Il maestro Possenti spalanca le porte del suo atelier

Sabato (7 marzo) è proseguita la serie di incontri organizzati dal Fai Lucca e Massa Carrara dedicati alle arti figurative che si svolgono negli studi dei quattro tra i più significativi artisti Lucchesi: Riccardo Benvenuti, Roberto Fontirossi, Antonio Possenti e Maria Stuarda Varetti. Il maestro Antonio Possenti ha aperto pertanto le porte del proprio studio in via Dell’Anfiteatro e qui, in questo spazio magico racchiuso tra antiche mura e ricco di oggetti, libri e ricordi, alla presenza di dieci soci Fai presenti all’evento, ha mostrato le sue opere e raccontato cosa significhi per lui l’essere artista e riuscire ad esprimere con la pittura le cose che vede e che sente, comprese le emozioni, che ha depositato in una sorte di magazzino interiore dal quale affiorano ogni tanto
Questo magazzino interiore e che comprende tutto il cosmo dei ricordi, spesso riaffiora e il Maestro li trasferisce sulla tela creando un proprio mondo con elementi di somiglianza a quello esterno ma con quel qualcosa in più che viene da dentro.
Le sue opere sono ricche di simboli in particolare legati al mondo marino: il pesce, le conchiglie, il mare, con i quali lui, di origini Livornesi, ricorda la sua infanzia.
l’Io interiore di Possenti, animato dal cosmo dei ricordi e dei viaggi, si trasforma in un leitmotiv pittorico più unico che raro tanto da lasciare sbalordito e affascinato il visitatore dalle sue tele, dalle sue opere.
Non è infatti un caso che il Maestro si definisca un animista che vede vita in ogni cosa che ci circonda.
In tutti questi anni Possenti ha viaggiato moltissimo e letto l’impossibile per sfamare il suo insaziabile interesse, anima vitale del suo mondo pittorico. E così di viaggio in viaggio, di mostra in mostra, di lettura in lettura, non è un caso se ormai nel panorama artistico italiano si parli di “microcosmo possentiano”, di un mondo pittorico fantastico sempre animato dalle emozioni e sentimenti del mondo reale. Gli incontri proseguiranno sabato (14 marzo) nello studio della pittrice Maria Stuarda Varetti e quello successivo, nell’atelier del Maestro Benvenuti.