Letture dell’Orlando Furioso in biblioteca: la recensione di Greta Coturri e Giada La Rocca

4 febbraio 2015 | 08:52
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Letture dell’Orlando Furioso in biblioteca: la recensione di Greta Coturri e Giada La Rocca

Come tutti i lunedì pomeriggio, da fine ottobre a questa parte, lo scorso 2 febbraio alla biblioteca statale di Lucca,si è svolto il terzultimo incontro dedicato alla lettura dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto.
La serata, dedicata ai canti XXIII, XXIV e XXIX, ha visto come protagonista la novella di Zerbino e Isabella, una delle tante vicende che, sebbene abbiano come protagonisti due personaggi minori, sono necessarie alla realizzazione dell’opera finale ed arricchiscono con sfumature diverse il complesso mondo che il poema ci propone.
L’intreccio ariostesco, nel nostro caso, ha preso vita tra il commento della professoressa Giuliana Giannoni e la lettura, molto espressiva e partecipata, di Sara Bertolucci.
Il filo conduttore che lega i tre canti è il triste amore dei due giovani innamorati, destinato a non sopravvivere e segnato dalle loro diversità: da una parte Zerbino, cristiano, figlio del re di Scozia e che incarna le regole della società cortese; dall’altra Isabella, saracena e figlia del sovrano di Galizia. Ad unirli è lo stretto vincolo della fedeltà, spesso in contrasto con il tradimento e messo a dura prova nelle situazioni più dolorose, tali da costringere i due innamorati a separarsi.
Prendono il sopravvento allora alcune passioni umane come l’infedeltà (che si presenta quando il “fedele” amico Odorico tenta di insidiare Isabella) e la gelosia, accompagnata, fino al punto di morte, dal ricordo della vita passata assieme. Giuliana Giannoni infine ha fatto notare la delicatezza di Ariosto nell’affrontare con tenerezza eventi tragici come la morte di Zerbino, alla quale segue il cambiamento della sua amata, da fanciulla piangente e disperata ad una donna determinata e pronta ad affrontare tutte sfide della vita per difendere la sua virtù.

Greta Coturri e Giada La Rocca