Brunori Sas, musica per la società a responsabilità limitata

29 luglio 2015 | 12:55
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Brunori Sas, musica per la società a responsabilità limitata

Musica per una società a responsabilità limitata. Quella delle persone che scompaiano dietro uno smartphone o davanti allo schermo di un pc e dimenticano i valori della società di persone, la propria realtà, il proprio paese. E’ quella di Brunori Sas, cantautore cosentino dalle influenze che vanno dal teatro canzone di Gaber a Rino Gaetano che ieri sera (28 luglio) ha incantato il pubblico di fan per il cartellone di Versiliana Extra!

Con uno spettacolo diverso, non un concerto in senso classico, tutto giocato sul filo della memoria e del ricordo. Dagli autunni di Guardia Piemontese alla realtà dello studente e musicista “fuori sede” in Toscana. In una lunga tensione autobiografica, anche con le corde della commozione, fra un passato ancestrale e quasi mitico e un presente troppo “social” per essere vero. E allora c’è l’amarcord dell’infanzia, la famiglia, l’amore (il primo e quelli successivi). Ma anche il senso di colpa e la distanza, quel non sentirsi parte di una realtà che cambia e che lo fa in peggio.
Non a caso la serata parte con un inno alla luna, Tra milioni di stelle (Tu adagiata su un angolo di cielo a guardare questo mondo che si affanna, che si illude e si inganna ci sei tu, la mia unica luna tra milioni di stelle a tener su la vita con un paio di bretelle) e prosegue con la struggente storia di un amore finito (o forse no) di Lui, Lei, Firenze. Per poi seguire il filo del racconto, senza indugiare nel repertorio di canzoni più celebri e senza privilegiare l’ultimo lavoro, quel Cammino di Santiago in taxi che rappresenta il volume 3 dell’opera del cantautore 37enne.
E l’emozione affiora quando il concerto arriva alle canzoni dedicate alla famiglia e in particolare al padre (Bruno mio dove sei e Come stai), figura simbolo proprio di quel passato mitico che la velocità dei tempi e la responsabilità limitata degli affetti porta a dimenticare.
Ma alla fine, in un finale salvifico, in questa società a responsabilità limitata Brunori Sas (al secolo Dario Brunori), si fa capro espiatorio con il messaggio “è tutta colpa di Brunori”. Un appello, un hastagh, un messaggio a giustificare l’egoismo dell’autoreferenzialità con il mantra moderno per cui la colpa è sempre di qualcun altro.
Solo allora, quindi, la malinconia può lasciare spazio alla “unica canzone allegra del mio repertorio”, dice. Quel Mambo reazionario che in realtà, ammantato da un ritmo travolgente, parla di illusioni e speranze disilluse. E la serata si chiude così, con la frase Come farà a cambiare il mondo? Questo è davvero un gran mistero.
Di sicuro non con un mondo a responsabilità limitata.

Enrico Pace