Barga ricorda John Bellany con una mostra antologica

4 luglio 2014 | 11:36
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Barga ricorda John Bellany con una mostra antologica

Ad un anno dalla scomparsa, Barga ricorda l’artista scozzese John Bellany con una grande mostra antologica che si terrà dal 12 luglio al 14 settembre. L’evento che segnerà l’estate lucchese ha il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Senato della Repubblica, dei Comuni di Barga e Molazzana, della Provincia, della Fondazione Cassa di Risparmio e della Camera di Commercio di Lucca, della Regione Toscana e della Fondazione Giovanni Pascoli. La rassegna è stata presentata oggi (4 luglio) a Palazzo Ducale, dal presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, dal sindaco di Barga Marco Bonini, dal primo cittadino di Molazzana Rino Simonetti, dal senatore Andrea Marcucci, da Marcello Petrozziello in rappresentanza del presidente della Fondazione Crl Arturo Lattanzi, e da Hellen Bellany, moglie dell’artista. La mostra antologica A Voyage to Barga prevede un percorso espositivo che si articolerà in tre prestigiose sedi aperte al pubblico, con ingresso gratuito.
Si tratta del Museo delle Rocche e Fortificazioni, della Fondazione Ricci e della Galleria di Piazza S. Rocco.
Barga e l’intera Valle del Serchio hanno segnato la vita e la pittura di Bellany: la sua personale rivisitazione di San Cristoforo (patrono della cittadina) è esposta nella sala consiliare del Comune. 

Il Presidente della Provincia Stefano Baccelli esprime tutta la sua soddisfazione rispetto a questa iniziativa ricordando quanto, da ormai diversi anni a questa parte, la Provinca di Lucca “abbia cercato di valorizzare le figure storiche del Novecento, si pensi, ad esemprio, a Tobino, Puccini e Giovanni Pascoli. Promuovere una mostra a Barga dedicata alla figura di Bellany – spiega il Presidente Baccelli – è davvero significativo. Valorizzare Bellany, che amava Barga e la valle del serchio, significa valorizzare proprio il nostro territorio. Questo è il senso dell’impegno della Provincia rispetto a questa e ad altre iniziative simili”.
“Non era un ospite, ma un concittadino. Della Valle del Serchio conosceva tutto. La sua pittura – spiega il sindaco di Barga Marco Bonini – ci ha fatto scoprire cose nuove della nostra terra. Ringrazio il Presidente della Provincia per la vicinanza istituzionale. Per il Comune di Barga è un onore presentare la mostra di John Bellany. Avremo anche la fortuna di veder partecipare a questa iniziativa la famiglia dell’artista. Ringrazio le fondazioni e gli enti che hanno cofinanziato insieme a noi questo importante evento. Sono davvero importanti il patrocinio di Regione e Senato. Siamo di fronte al pittore più importante del novecento scozzese. Si parla di un artista eccezionale, che ha trovato nella valle del serchio ciò che trovò anche giovanni pascoli. Entrambi la considerarono una grande terra. La sua attrazione fu forte. La mostra che andremo ad inaugurare il 14 luglio sarà un tributo ad un amico e ad un’artista. La mostra si svolgerà su più punti di Barga. Rimarrà aperta fino alla metà di settembrte. Questo è l’evento culturale del periodo estivo più importante della Valle del Serchio”, sottolinea il sindaco di Barga.
“E’ nostra funzione – afferma Marcello Petrozziello, responsabile comunicazione della Fondazione Cassa di Risparmio – sostenere queste iniziative di carattere culturale. Attraverso Bellany, la valle del serchio è stata esportata all’estero”. Indubbiamente il significato culturale di questa mostra è quello di rinverdire e portare all’attenzione della contamporaneità i rapporti tra Barga e la Scozia.
“Sono emozionato sia a livello umano, considerata l’amicizia che mi lega a Bellany, – commenta il Senatore Andrea Marcucci – sia a livello istituzionale, visti i rapporti che legano la nostra terra a Bellany e per il fatto che il Senato ha concesso il Patrocinio a questa mostra. Era un uomo di grande qualità pittoriche e rappresentava al meglio le nostre tradizioni religiose e culturali. Attraverso questo pittore si è rinnovato il connubio tra la valle del serchio e la scozia. Sono soddisfatto che il senato e il ministero dei beni culturali siano presenti a questa iniziativa con il loro patrocinio”.
Prende la parola, infine, la signora Bellany, moglie di John, la quale, emozionata, ci tiene a dire che “questa è una grande occasione per me e per la famiglia  per onorare la memoria di John. Siamo arrivati nella nostra valle senza alcuna relazione sociale. Non conoscevamo nessuno. John, però, si è sentito come andare verso una sua seconda casa. Era abituato a lavorare sodo, ad essere concreto e questo lo aiutò ad integrarsi al meglio. Gli ultimi anni dei tredici in cui abitava a Barga percepì sempre di più la vicinanza della gente. Considerò Barga un vero e proprio paradiso.
I quadri di Bellany sono nelle collezioni di alcuni dei Musei più prestigiosi del mondo, tra i quali il Museum of Modern Art di New York, il Tate Britaine, ovviamente, la National Galleries of  Scotland di Edimburgo che raccoglie gran parte della sua produzione.  Come attestato più volte dall’autorevole The Sunday Time, Bellany ha segnato il nuovo orgoglio dell’arte figurativa della Scozia e fu onorato nel 1994 del titolo di Baronetto per alti meriti artistici dalla Regina Madre.
Anche la Royal Academy di Londra gli ha reso un sentito omaggio, ricordandolo lo scorso mese di dicembre, un’attenzione riservata solo ai grandi artisti membri di questa illustre Accademia.
Negli anni passati Bellany, che era nato a Port Seton nel 1942, ha esposto frequentemente  a Barga le sue tele ad olio di grandi dimensioni, incentrate sui temi del paesaggio locale, della natura morta, delle reminiscenze infantili marinare e dei ritratti, per arrivare ai corali dove figure umane ed interni si mescolano con il racconto interiore del pittore.
Dai paesaggi e colori delle Highlands scozzesi alle atmosfere collinari di Barga e dintorni, Bellany ha fatto dell’energia espressiva del colore e del contrasto tra sacro e profano, i temi ricorrenti di tutto il suo percorso artistico, iniziato nel 1960 all’ Edinburgh College of Art e perfezionato poi al Royal College of Art di Londra, che gli dedicherà una grande personale nel 1986.
L’itinerario artistico di John Bellany vanta lunghe collaborazioni. Fu capace di restituire all’arte figurativa gli spazi di critica e di pubblico sottratti dal modernismo e dall’astrattismo che sembravano invincibili nell’immediato periodo post bellico. Bellany fu anche docente universitario di Pittura presso il College of Art di Brighton e al Winchester College of Art.
Ma è proprio a Barga che Bellany ha trovato i suoi riferimenti più intimi. “Non puoi essere un artista espressivo senza radici su cui costruire”, disse in una intervista. E come Giovanni Pascoli, cento anni dopo, cercò rifugio nella Valle del Serchio, un’esperienza unica, che provocò  in lui un vero cambiamento. Come Pascoli mutò la sua poesia, Bellany mutò la sua pittura. Alle navi, ai porti, ai pescatori della Scozia si sostituiscono così le montagne, le colline, i borghi della Valle del Serchio. E il colore dai toni cupi si trasforma, la luce diventa serafica, capace di trasmettere una potenza di vita nuova.
Ne era convinto Bellany. “Cercavo la vita e l’ho trovata”. A Barga.
Il legame con il grande poeta romagnolo, sarà al centro di un altro evento estivo: il 10 agosto, per la notte di San Lorenzo, la letture delle poesie del Pascoli sarà dedicata alla Scozia, la patria di Bellany.

Mirco Baldacci