S. Anna Stazzema, viaggio nella memoria con una mostra

31 luglio 2014 | 12:00
Share0
S. Anna Stazzema, viaggio nella memoria con una mostra
S. Anna Stazzema, viaggio nella memoria con una mostra
S. Anna Stazzema, viaggio nella memoria con una mostra
S. Anna Stazzema, viaggio nella memoria con una mostra
S. Anna Stazzema, viaggio nella memoria con una mostra

Il 2014 è un anno importante per la memoria di Sant’Anna di Stazzema. A 70 anni dalla strage, a 20 anni di distanza dall’apertura dell’armadio della vergogna, a 10 anni dall’inizio del processo, la Provincia di Lucca e la Fondazione Banca del Monte di Lucca, in collaborazione con il Comune di Stazzema, hanno scelto di ricordare il tragico evento con la mostra Sant’Anna di Stazzema – Il Silenzio, un “percorso della memoria” con l’esposizione di alcune opere di Serafino Beconi, la voce narrante di Elisabetta Salvatori e i video realizzati dalla Final Crew di Lucca. La mostra è stata presentata alla stampa questa mattina durante una preview a cui hanno partecipato la vicepresidente della Provincia di Lucca Maura Cavallaro e Pietro Roni per la Fondazione Banca del Monte di Lucca. L’esposizione è stata illustrata dalla curatrice Alessandra Guidi. L’inaugurazione si terrà questo pomeriggio alle ore 19 con una performance di Elisabetta Salvatori.

Sant’Anna di Stazzema – Il Silenzio è un percorso espositivo non tradizionale che interpreta i tre giorni che hanno cambiato la storia di Sant’Anna e di tutta la Versilia. Accompagnati dalla voce narrante di Elisabetta Salvatori, attraverso un suggestivo allestimento dell’architetto Alessandra Guidi, gli spettatori vengono guidati in un “viaggio della memoria”.
La facciata della chiesetta di Sant’Anna, ricostruita in scala reale, diviene luogo di proiezione per raccontare la vita nel paese apuano “il giorno prima” dell’eccidio, l’11 di agosto 1944, con i giochi dei bambini, il lavoro di uomini e donne e la quiete di un luogo apparentemente sicuro e distante dalle atrocità della guerra. Il racconto del giorno della strage, il 12 agosto, è affidato alle opere pittoriche di Beconi, poste in ambienti oscuri da cui le immagini emergono con tutto il loro carico di disperazione. Il 13 agosto, infine, è il giorno del silenzio. La voce narrante si interrompe, a Sant’Anna tutto tace.
Da un armadio filtra una luce di speranza, la speranza dei bambini sopravvissuti, nascosti in anfratti e arredi. La speranza di ottenere giustizia che 50 anni dopo prende corpo con il ritrovamento dei fascicoli sui crimini di guerra nell’armadio ormai tristemente noto come Armadio della vergogna. Da quella data, il 1994, sono passati ancora dieci anni per arrivare al processo e alla sentenza definitiva.
Ora Sant’Anna di Stazzema ha un obiettivo, divenire un riferimento internazionale contro le atrocità di tutte le guerre con la costituzione del Parco della Pace. Nel percorso della mostra è esposta una selezione di opere del ciclo dedicato alla strage da Serafino Beconi che tra il 1959 e il 1964 si è dedicato quasi totalmente alla memoria di Sant’Anna di Stazzema, “incapace o impossibilitato – come ebbe a dire egli stesso – di dedicarsi a qualunque altra cosa”, che gli sembrava vana e futile al confronto di tale tragedia. Rielaborando i vari linguaggi dell’arte del Novecento, a partire dalla lezione di Guernica di Picasso, Beconi trova una sintesi tra verità artistica e verità storica e attraverso immagini e colori di profonda intensità emotiva interpreta la fragile umanità delle vittime della strage, soffocata dalla violenza nazifascista.
L’intero corpus pittorico dedicato all’eccidio è stato donato alla Provincia di Lucca dalla famiglia dell’artista e presto andrà ad arricchire il patrimonio culturale e artistico del Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema. Serafino Beconi nasce a Torre del Lago nel 1925 e muore a Viareggio nel 1997. Nel 1943 non si presenta al richiamo delle armi della sua classe. Viene fatto prigioniero e deportato. Riesce a fuggire e a ritornare a Torre del Lago dove rimane nascosto fino all’arrivo degli americani. Entra nel Cnl toscano e fa parte dei gruppi antifascisti locali. Nel 1945 si diploma maestro, professione che eserciterà tutta la vita; la sua formazione artistica è invece da autodidatta. Espone per la prima volta nel 1947 ottenendo anche il primo riconoscimento: il primo premio con il quadro Amore negro. Ha partecipato a numerose rassegne collettive e allestito personali in Italia. Sue opere sono collocate sia in spazi pubblici che di enti privati, fra cui si ricorda il bassorilievo in terracotta dedicato a due giovani uccisi dai nazifascisti collocato all’esterno della chiesa di Torre del Lago, il bassorilievo in terracotta La pelle sulla parete del Municipio di Santa Croce, il grande quadro Il carro rosso nella sede della Banca Toscana di Firenze, “Paesaggio del Massaciuccoli” di proprietà del Comune di Lucca collocato presso il Tribunale. Ha partecipato da protagonista alla vita culturale della Versilia; nel 1980 ha fondato l’associazione Artisti Versiliesi e nel 1990 la rivista Sinopia, che ha diretto fino al 1997. La mostra, ideata e allestita da Alessandra Guidi, ha il catalogo edito da Pacini Fazzi Editore con i contributi di Carlo Carli, Emmanuel Pesi, Antonella Serafini e Corinna Beconi, la figlia del pittore.
L’esposizione resta aperta, a ingresso libero, dall’1 agosto all’1 settembre, dalle 17 alle 23, e da martedì 2 a domenica 21 settembre, dalle 15 alle 19. Il percorso di visita avrà inizio ogni 30 minuti. Giorno di chiusura: lunedì. Per gruppi e scolaresche, su richiesta è prevista l’apertura fuori orario.
Per informazioni: info@fondazionebmluccaeventi.it

FOTO – La preview della mostra