Tutto il fascino di Modigliani nella mostra al Palazzo Blu di Pisa

Posto nel cuore del centro storico della città, Palazzo Blu ospita un’interessante retrospettiva dal titolo Amedeo Modigliani et ses amis. L’artista rappresenta l’eccezione a qualunque regola dettata dai principali movimenti artistici a lui coevi: il Cubismo, il Fauvismo e il Futurismo a cui si ispirò senza mai prendervi parte. L’iter museale valorizza la spiccata propensione dell’artista circa lo studio del volto umano alla ricerca di una visione reale. Amedeo ha l’ansia del nuovo pur non dimenticando la tradizione classica trasmessa dai grandi maestri della tradizione. Al tempo stesso si avvicina all’arte africana, tribale, oceanica manifestatasi attraverso i numerosi schizzi e studi, oltre alla dimensione scultorea, quest’ultima abbandonata prematuramente nel 1914 per motivi di salute. In seguito si dedicherà esclusivamente alla pittura, trovando la sua cifra stilistica nella ritrattistica che non punta alla somiglianza, che non ammette replica.
Di ogni volto mantiene i principali caratteri fisioniomici, simultaneamentene elabora una dimensione idealizzata e mentale: i colli si allungano, gli occhi diventano fessure trasparenti. Dalle “teste”, Modigliani passò ai ritratti con la figura completa e agli ondulati nudi. Tra questi il preferito dall’artista era quello della compagna Jeanne Hébuterne con cui condivise un’esistenza d’arte e d’amore fino al giorno della sua morte avvenuta a soli trentasei anni, culmine di una vita dissoluta di geniale sregolatezza. A Pisa, apologia di un dandy dannatamente affascinante.
Veronica Bernardini