Taglio del nastro al Lubec con l’assessore Nocentini

9 ottobre 2014 | 12:20
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Taglio del nastro al Lubec con l’assessore Nocentini
Taglio del nastro al Lubec con l’assessore Nocentini
Taglio del nastro al Lubec con l’assessore Nocentini

Partito in sordina dieci anni fa, come ha ricordato il presidente di Promo Pa Fondazione Gaetano Scognamiglio aprendo la due giorni di lavori, Lubec – Lucca beni culturali è diventato un marchio di qualità e di successo che può permettersi di lanciare quest’anno la sfida del farsi cantiere e luogo di opportunità attraverso la novità del suo decennale, Creathon: una maratona riservata a quindici squadre di giovani creativi, che in 24 ore non stop dovranno elaborare progetti tecnologici innovativi per il turismo culturale. “E’ la dimostrazione reale – ha affermato nel suo saluto l’assessora regionale alla cultura e al turismo Sara Nocentini – della linea che sta passando e che è stata sancita solo pochi giorni addietro nel terzo Forum mondiale Unesco sulla cultura come sviluppo svoltosi a Firenze. Oggi più che mai la cultura è strategica, ancor più per il nostro paese. La sfida che abbiamo davanti è rendere concreta, operativa la individuata piattaforma da cui deve partire il rilancio economico sostenibile, individuando le buone pratiche necessarie al suo sviluppo”.

“Abbiamo l’eredità comune e la responsabilità di un immenso patrimonio da conservare e tutelare, un compito che spetta a tutti noi – ha proseguito -. La Toscana è in prima fila e sta cercando con forza di rivitalizzare il suo, peraltro storico, rapporto tra luoghi della cultura e vita quotidiana. Siamo una regione con 700 musei, 1000 biblioteche e 230 archivi, 450 tra cinema e teatri. Siamo la regione con sette siti dell’umanità riconosciuti dall’Unesco, più di quanti ne abbiano interi Paesi europei. Siamo la regione dove operano Università importanti e centri di formazione professionale all’avanguardia. Dove 7mila imprese vivono di cultura occupando circa 23mila addetti. Oggi la nostra sfida è cogliere il valore sociale della cultura e il contributo che porta alla costruzione di una cittadinanza attiva e vitale, ma anche porre il settore della cultura a pieno titolo tra i settori della produzione economia regionale. Dobbiamo essere pronti agli inviti che il Mibact sta inviando: come la riforma del sistema teatrale, occasione da non perdere per la Toscana, come gli incentivi fiscali o le opportunità per il riutilizzo di luoghi abbandonati contenuti nel decreto Art Bonus. Dobbiamo prospettare sostegni e incentivi per le imprese del settore e dobbiamo anche pensare in modo nuovo, e la Regione lo sta facendo, studiando misure di intervento dove si incontrano le competenze in materia di cultura, di lavoro e di sviluppo di nuove imprese. Oppure quelle per un sistema museale regionale integrato e accessibile per i visitatori, dove si coniuga l’idea di un sistema culturale utile a chi vive qui e a chi viene per visitare e vedere. Questa è la sfida che abbiamo raccolto anche avviando la prima settimana della cultura in Toscana che si apre proprio oggi e di cui Lubec è parte – ha concluso l’assessora Nocentini – . L’abbiamo voluta chiamare CoolT, un gioco di parole tra inglese e italiano per sottolineare il nuovo che va individuato senza lasciare alle spalle le tradizioni. E costruire il trait d’union tra luoghi della cultura e sistema economico-produttivo delle piccole medie imprese, per migliorare lo scambio e la conoscenza, per promuovere attività e socialità”. Cultura declinata in tutte le sue accezioni e con le sue molteplici potenzialità. Come la possibilità di fare cultura nei centri commerciali, definiti “non-luogo” da Marc Augè, ma anche “luogo-terzo” o “neo luogo”. Questo l’argomento del workshop Verso l’ipercultura. I centri commerciali motore di sviluppo nel territorio, teso a capire come fare cultura in questi luoghi, nuovi centri di aggregazione che oggi possono quasi essere paragonati ai centri storici delle città. “Sono neo luoghi – dice Raffaella Fagnoni, architetto e docente di design all’Università di Genova e all’Isia di Firenze – dove trionfa la sindrome Disney, dove tutto diventa tematizzato, ludico e a dimensione di consumo”. Eredità culturale come fondamento di una società pluralista e democratica è invece l’argomento al centro dell’incontro con il Consiglio d’Europa, dedicato alla Convenzione di Faro, alla presenza del senatore Marcucci, di Anna Maria Buzzi, Alberto D’Alessandro e Gabriella Dragoni.