Incerto il destino dell’atelier di Giannetto Salotti

Giannetto Salotti, scultore grafico e pittore lucchese, un grande interprete delle avanguardie del Novecento, in viaggio verso una meta ancora sconosciuta con tutto il suo tesoro d’arte. Il suo atelier di Lucca, infatti, ha un futuro che resta ancora molto incerto. Su quel patrimonio infatti pendono tutte le incertezze legate al bando delle casermette e le opere sono attese ad un difficile trasloco. Giannetto Salotti (1918-2013) evoca un mondo oggi lontano, un artista vero e libero, che ha dedicato l’intera esistenza ad esprimere attraverso le sue opere il mondo e le figure che lo popolano, con una autorità artistica e personale degna dei grandi del Novecento. Lucchese di nascita, si è formato a Lucca e a Firenze ed ha sempre mantenuto le radici nella sua città dove ha insegnato ed è stato acclamato e visitato da critici e appassionati da ogni parte del mondo.
Giannetto Salotti è scomparso il 28 agosto del 2013 all’età di 95 anni mentre si stava recando al suo studio come ogni giorno. A Lucca era conosciuto da tutti e tutti oggi parlano di quella sua arte che ha lasciato il segno, dalla forte impronta etrusca come ad esempio negli straordinari volti femminili e intrisa di futuro, come nelle rappresentazioni astratte che lo accomunano ad altri grandi come Hans Arp, Constantin Brancusi, Joan Mirò e Henri Moore. Non si dimentichi che Moore fu invitato come Salotti ai Seminari di Scultura della Fondazione Henraux. Oggi, alcuni musei principalmente del nord Italia, come il Museo della Poesia di Piacenza, hanno acquisito alcune opere segnando la grandezza dell’autore per sempre: sarebbe auspicabile per la città aggiungere al già notevole patrimonio artistico anche una esposizione permanente di Giannetto Salotti, in un itinerario attraverso la scultura del Novecento. Il suo immenso atelier oggi è custodito dalla figlia Ilaria Salotti, che con dedizione si occupa del futuro di questo patrimonio, che è un’eccellenza della città di Lucca e che purtroppo oggi si trova in una difficile situazione a causa del nuovo regolamento imposto alle Casermette sulle mura urbane: sul patrimonio artistico di Giannetto Salotti incombe così un difficilissimo e delicato trasloco, sia delle numerose opere che della grafica, dei dipinti e dell’archivio. Il futuro di questo straordinario patrimonio della città è quindi incerto e si trova nel bel mezzo di un viaggio ancora senza meta. I più grandi critici della vecchia e autorevole scuola come Antonello Trombadori, Pier Carlo Santini Arrigo Benedetti, Raffaele Carrieri, Manlio Cancogni, Paul Dumon, Lucia Toesca, Domenico Acconci, Roberto Giovannelli, Mario Marzocchi, Tommaso Paloscia, Mirko Pucciarelli, Florio Santini, Antonella Serafini, Amedeo Anelli fino alla concittadina e studiosa Daniela Marcheschi, che di Salotti scrive: “L’opera di Giannetto Salotti colpisce prima di tutto per la sicurezza di una manualità radicata nell’idea di esercizio dell’arte, secondo la più solida tradizione del Novecento italiano”. Le opere di Salotti sono state esposte in numerosi paesi dal Brasile alla Germania, Olanda, Svizzera, Venezuela e anche in Giappone con testimonianze di molte personalità culturali e politiche che hanno di fatto inserito l’artista lucchese nel pantheon dei Maestri. Recentemente la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti e altre istituzioni pubbliche e private hanno confermato il valore della collezione e sono attesi critici di fama internazionale in visita all’atelier. Ci auguriamo quindi, che la sua arte rimanga a disposizione di tutti come è giusto che sia per un concittadino che ha reso grande il nome di Lucca nel mondo dell’arte.