Danza e performance sulle Mura col Ring Festival

Al via il 28, 29 e 30 agosto la prima edizione del Ring Festival, l’evento dedicato alla danza e alle arti performative curato da Roberto Castello, nato nel quadro delle celebrazioni per i 500 anni della costruzione delle Mura urbane di Lucca. Il più grande e sorprendente monumento della città, gioiello per integrità e bellezza, si confronta con i linguaggi del contemporaneo, in uno scambio continuo tra classicità ed innovazione linguistica ed estetica, grazie alle opere di Aline Nari & Davide Frangioni, Company Blu – Certini/Zerbey, Michelangelo Corsani, Erdem Gündüz, Roy Assaf, Marta Bellu, Daniele Spanò, Cani, Anne Vigier & Franck Apertet – Le gens d’Uterpan, Tabea Martin, Irene Russolillo e Roberto Castello. Prerogativa di Ring Festival è, infatti, quella di uscire dalle dinamiche da palco e puntare alla qualità e all’originalità degli interpreti che si inseriscono, in maniera discreta e priva di allestimenti, all’interno delle antiche architetture del Palazzo Ducale. Modellandosi sullo spazio che la ospita, la performance, arte effimera per eccellenza, incontra quanto di più solido, antico e durevole la città abbia prodotto. Aprono il festival Anatomia della Parola della compagnia di danza di Aline Nari e Davide Frangioni e Heavy Metal di Company Blu – Certini/Zerbey, incursioni di danza all’interno di un percorso guidato dentro e fuori le antiche mura urbane. All’inaugurazione del Ring Festival corrisponde la prima edizione del Premio dell’Uomo in piedi attribuito, alla sua nascita, ad Erdem Gündüz, lo stesso artista che lo ha ispirato con la sua performance di matrice politica Duran Adam, realizzata a Istanbul nel giugno 2013 in piazza Taksim a seguito della violenta repressione della polizia.
L’artista sarà presente nel festival anche con l’inedita Kurbanla kurban eden – Victimizing victims, performance realizzata grazie all’assegnazione del premio, che, nelle future edizioni, sarà attribuito da una giuria internazionale ad artisti, di qualunque provenienza e disciplina, che avranno saputo coniugare rigore formale con coraggio ed impegno civile. A partire da un collage di materiale recuperato su Wikipedia, racconta dell’assoluto vuoto critico che caratterizza il presente e dei processi di rimozione della memoria collettiva Wiki Mon Amour – racconto performativo inedito di Michelangelo Consani: focus della narrazione è il problema delle armi atomiche e i metodi di rimozione dalla memoria collettiva attuati dai governi americani e giapponesi. Amore, passato e presente, si fondono in Six years later, coreografia al contempo dolce e dinamica dell’israeliano Roy Assaf, mentre Marta Bellu, in collaborazione con Daniele Ledda e Silvia Bello in How to do things with words – primo studio su un enunciato performativo infelice e spettacolo vincitore del progetto 2014_Sostegno ad una nuova produzione promosso dalla rete delle residenze artistiche della Regione Toscana, in collaborazione con Adac Toscana – fonde ricerca musicale e coreografica con la drammaturgia digitale per re-inventare un sistema comunicativo che termina nella sua distorsione all’interno di una poetica sovversiva. Ancora suono e danza si fondono nel Concerto per cani, viola e violoncello del collettivo di danzatori e coreografi Cani, vincitori nel 2013 del premio Bando Ripensando Theremin: lo spettacolo site specific nato appositamente per la rassegna si costruisce come una successione di brani per corpi in movimento, pensati per essere suonati in sequenza. E’ un debutto nazionale quello di X-Event 2.3 d’après le protocoleLes chutes del duo francese Les gens d’Uterpan, dopo la partecipazione a Ring anche al Maxxi di Roma nel mese di ottobre: una performance dal linguaggio coreografico inconsueto ed energetico che ha già catturato l’attenzione degli spettatori di musei e gallerie d’arte internazionali come la Tate Modern di Londra. Tabea Martin coniuga coreografia ed ironia in Duet for two dancers, duetto autobiografico che si interroga sulla definizione odierna di danzatore, sulla costruzione della personalità e sulle aspettative che si ripongono all’interno di questa figura lavorativa mentre la vincitrice del Premio Equilibrio 2014, Irene Russolillo, con la sua danza sottile e nerboruta, costruisce in Strascichi il racconto a brandelli di un’unione utilizzando danza, video e musica. Elementi presenti anche nelle micro-narrazioni di In girum imus nocte et consumimur igni, nuovo atteso anteprima di Aldes, con la coreografia di Roberto Castello: frammenti immersi in uno scarno bianco e nero in bilico tra musica, cinema, danza e teatro trasportano in una dimensione ipnotica nella quale si delinea un’empatia quasi fisica con la fatica dei performer. Si anima, infine, la facciata del Teatro del Giglio con l’opera di videomapping Fino a qui di Daniele Spanò in collaborazione con Luca Brinchi e Roberta Zanardo del collettivo Santasangre, produzione del Festival. Non solo performance, però, caratterizzano la prima edizione di Ring Festival. Nei tre giorni di programmazione, infatti, si svolge Videolab, un laboratorio teorico pratico di video critica, anche per il web, condotto da Graziano Graziani e incentrato sui temi della critica teatrale, sulle sue prospettive e possibilità nel panorama della comunicazione contemporanea, rivolto a tutti giovani interessati a nuove strategie di comunicazione audio/video. Il laboratorio si svolgerà a Palazzo Ducale nei pomeriggi del 27 e 28 agosto, e si concluderà il 2 settembre presso la sede di Spam! Ring Festival è sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Regione Toscana, con il supporto del Comune di Lucca e dell’Opera delle Mura di Lucca e in collaborazione con la Provincia di Lucca e il Teatro del Giglio.