Emilio Solfrizzi in “Sarto per signora” al teatro di Pietrasanta

9 febbraio 2015 | 10:43
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Emilio Solfrizzi in “Sarto per signora” al teatro di Pietrasanta

Raggiungono quota 5 su 5 i “tutto esaurito” che la Fondazione La Versiliana registra per la stagione di prosa 2014-2015 del Teatro comunale di Pietrasanta. Un successo straordinario indice del grande apprezzamento per il programma teatrale firmato da Luca Lazzareschi e realizzato dalla Fondazione La Versiliana in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo. Sono infatti terminati già da diversi giorni i biglietti per lo spettacolo Sarto per Signora di Georges Feydeau che sarà in scena martedì 10 febbraio alle ore 21.00 e che vedrà Emilio Solfrizzi nel ruolo del protagonista per la regia di Valerio Binasco. Lo spettacolo prodotto da ErretiTeatro30 di Roberto Toni, allestito proprio a Pietrasanta dove la compagnia ha provato per tutto il mese di gennaio presso la EX Marmi, arriva al teatro Comunale fresco di debutto.

Sul palco insieme ad Emilio Solfrizzi ci saranno Anita Bartolucci, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Barbara Bedrina Lisa Galantini, Simone Luglio, Fabrizia Sacchi, Giulia Weber pronti a mettere in scena tra simpatiche ed esilaranti gag, scambi d’identità, sotterfugi, equivoci, amori segreti che sono gli elementi base di questo divertente vaudeville (scene Carlo De Marino, costumi Sandra Cardini, disegno luci di Pasquale Mari). La commedia è ambientata a Parigi e narra del dottor Molineaux, fresco di matrimonio, ma dai dubbi comportamenti coniugali. Il protagonista in questione, infatti, avendo un animo libertino, tradisce la moglie con un’avvenente signora, e per poter incontrare la sua amante senza destare alcun sospetto si finge sarto. Una comicità amplificata dal virtuosismo tecnico dell’autore capace di assommare colpi di scena comici ed equivoci con la precisione di un chirurgo.
In Sarto per signora c’è già tutto l’estro e lo stile di Feydeau: la trama è basata sul classico triangolo adulterino: lui, lei, l’altro o l’altra, ma soprattutto, quello che non manca mai, è la concentrazione di tutti i personaggi in un solo luogo, dove si incontrano tutti quelli che non si sarebbero mai dovuti incontrare: mariti, mogli, amanti, amanti dei mariti, amanti delle mogli. La sua produzione di opere, tutte da ridere, è uno specchio deformato del suo tempo: la Bella Epoque, di quel periodo privo di preoccupazioni, e che sfociò, poi, tragicamente, nella Grande Guerra. Al centro di molte opere di Feydeau c’è la coppia coniugale, in cui si consumano tradimenti, ipocrisie e malintesi. L’irresistibile comicità di Feydeau nasce dal dialogo serrato e dalle battute brevi e pungenti dei personaggi, ma anche dalle situazioni irreali che derivano da equivoci e malintesi. Anche in “Sarto per signora”, il bugiardo Dott. Moulineaux prima si giustifica con delle scuse con la moglie Yvonne per aver passato la notte fuori casa, poi cerca di tradirla con Susanna, la moglie del generale Aubin: le dà appuntamento in un dismesso atelier sartoriale che gli è stato affidato da un amico, Bassinet, per le sue scappatelle e, a causa di una porta che non si chiude, i due amanti vengono scoperti. A Moulineaux non rimane altro che fingersi sarto con conseguente inizio di una serie di episodi paradossali che sono portati avanti fino alle estreme conseguenze.