Mannarino in trionfo al teatro della Versiliana

Atmosfere oniriche e misteriose alla Versiliana con Alessandro Mannarino e i suoi undici musicisti che ieri sera (30 luglio) hanno fatto ballare e cantare senza sosta il giovane pubblico radunato per assistere al loro concerto.
Tra fumi, ombre e maschere, che apparivano e scomparivano sui volti dei musicisti, Mannarino non si è risparmiato e ha fatto sentire tutta la sua passione e energia. Due ore e 20 minuti (compreso il bis finale di Serenata Lacrimosa) in cui il cantautore romano, con la sua faccia un po’ strafottente, che mal celava un sorriso compiaciuto per il calore dimostrato dal pubblico, ha dato tutto se stesso cantando tutti i successi del suo repertorio.
Dai pezzi più allegri e ritmati come Rumba Magica, Me So’Mbriacato, Tevere Grand Hotel, Il Bar Della Rabbia, Scetate uaglio’, Osso di Seppia, Maddalena, Quando l’amore se ne va e l’immancabile Serenata Lacrimosa, alle melodie più malinconiche di Il pagliaccio e Statte Zitta, c’era tutto il Mannarino che il suo pubblico si aspettava. Compresi i due ormai già successi del nuovo album Malamor e Al Monte da cui il disco prende nome. Il fermento tra le file si percepiva già dai primi momenti di attesa dell’inizio del concerto in cui un pubblico impaziente stentava a prendere posto. Fermento che non ha retto che per appena i primi tre pezzi fino ad esplodere sul ritornello di Marylou quando, fila dopo fila, il pubblico non ha resistito e si è accalcato sotto al palco da dove ha ballato e intonato a gran voce i pezzi per tutta la durata del concerto. Bando alle divisioni di settore e ai biglietti dunque e spazio alla spontaneità e alla voglia di godersi a pieno le atmosfere e le emozioni che la scaletta preparata per il tour Al monte ha saputo regalare. Calore che Mannarino e la sua orchestra hanno ricambiato con instancabile energia nelle due ore e più di concerto. Non sono mancati i pezzi storici ma spazio è stato dato anche all’improvvisazione in cui Mannarino ha fatto sentire tutto il calore e la profondità della sua inconfondibile voce roca. Ad accompagnare il cantautore in molti dei suoi pezzi, la bella voce di Simona Sciacca, esaltata in particolare durante due interpretazioni da solista che hanno aperto e accompagnato il finale del concerto, che ha contribuito a scaldare l’atmosfera. Bel ritorno dunque per il cantautore romano che già con i primi due dischi si è presto affermato sulla scena musicale italiana.
Lucia Franceschini