“Salviamo la pelle”, inaugura la mostra alla galleria Poleschi

Alla galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea di Lucca inaugura sabato 13 dicembre la mostra Salviamo la pelle, a cura di Didi Bozzini. Nel corso dell’ultimo secolo, al di fuori ed oltre le avanguardie storiche, che hanno marcato questo periodo come un’epoca di radicali stravolgimenti formali, fino a generare un’arte totalmente autoreferenziale il cui unico oggetto è la definizione della propria natura, si sono affermate numerose traiettorie individuali che, privilegiando la rappresentazione della vita e dei suoi contenuti, hanno toccato vertici di straordinaria intensità espressiva.
Questa mostra è il frutto di una riflessione sulle ragioni e le modalità per le quali il corpo umano e le sue vicende costituiscono oggi, ancora e sempre, un tema centrale dell’arte.
Volendo procedere per esemplificazioni necessariamente riduttive, si potrebbe dire che lo scopo è quello di capire cosa succedesse sulla faccia del pianeta Arte abitata da Bacon, mentre Fontana dava corpo ai suoi concetti spaziali, nell’altro emisfero. O ancora, che ci si propone di sondare il modo in cui, in coincidenza con la morte del grande maestro irlandese, sia apparsa una generazione di “bad artists” che, molto più vicini a Goya di quanto non lo siano a Malevič, hanno saputo dare nuova linfa ad un mondo ormai assopito dalle querelles accademiche tra i talebani della pittura e le suffragette del concetto. Ma, in realtà, anche se ognuno di questi temi non è assente, il vero fulcro della mostra è l’ossessione della carne che, da Michelangelo a Marina Abramović, dalla scultura al disegno, dalla fotografia all’installazione, abita le opere destinate a parlarci di eternità.
Paradossalmente, come se ciò che è più corruttibile e caduco in noi, sede privilegiata dell’effimero e del contingente, fosse l’unico oggetto che, trasfigurato dall’operazione dell’artista, potesse attraversare il tempo per dirci da sempre e per sempre chi siamo.