Concerto tributo a Giacinto Scelsi alla Tenuta dello Scompiglio

11 giugno 2015 | 14:15
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Concerto tributo a Giacinto Scelsi alla Tenuta dello Scompiglio

Sabato (13 giugno) alle 21 nello Spazio Performatico ed Espositivo della Tenuta Dello Scompiglio di Vorno si presenta Aexion, un appuntamento in cui musicisti affermati e giovani promesse, che per l’occasione confluiscono nella Aexionorchestra di Napoli, offrono un tributo a Giacinto Scelsi, a 110 anni dalla nascita. Protagonisti saranno Ossatura, uno dei più longevi gruppi sperimentali europei nell’ambito dell’improvvisazione elettroacustica, Crossroads improring, collettivo partenopeo che coinvolge musicisti provenienti dalla pratica dei generi più diversi, i flauti di Gianni Trovalusci e le percussioni di Antonio Caggiano. Confrontandosi col linguaggio dell’improvvisazione, gli artisti reinterpreteranno alcuni brani del grande compositore italiano.

L’appuntamento si inserisce nell’ambito del progetto Made in Italy 3X1, una rassegna proposta dall’Associazione Culturale Dello Scompiglio di Vorno, diretta da Cecilia Bertoni, con concerti di generi musicali diversi ma sempre dedicati alla creatività e alla genialità italiana, alcune proiezioni e incontri che si avvicendano fino a luglio presso la Tenuta Dello Scompiglio. La direzione artistica del progetto è, ancora una volta, di Antonio Caggiano, attento interprete del repertorio contemporaneo, da sempre interessato alle esperienze più innovative della scena musicale internazionale, già presente in altre produzioni Dello Scompiglio e fondatore dell’ensemble di percussioni Ars Ludi.
Luogo di una tensione mai risolta tra le istanze del corpo e quelle del desiderio, l’opera di Giacinto Scelsi è un punto di riferimento imprescindibile per tutti gli artisti coinvolti nel concerto. Parti o frammenti delle composizioni di Scelsi attraversano infatti l’intero flusso sonoro realizzato dall’orchestra, in cui la pratica improvvisativa dei musicisti dialoga con le modalità compositive ed operative di Scelsi.
“Il flusso sonoro carnale proveniente dal basso – spiega Elio Martusicello – incarnato, nutrito dalla terra, tellurico e vulcanico (il Vesuvio e il suo magma, la sua terra fertile sono le radici da cui proviene Crossroads improring) incontra quella terra di mezzo tra cielo e terra, luogo di tensione verticale (i suoni senza mondo del computer, il respiro vitale del mantice della fisarmonica e il corpo radicato della percussione degli Ossatura, così come le percussioni di Antonio Caggiano), che si risolve nella dimensione rarefatta ed immateriale dell’emisfero celeste posto allo zenit del mondo (le risonanze immateriali dei flauti di Trovalusci). Questa verticale lacerazione, questa ferita o questa saldatura, questa cura (tra le istanze di ciò che si trova in alto e ciò che è in basso) sono il terreno di massima fermentazione che ci proponiamo di sperimentare durante questo concerto”.