzialmente come spazio chiuso, costretto, da cui il personaggio che interpreto cerca di fuggire”.