Successo per il concerto dell’Orchestra Filarmonica di Lucca alla chiesa dei Servi

Altra serata memorabile, altro successo di pubblico quello colto dall’Orchestra Filarmonica di Lucca sabato (10 maggio), nella splendida cornice offerta dalla chiesa dei Servi. Il maestro Andrea Colombini ha diretto i suoi con il consueto piglio, conducendo gli spettatori – ennesimo sold out – attraverso una delle prove più impegnative della stagione: L’eroica di Ludwig Van Beethoven. Ospiti d’eccezione sono stati i rappresentanti dell’associazione culturale internazionale per le arti e per lo spettacolo Recitar cantando, presieduta dal celebre attore Paolo Conticini. Molte le persone che hanno usufruito della possibilità di ritagliarsi un appuntamento con la grande cultura , godendosi uno spettacolo in piena gratuità semplicemente provando la propria residenza a Lucca o in provincia all’ingresso.
“E’ il segno che la città, e non solo essa, continua ad essere affamata di bellezza – osserva Andrea Colombini – quella che ad esempio è sgorgata copiosa dalla sinfonia numero 3 ‘Eroica’ eseguita stasera. Il ‘Puccini e la sua Lucca festival’, insieme alla Fondazione Banca del Monte di Lucca, rende possibili serate come questa. Ma qui non vengono soltanto lucchesi, anzi: il nostro pubblico è per lo più straniero e questo rappresenta un grande attestato di stima per il nostro lavoro”. Prima di affrontare la montagna del Maestro dei maestri anche Recitar cantando ha espresso un profondo attestato di stima nei confronti del Festival, mediante la persona del noto giornalista toscano Doady Giugliano: “Siamo nati da poco, ma abbiamo un’intrinseca vocazione internazionale e grandi ambizioni, prima fra tutte quelle di far sì che l’Italia smetta di essere fanalino di coda della cultura. È un processo lungo, un’inversione di tendenza difficile da attuare. Per questo necessitiamo delle energie migliori: cerchiamo di aprirci alle eccellenze, per cui la collaborazione col Festival di Colombini ci è parsa imprescindibile. Basta saper ascoltare e guardare: qui abbiamo fior di professionisti e un grande pubblico. Aggiungo che la città di Puccini dovrebbe ricordarsi di Puccini 365 giorni l’anno, come fa questo festival da 10 anni a questa parte, e non solo quando torna comodo”.