Incontro su Pietro Testa e le opere lucchesi alla Fondazione Ragghianti

10 marzo 2015 | 12:35
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Incontro su Pietro Testa e le opere lucchesi alla Fondazione Ragghianti

Per gli incontri atti ad approfondire la storia culturale e artistica della città, nell’ambito del programma 2015 degli appuntamenti dedicati al mondo delle arti, la Fondazione Ragghianti di Lucca organizza per venerdì (13 marzo) nella sala conferenze del complesso di San Micheletto alle 17, l’incontro di studio Per Pietro Testa (1612-1650) lucchese, grande artista romano. L’incontro prende le mosse dal volume, curato Giulia Fusconi e Angiola Canevari, Pietro Testa e la nemica Fortuna. Un artista filosofo (1612-1650) tra Lucca e Roma (Palombi Editori) una monografia monumentale, promossa e voluta dall’Istituto Nazionale della Grafica, che illustra e documenta la figura, l’opera e l’attività di Pietro Testa, detto il Lucchesino, disegnatore, incisore, pittore e teorico della pittura, fra le personalità di artisti grafici più interessanti del Seicento italiano.

Introdotti da Maria Teresa Filieri, direttore della Fondazione Ragghianti, interverranno all’incontro di studio, Giulia Fusconi e Angiola Canevari, dell’istituto centrale per la grafica di Roma con un intervento su Pietro Testa buon pittore et eccellente disegnatore, Francesco Solinas, Maître de Conférences au Collège de France, di Parigi sul tema Pietro Testa, Cassiano dal Pozzo e la Pittura Filosofica e Patrizia Giusti Maccari, storica dell’arte che tratterà del rapporto dell’artista con la città natale in Pietro Testa a Lucca. Un rapporto tra nostalgia e risentimento. “L’occasione della pubblicazione del bellissimo volume curato da Giulia Fusconi e Angiola Canevari sul lucchese Pietro Testa, pittore tanto interessante quanto poco conosciuto, ci ha suggerito – afferma Maria Teresa Filieri – un pomeriggio di approfondimento sulle tematiche emerse dal lavoro. Così Giulia Fusconi assieme alla Canevari riprenderà il filo del discorso sull’artista, rivolgendo anche – vista la sede- un’attenzione speciale alla produzione per Lucca. Patrizia Giusti che ha collaborato al volume si occuperà di delineare il contesto lucchese coevo, mettendo in luce anche la frequenza con cui artisti lucchesi si sono mossi alla volta di Roma, grazie a una committenza avvertita. A Francesco Solinas è affidato il complesso tema del contesto romano nel quale il Testa svolge gran parte della sua attività e dell’avvincente dibattito culturale che connotava Roma”.
Nell’occasione dell’incontro verrà distribuito un opuscolo informativo sulle opere di Pietro Testa conservate e visibili a Lucca.
Tutti gli incontri, organizzati con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, sono ad ingresso libero e si tengono presso la sala conferenze del complesso monumentale di San Micheletto, in via san Micheletto 3 a Lucca. Per informazioni: 0583.467205, info@fondazioneragghianti.it e www.fondazioneragghianti.it

La scheda
Pietro Testa lascia Lucca, dove era nato nel 1612, a soli sedici anni per recarsi a Roma, meta obbligatoria per il conseguimento di una formazione artistica in linea con le tendenze più aggiornate e in voga. Qui, grazie a Girolamo Buonvisi inserito presso la curia pontificia, il giovane conosce il raffinato collezionista Cassiano dal Pozzo, che gli fornisce la possibilità di frequentare la bottega del Domenichino e di formarsi in direzione classicista attraverso una costante e meditata esercitazione sull’antico. Nei primi anni di attività, assecondando la richiesta della committenza, la maggior parte della sua produzione è riservata al disegno e all’incisione, tecniche artistiche che accompagneranno in maniera predominante e con successo l’intero suo percorso artistico. A Lucca gli verranno affidate una serie di commissioni, anche di destinazione pubblica come nel caso dell’affresco della libertà lucchese per il palazzo degli anziani e oggi in Palazzo Ducale, della Sacra Famiglia collocata all’altare di San Giuseppe nella chiesa di San Michele in Foro, La visione di san Domenico di Soriano per la chiesa del complesso conventuale di San Romano e il miracolo di san Teodoro per la chiesa dei santi Paolino e Donato.
Realizzò anche numerosi dipinti di destinazione privata dispersi tra Otto e Novecento spesso a seguito di divisioni ereditarie o per estinzione delle famiglie loro proprietarie. Resta unico testimone in patria Il Trionfo di Galatea, ora nella Pinacoteca del Museo nazionale di Palazzo Mansi, commissionatogli dalla famiglia Buonvisi, forse nella persona dello stesso cardinale Girolamo suo principale mecenate e protettore a Roma e in patria.