A Ezechiele si proietta Class Enemy. Due film dedicati a Berlino nella ricorrenza della caduta del muro

Il programma di novembre e dicembre di Ezechiele 25,17 si apre con uno dei film più attesi della stagione: Class Enemy, già ampiamente lodato da critica e pubblico dei festival e che finalmente raggiunge le sale italiane. Mercoledì, alle 19,30 e alle 21,30, nel complesso di San Micheletto, proiezione di due film inediti in Italia dedicati a Berlino, che quest’anno festeggia 25 anni dalla caduta del Muro. Grazie al servizio di cineteca del Goethe Institut di Roma, si offre al pubblico un’alternativa interessante rispetto alla classica proiezione di Good Bye Lenin, già visto e rivisto. Lo sguardo di uno stesso regista, Leander Haußman, su un’insolita Berlino Est ai tempi della Ddr e su un’insolita Berlino Ovest, quella del quartiere di Kreuzberg, a pochi giorni dalla caduta del Muro. Ingresso gratuito riservato ai soci: si proiettano Sonnenallee e Herr Lehmann.
Venerdì, all’auditorium della parrocchia dell’Arancio, la prima delle due proiezioni organizzate in collaborazione con il Centro Affidi della Piana di Lucca: il film La guerra di Mario di Antonio Capuano. La rassegna rientra nel complesso di eventi denominato Un mese per l’affidamento familiare – Occasioni per saperne di più. Ingresso gratuito. Il programma completo di novembre e dicembre di Ezechiele 25,17: http://ezechiele2517.wordpress.com/2014/10/28/il-nuovo-programma-di-ezechiele-per-novembre-e-dicembre-2/
Domani sera (4 novembre) torna anche l’appuntamento con le Prime visioni al cinema Astra (21,30). E’ in programma Class Enemy di Rok Bicek con Igor Samobor, Nataša Barbara Gracner. Un nuovo professore di tedesco non riesce a trovare la giusta intesa con i suoi studenti per via dei modi differenti che hanno di intendere la vita. Il rapporto tra docente e allievi si fa sempre più teso e si acuisce quando una studentessa si suicida. I compagni della giovane ragazza accusano l’insegnante di essere il responsabile di quella morte ma non sempre i confini tra ciò che è bianco e ciò che è nero sono netti.
Bicek, classe 1985, parte da una storia realmente accaduta per raccontarci lo sfacelo esistenziale delle giovani generazioni di oggi dando prova di una grande padronanza del mezzo cinematografico e di un’impressionante gestione della tensione mantenendo per tutto il tempo il ritmo della narrazione ad altissimi livelli. Un film di straordinaria bellezza, mai ridondante, sorprendente in ogni singola inquadratura. Assolutamente imperdibile.