Cultura e innovazione, Lubec premia le eccellenze e chiude in bellezza

Il bilancio è quello di un successo. Si è chiusa l’edizione 2015 di Lubec che ha rappresentato anche quest’anno il punto di incontro del dibattito sulla cultura. Una cultura intesa come elemento unificante di tutte le linee strategiche di sviluppo, cultura come asset fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese e motore di innovazione per creare occupazione. Queste alcune delle parole d’ordine condivise da tutti gli operatori intervenuti che hanno animato e affollato i 20 incontri che sui sono succeduti in questa due giorni lucchese.
Ma è cultura e ricerca il binomio citato più spesso nelle parole dei vari speaker, a cominciare dalle parole del Vicepresidente e Assessore alla Cultura, Ricerca e Università della Regione Toscana Monica Barni, a Lorenzo Casini consigliere giuridico del Ministro Franceschini, a Daniele Malfitana del Cnr di Catania che spiega come la sua struttura esca oggi dalle mura delle Istituzioni per trasferirsi operativamente all’interno di realtà importanti come il Museo Egizio di Torino. E ancora Anna Puccio, della segreteria generale di Fondazione Italiana Accenture, che mette l’accento sulle opportunità per i giovani nei nuovi corsi universitari di Economia della cultura per la nascita di Imprese sociali che realizzino occupazione.
Sull’onda di questo forte dibattito e consenso sui temi affrontati da Lubec, il confronto aperto a Lucca non si ferma stasera, ma avrà presto un seguito presso il Mibact.
Gaetano Scognamiglio, presidente di PromoPa Fondazione organizzatore di Lubec, spiega infatti che: “In queste ultime ore dell’undicesima edizione di Lubec stiamo raccogliendo 5 proposte importanti che vogliamo trasmettere alle autorità competenti. Sono proposte nate dal dibattito di questi giorni e che nascono per così dire dal basso, anche se in realtà vengono dalla platea di relatori qualificati ospiti dei convegni! Le 5 proposte che selezioneremo e raccoglieremo a breve, dovranno definire interventi di settore costruttivi con i quali misurarsi con il Ministero”.
Nella giornata conclusiva importanti i momenti di confronti nei due grandi Forum, quello con i sindaci delle città capitali della cultura coordinato da Leila Nista del MiBact e che ha visto la partecipazione della Regione Basilicata e dei rappresentanti delle città candidate come Perugia, Terni, Ravenna, Lecce , Siena, Pistoia, Pisa, Ercolano, Spoleto, Como, Mantova, Parma.
“Non un progetto nato dall’apice dell’amministrazione, bensì un programma che è espressione della larga condivisione con ampia parte della cittadinanza”: questo secondo Leila Nistra, project manager focus point-Capitali europee della cultura Mibact, lo spirito che si è affermato con la partecipazione al bando per il titolo di capitale europea e che il Ministero ha voluto sollecitare con il bando per la Capitale italiana della cultura 2016 2017.
“La capitale prescelta per il 2016 la comunicheremo il prossimo 27 ottobre, quella per il 2017 entro dicembre, come da bando”, ha proseguito la Nista. Per definire chi verrà scelto per il ’16 e chi l’anno successivo valuteremo le città più idonee in termini di maturità organizzativa del progetto presentato.
Il Mibact, ha concluso “mira a istituire un iter virtuoso per creare eccellenze culturali e dialogare a livello privilegiato con le città sul piano culturale, perché, la cultura non è solo elucubrazione o speculazione intellettuale, ma anche attività concreta”, misurabile negli effetti.
L’altro grande e atteso appuntamento di questa giornata è stato il primo incontro pubblico tra i nuovi direttori dei Grandi Musei, con la partecipazione soltanto coloro che sono già operativi nelle nuove strutture. Spiega Ugo Soragni, direttore generali dei Musei Mibact che uno degli obiettivi della riforma è di arrivare ad attribuire il valore di brand al nostro patrimonio culturale che è motore identitario di sviluppo per una generale promozione delle attività.
Il ruolo dei nuovi direttori va a coprire delle funzioni che prima non esistevano: dovranno infatti operare anche sui bilanci delle strutture da loro gestite e decidere come e quante risorse poter allocare.
Autonomia di gestione quindi, che vuol dire anche consapevolezza gestionale e di conseguenza responsabilità nel senso più ampio del termine. Una sfida importante dunque che attende i nuovi direttori che spesso si trovano a confrontarsi con situazioni, se non di degrado comunque di scarsa valorizzazione e redditività delle grandi strutture museali, e spesso anche alle prese con problemi logistici, di trasporti e infrastrutture.
Molti gli obiettivi comuni e condivisi dei nuovi direttori Serena Bertolucci, Palazzo Reale di Genova, Anna Coliva, Musei di Galleria Borghese di Roma, Mauro Felicori, Reggia di Caserta, Paolo Giulierini, Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Carmelo Malacrino, Museo Archeologico di Reggio Calabria, Enrica Pagella, Polo Reale di Torino.
Tra tutti quello di lavorare per un sistema paese che ricostruisca il proprio patrimonio culturale, paesaggistico, architettonico in maniera da rendere di nuovo l’Italia uguale a quella dell’immaginario percepito e collettivo, simile a quello storico e di memoria del viaggiatore dell’800. La parola conclusiva per questa undicesima edizione a Francesca Velani, direttore di Lubec: “Lubec è stata anche quest’anno la sede privilegiata di contatto e di lavoro tra le tante Regioni e città che hanno trovato occasioni e momenti di confronto e di crescita. Penso per esempio all’incontro tra le città candidate capitali con i loro dossier di candidatura e con i progetti che sono state presentati in questa occasione: i Dossier rappresentano la sedimentazione di tutto il lavoro che le Città hanno fatto in passato e trasmettono l’energia che esiste nelle città e anche lo spazio possibile di lavoro per le tante Industrie Creative che stanno affermandosi nel campo dei beni culturali e della cultura in genere. La cultura deve permeare tutte le linee strategiche e gli Amministratori presenti hanno dimostrato che siamo passati dall’epoca dello spendere in cultura a quello dell’investire in Cultura. E questo è un cambiamento epocale”.
E proprio oggi si è aggiudicato il premio Creathon il Team Due Mondi di Livorno con il progetto In Handy a new way of exploring una App che funziona come un navigatore che consente di creare il proprio itinerario in base all’accessibilità e alla disabilità di ognuno, da quella più complessa a quella più semplice come può essere un’allergia alimentare. Percorsi personalizzati e accessibili creati da Marco Lulli, architetto specializzato in accessibilità e da Rocco Scarinci un informatico fabbricatore digitale.
La App suggerisce i percorsi pre-impostati ad esempio enogastronomici, in bicicletta, dei musei, ecc. consente di organizzare un tour personalizzato scegliendo una serie di punti/mete e collegandoli attraverso un percorso (anche ad alta accessibilità).
Suggerisce punti di ristoro, servizi, monumenti, musei ed ogni altro sito di interesse turistico e guida l’utente anche attraverso un navigatore vocale e visualizzando i percorsi. Per ogni oggetto, sia esso un ristorante o un museo fornisce, video, audio, foto ed una scheda completa che illustra anche il grado di accessibilità ed i servizi forniti, oltre alle peculiarità del luogo (es. menù, specialità ecc.)
InHandy è uno strumento che vuole essere da supporto al turismo, con particolare riguardo alle esigenze dell’utenza ampliata che in Europa viene stimata in circa 140 milioni di turisti. Una importante fascia di mercato che, se raggiunta, rappresenterebbe
sicuramente un incremento del fatturato annuo per le attività turistiche pubbliche e private. Per distribuire InHandy sul mercato saranno utilizzati social network, attività di promozione con QR code e campagne di comunicazione. Premio 2000 euro, più 6 mesi di insediamento al Polo Tecnologico lucchese
Il secondo classificato è il Team Scape3D” di Napoli con il progetto Technoiconologia un raccoglitore di tecnologia e emozioni che si ispira al concetto di Museo diffuso sul territorio. Premio 1000 euro e 6 mesi di insediamento al Polo Tecnologico lucchese Il terzo classificato è il Team ComunicaCore di Firenze con il progetto Colibrì ad uso e consumo del Turista che si crea un percorsi personalizzato in base a propri parametri e interessi. Premio 500 euro e 6 mesi di insediamento al Polo Tecnologico lucchese Altri premi assegnati dal Polo Tecnologico lucchese alla squadra Levante di Bari con il progetto GranTour2.0, alla squadra The two world di Torino con il progetto Inside Art e la squadra The S-Team di Lucca con il progetto Drento e fora le Mura per il legame sul territorio. Creathon è la 24 ore non stop giunta alla seconda edizione e organizzata da Promo Pa Fondazione in collaborazione con Mibact, Camera di Commercio di Lucca, Polo Tecnologico Lucchese e con Fondazione Italiana Accenture come partner. 15 i Team di creativi, sviluppatori e “fabbricatori digitali” che si sono sfidati provenienti da Piemonte, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Sardegna, Campania, Puglia, per dar vita a prodotti virtuali e/o reali dedicati a turismo, cultura, musei, enogastronomia, territorio e hi tech con l’obiettivo di promuovere l’audience development della filiera Turismo, Cultura, Enogastronomia.