Astolfo sulla Luna: la recensione di Chiara Tolomei dell’incontro/lettura dell’Orlando Furioso in biblioteca nazionale

28 gennaio 2015 | 13:54
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Astolfo sulla Luna: la recensione di Chiara Tolomei dell’incontro/lettura dell’Orlando Furioso in biblioteca nazionale

Come da programma, lunedì 26 gennaio, presso la biblioteca statale di Lucca, sono proseguite le presentazioni delle vicende narrate nel poema ariostesco. Nella fattispecie Lucia Galli ha dedicato il suo intervento ad alcuni dei passi più celebri dell’intera opera, tratti dai canti XXXIV e XXXIX. In essi l’autore ci conduce per mano lungo il percorso che Astolfo, deputato al recupero del senno di Orlando, compie fin sulla Luna. E’ in questo luogo, infatti, che è possibile ritrovare tutto ciò che l’uomo ha smarrito sulla Terra. Come è stato sottolineato con la consueta incisività dalla relatrice, appare strano ed interessante nel contempo il fatto che sussista una forte differenza tra la sedentarietà della vita di Ariosto e quella alquanto movimentata dei suoi personaggi.

E’ indubbio che la figura di Astolfo, peraltro già presente nelle Chansons de geste e di grande rilievo nell’Orlando innamorato di Boiardo, abbia un particolare fascino per il suo legame con la sfera del meraviglioso, così ricorrente nell’inter opera. E’ altresì molto evidente la presenza di echi danteschi nel personaggio di San Giovanni Evangelista, vera e propria guida del nostro cavaliere, nonché di reminiscenze virgiliane quando l’ormai rinsavito Orlando, legato come una belva feroce, rivolgendosi ai compagni pronuncia la frase latina solvite me tratta dalla sesta Bucolica. Da rimarcare, inoltre, l’importanza e la centralità della luna, quasi fosse anch’essa un personaggio non meno importante di tutti gli altri nella vicenda di cui trattasi. E’ noto, infatti, che essa ha da sempre esercitato una forte attrazione sugli uomini per l’alone di mistero che la circonda. E’ questo il luogo dove, secondo la prospettiva ariostesca, va ricercata la saggezza così scarsamente diffusa sulla Terra. In conclusione possiamo affermare, come ha osservato la relatrice, che “ogni uomo vive in un precario equilibrio tra dominio di sé e follia” e che, purtroppo, spesso “la bilancia pende dalla parte della pazzia”.
L’evento è stato arricchito dalla vivace lettura di Massimo Dal Poggetto che, con la maestria che gli conosciamo, ha saputo trasmettere la forza ed ogni sfumatura della poesia ariostesca.

Chiara Tolomei