Truffaut e Hitchcock, il critico cinematografico Sandro Fogli a LuccaLibri

Il critico cinematografico e regista Sandro Fogli domenica (21 dicembre) alle 21,15 torna nella sua Toscana per omaggiare due grandi interpreti del cinema mondiale. Il Caffè Letterario LuccaLibri ospiterà l’incontro, di cui sarà relatore Alessandro Bertolucci, direttore artistico di Lucca Effetto Cinema. Sandro Fogli ha dedicato due saggi critici alla cinematografia dei grandi cineasti, riuscendo, con uno stile personalissimo, ad avvicinare anche i non addetti ai lavori alla critica del settore. Il primo libro Hitchcock e la vertigine interpretativa, è un viaggio nel mondo del maestro della suspense dove Fogli scandaglia in profondità i capolavori hitchcockiani con quella capacità di posizionarsi nella scena che solo un regista può avere. Il lettore è portato indietro nel tempo, a partire da quegli anni ’60 in cui Robin Wood sdogana il regista al pubblico angloamericano scrivendo il primo libro in lingua inglese sull’argomento. Non solo tecnica, ma anche analisi delle emozioni dello spettatore davanti alle scene più celebri e cariche di tensione: perché tratteniamo il respiro davanti all’assassinio nella doccia di Psyco? Il fil rouge che attraversa l’opera di Fogli è il riferimento al libro-intervista di Francois Truffaut che per primo individuò nei lavori hitchcockiani una profondità fino ad allora sconosciuta: dalla Francia si sbarca in America passando attraverso l’Inghilterra di Wood.
Il viaggio di Fogli non poteva quindi non proseguire con il grande maestro del cinema francese: Truffaut è la pellicola interattiva è l’omaggio che Sandro Fogli, ha voluto fare ad un grande regista del cinema europeo. Fogli scrive su di lui nell’ottica della battaglia contro l’oblio di questo grande maestro, tutto pieno d’ingombranti etichette. E leggendo il suo libro, ci appare un Truffaut sconosciuto, mentre i suoi film, visti sotto un’ottica nuova, appaiono densi di significati perché “Truffaut riaggiusta la nostra attitudine alla vita e ci rende migliori”. François Truffaut paga per il pregiudizio che circonda il cinema francese – scrive Fogli, ma Truffaut, per Fogli – “non è il cinema francese. Non è la Nouvelle Vague. Non è i Cahiers du Cinéma. E se storicamente è parte integrante di tutte queste cose, lo è a partire dall’emozione del ragazzino che si commuove al cinema. Contrariamente ai padri della pellicola, come Hitchcock, che l’hanno vissuta come invenzione e poi ci sono capitati dentro, Truffaut è un nostro fratello maggiore: appartiene alla categoria di quelli che il cinema lo hanno scelto perché ne hanno subito la fascinazione in sala da bambini”.
Innamorato del cinema fin da bambino, Sandro Fogli, dopo la laurea in Storia e critica del Cinema, è subito accanto a Jean Pierre Dardenne (due volte Palma d’oro a Cannes) e poi a Roma dove inizia a lavorare con Vittorio De Sisti e la Titanus. Il suo cammino lavorativo lo porta su molti set ma la voglia di parlare di cinema, di scendere tra le pieghe di ogni fotogramma, non lo ha mai abbandonato: “Benché la mia passione per Alfred Hitchcock fosse già esplosa – scrive Fogli nell’introduzione del suo secondo libro – io non ero a conoscenza del profondo legame tra i due registi: a dieci anni non sapevo niente di critica cinematografica e ignoravo l’esistenza del libro, intitolato Il cinema secondo Hitchcock e firmato Truffaut, in cui il regista francese intervista il maestro “anglohollywoodiano” su tutta la sua produzione. Soprattutto, non sapevo che mi attendeva una nuova folgorazione.
I due saggi sono due preziosi volumi curati in ogni particolare come testimoniano le copertine opera dell’artista Omar Falcini, cariche di significato: migliaia di fotogrammi dei film dei due grandi maestri formano i loro ritratti più intensi.