Una installazione dell’artista giapponese Chiharu Shiota alla tenuta dello Scompiglio

21 maggio 2014 | 16:41
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Una installazione dell’artista giapponese Chiharu Shiota alla tenuta dello Scompiglio

L’associazione culturale dello Scompiglio presenta A Long Day, la nuova installazione dell’artista giapponese Chiharu Shiota a cura di Franziska Nori, creata espressamente per lo spazio espositivo Dello Scompiglio. L’inaugurazione è prevista per sabato (24 maggio) dalle 16 alle 19,30 e sarà visibile fino al 28 settembre.
L’installazione presenta alcuni degli aspetti più incisivi del lavoro dell’artista unendo installazione, scultura e performance in una dimensione spazio temporale condensata. Nella creazione delle sue installazioni, Chiharu Shiota affronta i grandi temi esistenziali dell’uomo come la memoria e l’oblio, l’appartenenza e l’identità, la paura e la solitudine, la nascita e la morte. Per A Long Day Shiota utilizza fili di lana nera che intreccia in un lungo processo, fino a condensarli in una fitta tessitura, rendendo lo spazio impenetrabile. L’installazione racchiude un tavolo e una sia attorno ai quali fluttuano fogli bianchi immobili e congelati nel tempo.

“Il motivo per cui faccio uso del filato – spiega Shiota – non ha nulla a che vedere con l’artigianato, piuttosto è qualcosa che mi permette di esplorare il respiro e lo spazio come una linea in un dipinto. Un’accumulazione di linee nere forma una superficie, e io posso creare spazi illimitati che mi sembrano gradualmente espandersi a formare un universo”.
L’artista crea immagini tridimensionali, scenografie in cui oggetti di uso quotidiano perdono la loro funzionalità a favore di un valore emotivo e simbolico. Lo spazio tridimensionale diventa per l’artista la tela sulla quale dipingere un’immagine che nasce da un immaginario intimo e privato ma che nella trasposizione acquisisce una dimensione universale, una simbolicità poetica che si rivela al visitatore in tutta la sua forza espressiva. Il filo nero diventa tratto, diventa disegno nello spazio e allo stesso tempo traccia del corpo in movimento. Nonostante la sua totale assenza è il corpo a rimanere protagonista dell’installazione.
Chiharu Shiota è una delle più affermate artiste giapponesi della sua generazione. Nel suo lavoro sintetizza i due filoni artistici che più sembrano averla influenzata: da un lato la tradizione giapponese del calligrafismo, che lavora sullo stato di concentrazione dell’artista prima dell’atto unico e irripetibile del gesto pittorico e, dall’altro, la lezione trasmessale da Marina Abramović, di cui è stata allieva e secondo la quale l’artista deve lavorare quasi asceticamente, in uno spirito di concentrazione meditativa che culmina in un atto apparentemente semplice, ma colmo di significato.
Inoltre, il Gutai, movimento artistico giapponese del dopoguerra, che ha ampliato radicalmente l’idea del carattere simbolico della pittura trasponendola grazie alla performativitá fisica in una dimensione tridimensionale del reale come anche il teatro danza giapponese del Butoh, sembrano risuonare nel suo lavoro.
Il superamento di canoni artistici tradizionali a favore di una forza espressiva che affronta l’essenza della condizione umana e le tematiche esistenziali sono le caratteristiche che la contraddistinguono, rendendo unico il suo lavoro.
Chiharu Shiota nasce a Osaka, in Giappone, nel 1972. Dopo la laurea conseguita alla Kyoto Seika University e un soggiorno di un anno presso la Canberra School of Art, Australian National University, in Australia, a metà degli anni Novanta si trasferisce in Germania, per studiare inizialmente alla Hochschule für Bildende Künste di Braunschweig e poi alla Universität der Künste di Berlino. Merito di questa formazione è stato sicuramente il maggior interesse per la durata nella performance e per l’intenso potere del corpo, anche laddove la presenza di quest’ultimo è suggerita piuttosto che effettiva. L’opera di Shiota comprende vari tipi di performance e installazioni in cui l’artista ricorre a oggetti di uso comune come letti, finestre, vestiti, scarpe e valige per esplorare il rapporto fra presente e passato, vita e morte, memorie di persone impresse negli oggetti. A questo si aggiunge un intricato ordito di fili neri e rossi, quasi l’intreccio di una rete. Oggi è possibile ammirare le installazioni, le sculture e i dipinti di Shiota in tutto il mondo, in musei e istituzioni di rilevanza internazionale quali il Rochester Art Center, Rochester, Stati Uniti; Museum of Old and New Art, Hobart, Tasmania, Australia; Museum of Art, Kochi, Giappone; Marugame Genichiro-Inokuma Museum of Contemporary Art, Kagawa, Giappone; Casa Asia, Barcellona, Spagna; La Maison Rouge, Parigi, Francia; Museum on the Seam, Gerusalemme, Israele. Dal 1996, Chiharu Shiota vive e lavora a Berlino.