Timbuktu e La Messa è finita per le proiezioni lucchesi del Cineforum Ezechiele

17 aprile 2015 | 10:21
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Timbuktu e La Messa è finita per le proiezioni lucchesi del Cineforum Ezechiele

Doppio appuntamento con il cineforum Ezechiele martedì (21 aprile) e mercoledì. Si parte alle 21,30 all’Astra con le prime visioni. C’è il film di Abderrahmane Sissako, Timbuktu con Abdel Jafri, Hichem Yacoubi
La trama. Non lontano da Timbuktu, in pieno caos e occupata dai jihadisti, in una tenda tra le dune vive Kidane con la moglie e due figli adolescenti. Tutto è vietato, dalla musica al calcio, e le donne sono obbligate a mettere il velo. In un primo momento riescono a sfuggire a questa assurdità ma tutto cambia improvvisamente quando Kidane uccide accidentalmente un pastore che aveva massacrato il suo bue. Anche per lui e per la moglie arriverà l’assurda giustizia portata dagli invasori. Timbuktu di Sissako sa emozionare lo spettatore con alcuni momenti di grande impatto ed il caldo ritratto della realtà dell’insensata oppressione fondamentalista, regalando almeno una sequenza che da sola vale un film. E non è poco. E’ un film molto atteso questa prima visione di Sissako che chiude il ciclo di marzo e aprile, che raccontando del nord del Mali occupato per un breve periodo dagli Jihadisti non può non far pensare all’attualità dell’IS e di Boko Haram. In occasione della proiezione del film sarà presente il Gruppo di Lucca 201 della Sezione italiana di Amnesty International. Sarà pertanto possibile acquisire materiale informativo e firmare petizioni per la tutela dei diritti umani.

Mercoledì all’Auditorium della Banca del Monte di Lucca la proiezione de La Messa è finita di Nanni Moretti, orso d’argento al Festival di Berlino. Nella settimana in cui esce nei cinema il suo nuovo film, viene proposta una della opere più significative di Nanni Moretti. Tornato nella Roma natia dopo dieci anni, Don Giulio si trova alle prese col dolore, i problemi, i drammi piccoli e grandi dei suoi parrocchiani. Oppresso da un forte senso d’impotenza, decide di andarsene. Uno dei film più riusciti di Moretti, il più grave e il meno nevrotico: la pena prevale sul sarcasmo, la costernazione sull’indignazione. Diverse sequenze memorabili, tra tutte la Messa che si interrompe sulle note di Ritornerai di Bruno Lauzi. Lì c’è tutto il cinema di Moretti.