Alla Ubik nuovi incontri in collaborazione con la Società Lucchese dei Lettori

Nuovi appuntamenti letterari alla libreria Ubik. In collaborazione con la Società Lucchese dei Lettori, domani (19 settembre) alle 18,30 si terrà al conferenza-dibattito Il Noir in Italia, con l’introduzione della professoressa Rosalba Paiotta e la presentazione del libro di Francesco Recami Il segreto di Angela, edizioni Sellerio. Sarà presente l’autore. Questo è il terzo romanzo dell’affresco narrativo di Francesco Recami, dopo La casa di ringhiera e Gli scheletri nell’armadio. Questo elegante e appassionante teatro sta diventando un vero e proprio ritratto romanzesco della piccola borghesia contemporanea, un feuilleton comico e beffardo, ricco di personaggi e colpi di scena. Sale ora sul palcoscenico la ex professoressa Angela Mattioli che decide finalmente di raccontare ad Amedeo Consonni, tappezziere in pensione, a cui da qualche tempo si sente legata, un segreto che non ha mai rivelato a nessuno. Per lei è un gran peso, e inoltre ci sono dei particolari che potrebbero imbarazzarla.
Così sceglie di mettere la sua storia per iscritto. Come in un romanzo. Sabato (20 settembre) alle 18 Tamara Ferrari, giornalista di Vanity Fair, racconta il suo libro Il confine sminato – Cronache da Siria, Iraq, Afghanistan, Libia, Sudan, Bosnia ed Erzegovina, Italia, edizioni Spartaco. Presentano il Tenente-Colonnello Vittorio Lino Biondi e il Maresciallo Davide Campisi. Tamara Ferrari è una giornalista curiosa e intraprendente. È una donna di frontiera che, prima di raccontarla, ha imparato a viverla, la guerra, percorrendo le distese desolate dei campi profughi in Africa, leggendo l’orrore nell’espressione impaurita degli orfani e sentendo i gemiti dei piccoli scampati alle esplosioni in Medio Oriente. In questo libro tratteggia storie che sono la diretta conseguenza della barbarie e dell’odio, affidandosi anche agli occhi di un militare italiano, il primo Maresciallo Luogotenente Davide Campisi, specialista nel mettere in sicurezza i campi minati, convinto per esperienza personale che un genitore non dovrebbe mai seppellire un figlio. Così la pensano anche i parenti di Homa e Makema, due bambine consumate da stenti e malaria in un accampamento di rifugiati. Lo afferma con forza Zuhur, padre di una studentessa saltata in aria su un pullman finito nel mirino dei terroristi. Lo sostiene Ahmet che piange i cinque maschi di famiglia, trucidati dopo essersi arruolati in fazioni contrapposte. A tutti fa eco Dimitri che compie un viaggio all’inferno, schivando proiettili e pregiudizi, pur di riportare il suo ragazzo a casa. Ed è ciò che sembrano suggerirci queste pagine: sulla linea spessa del dolore, là dove è passato il vento della follia umana, svanisce il confine che distingue razze, culture, religioni.