Musica e messaggi di pace. Noa incanta in S. Francesco

18 ottobre 2015 | 10:34
Share0
Musica e messaggi di pace. Noa incanta in S. Francesco
Musica e messaggi di pace. Noa incanta in S. Francesco
Musica e messaggi di pace. Noa incanta in S. Francesco
Musica e messaggi di pace. Noa incanta in S. Francesco
Musica e messaggi di pace. Noa incanta in S. Francesco
Musica e messaggi di pace. Noa incanta in S. Francesco

E’ stato uno spettacolo sopra le righe quello che ieri sera Noa ha offerto al numeroso pubblico della serata conclusiva del Festival Lucca Jazz Donna, svoltasi nella Chiesa di San Francesco. Noa ha coinvolto e interessato gli ascoltatori durante l’intervista di Pierfrancesco De Robertis e li ha poi ammaliati con la sua voce sublime.
La cantante israeliana, nota in tutto il mondo per la straordinaria bellezza della sua voce, ma anche per l’impegno per la pace da sempre profuso, ha un amore sincero per l’Italia e lo ha più volte dichiarato durante la conversazione di ieri sera. Noa ha iniziato a conoscere l’Italia 24 anni fa, con un primo concerto a Catania. Come lei stessa ha affermato, dell’Italia adora la bellezza, la cultura, il mix di lingue diverse, i passaggi straordinari che cambiano da nord a sud. Non ha una  città preferita, ma ama profondamente il sud dell’ Italia.  Noa qualche mese fa ha cantato anche in napoletano, accompagnata da un quartetto d’archi.

Adora Napoli non tanto in quanto posto fisico, ma come stato dell’anima, il suo passato glorioso  e il suo caos moderno. Paragona gli emigranti napoletani con il mondo ebreo in quanto anche la sua gente è stata dispersa alla ricerca di un mondo migliore. Pensa alla bellezza, alla pace, alla musica e all’arte dell’Italia nei momenti più cupi e duri.

La conversazione tra l’artista e De Robertis ha poi toccato i temi a lei più cari, ovvero quelli dei problemi politici e della pace della sua terra. Noa ha una profonda fiducia nel futuro del suo paese, ma è consapevole che per raggiungere la pace e la serenità saranno necessari ancora molto tempo e sofferenza. “Credo che le cose peggioreranno drasticamente prima di poter migliorare – ha risposto quando le è stato chiesto se pensa che la situazione sarà uguale tra venti anni – ma credo che le cose si evolveranno in un prossimo futuro perché i giovani sono veloci, rapidi e interconnessi come non lo sono mai stati prima di ora. Si fanno delle domande e sono disposti a cambiare idea velocemente. Non posso esprimermi sulla situazione palestinese, ma per quanto riguarda invece la politica israeliana credo che non ci sia molto coraggio nell’attuale leadership. I giovani sono il futuro della mia terra ed ho una profonda fiducia nel coraggio e nel potere dei giovani”. “I media mostrano una visione molto molto parziale di ciò che accade – ha aggiunto Noa – Fanno vedere solo gli estremi. Si vedono spesso i giovani che combattono e sembra perciò che tutti i giovani siano in prima linea. E’ vero che  alcuni giovani, cresciuti sotto Netanyahu, vedono la loro vita senza futuro e sono disposti a tutto per un cambiamento. Ma si vede solo una microscopica parte di quello che succede. Non si vedono invece tutti quei giovani che partecipano al campo per la pace.  Il problema è molto complesso. La mia esperienza di vita in Israele è diversa da ciò che si vede in tv. Ci sono centinaia di organizzazioni che promuovono la collaborazione tra giovani palestinesi e giovani israeliani”.
Alla domanda del giornalista su cosa pensa Noa di Papa Francesco, l’artista ha risposto che ha una profonda stima di lui e che vorrebbe che ogni religione avesse un leader carismatico come Papa Francesco. Si è invece indignata dell’attenzione che il mondo occidentale dà all’Isis: “E’ solo un gruppo di pazzi violenti come ci sono sempre stati nella storia umana, con l’unica differenza che adesso questo gruppo ha un forte potere mediatico; grazie a Youtube e i mass media raggiungono milioni di persone mostrando la loro violenza. Hanno un potere di comunicazione enorme, ma questo potere può essere annientato non dando loro attenzione. Dobbiamo concentrarci sulle azioni di pace, non su quelle di violenza.”
La musica, intesa come arte, ha un ruolo fondamentale nella costruzione della pace, secondo l’artista israeliana. “Gli artisti sono come alieni,- ha detto- come bambini che giocano subito insieme. I bambini si scambiano emozioni senza avere paura. Un artista è come un uccello che vola alto e vede un paesaggio meraviglioso, senza confini. Siamo tutti uguali per gli uccelli; ci emozioniamo, piangiamo, amiamo nello stesso modo. Sono fiera di essere un’artista”.
E come artista, oltre che come messaggera di pace, Noa ha davvero emozionato il pubblico con il suo concerto jazz, dopo l’intervista. Accompagnata dal suo formidabile chitarrista israeliano Gil Dor, dal contrabbassista jazz Giovanni Tommaso da Claudio Filippini al pianoforte e da Marco Valeri alla batteria, Noa ha regalato a Lucca una performance con un’intensità e una tecnica uniche, grazie alla sua energia positiva e alla sua voce senza confini, spaziando tra brani inediti e originali e concludendo con la colonna sonora de La vita è bella di Benigni.

Simona Alfani