Danilo Fusi e Paolo Staccioli, l’anima delle cose in mostra al Lu.C.C.A.

24 novembre 2014 | 11:54
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Danilo Fusi e Paolo Staccioli, l’anima delle cose in mostra al Lu.C.C.A.

Due artisti per vedere l’anima delle cose. Gli artisti fiorentini Danilo Fusi e Paolo Staccioli esplorano il mondo e l’umana natura attraverso il linguaggio della pittura e della scultura svelando i due volti che si nascondono dietro all’apparenza. Nella mostra La luna, il sole e l’anima delle cose, che rimarrà aperta al pubblico nel Lu.C.C.A. Lounge&Underground (ingresso libero) dal 21 novembre al 17 dicembre, i due corpi celesti sono presi a pretesto per indagare l’universo e la teoria degli opposti.
Le opere di Danilo Fusi, dove prevalgono i colori freddi, sono collegate alla luna e al suo essere distante e mutevole. “Gli sguardi dei personaggi ritratti – scrive Maurizio Vanni, direttore del Lu.C.C.A. –, le posture dei corpi e la loro relazione simbiotica con lo spazio sono sempre in equilibrio. Essi vengono coinvolti in un processo creativo che non permette di intuire l’inizio e che non invita, otticamente, a decretarne la sua conclusione. Elementi strutturanti che, insieme a un segno controllato e a una doppia luminescenza – una che favorisce l’illusione prospettica e l’altra che ricorda un artificio teatrale – non hanno né un principio né una fine, ma vivono per mezzo di una continua e lenta trasformazione che tende a ridurli nella loro incorporea concretezza”.

Paolo Staccioli, con i suoi costanti riferimenti alla sfera, si ricollega al sole che irradia i pianeti ed è simbolo di calore e di vita. “Le sue sculture e i suoi bassorilievi – sottolinea ancora Vanni – raccontano storie dalla duplice polarità e sono sempre in relazione a un lento moto perpetuo centripeto quando assorbono energia dall’universo e centrifugo quando lo irradiano. Le sue figure perdono identità anagrafiche a vantaggio di un essere spirituale, privo di connotati peculiari. Le sue sono forme che irrompono nello spazio appropriandosi della luce: tutto sembra così congiunto nel suo essere frantumato e, insieme alla sfera più grande, tutti i globi più piccoli si trasformano in uno stargate dimensionale che mostra il mondo e ogni suo elemento da ottiche non convenzionali”.