Presentato in biblioteca il nuovo libro su Mariù Pascoli. La recensione di Marzio Costantini

23 febbraio 2015 | 09:34
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Presentato in biblioteca il nuovo libro su Mariù Pascoli. La recensione di Marzio Costantini

Venerdì scorso (20 febbraio) alle 17, nel Salone Monumentale della Biblioteca Statale di Lucca, è stato presentato il nuovo libro di Sara Moscardini e Pietro Paolo Angelini, dedicato alla sorella del poeta Giovanni Pascoli: Maria Pascoli. La signorina di Castelvecchio, edito a cura della Misericordia di Castelvecchio Pascoli, per la cura editoriale di Maria Pacini Fazzi (2015). Maria Pascoli, detta anche Mariù, che non abbandonò mai la casa natale, anche quando fu parte della linea del fronte, durante la seconda guerra mondiale, era una piccola grande donna: piccola di statura, ma grande di animo e coraggio. Essendo una fiera conservatrice, Maria aveva grande simpatia, non per il “movimento fascista”, ma per il “regime fascista”, ed entrò in relazione con personalità come Mussolini: per questo rivestì un ruolo forse più importante di quello del fratello nella Valle del Serchio divenendo l’interlocutrice privilegiata tra i suoi paesani e le istituzioni locali e nazionali. Fino a 80 anni continuò a lavorare alla biografia del fratello, Lungo la vita di Giovanni Pascoli.

Morì a 88 anni nel 1953 e lasciò tutto il patrimonio di casa Pascoli alle istituzioni partigiane: è il suo ultimo atto di amore per il fratello e per il paese di Castelvecchio Pascoli.
Il libro di Sara Moscardini e di Pietro Paolo Angelici vuole essere una dimostrazione di gratitudine e di affetto da parte dei paesani di Castelveccchio e di tutti i barghigiani nei confronti di Mariù. Questa opera è stata realizzata grazie alle testimonianze sia orali dei concittadini, come Bruno Cordati, che scritte, scovate nell’archivio storico di Casa Pascoli e in altri archivi barghigiani. Scopo del libro è di superare l’immagine di Maria Pascoli restituita al pubblico per molto tempo dal folklore pascoliano: Mariù era non solo la custode silenziosa delle memorie di suo fratello, ma anche una donna che viveva attivamente il proprio ruolo nella propria epoca.

Marzio Costantini