In San Micheletto il documentario sul fabbro di Piè Lucese

4 novembre 2015 | 21:37
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In San Micheletto il documentario sul fabbro di Piè Lucese

A Piè Lucese, località della Valpedogna nel comune di Pescaglia, in fondo ad una valle, nei pressi di un ruscello, è ancora in attività un’antica ferriera che è stata aperta sui resti di un vecchio mulino. Il fabbro, Carlo Galgani, 78 anni, capelli bianchi, fisico asciutto è l’ultimo rappresentante di una dinastia che da oltre cinque secoli si tramanda questo lavoro. Tutte le mattine verso le 7 dà inizio a quelle 12 ore di lavoro quotidiano con le quali prosegue la tradizione di famiglia. Non c’è telefono, non c’è televisione, né gas, né riscaldamento, né Enel. Sarebbero forse superflui, certamente non funzionali al suo lavoro e al suo modo di vivere: la modernità è un optional, utile in certi casi ma a volte dannosa in altri.

Qui il lavoro diventa arte e stile di vita perché è grazie al sacrificio, alla volontà e all’amore per questo mestiere che fu di suo padre, di suo nonno, del bisnonno e così via, che possiamo ancora ammirare un mondo quasi del tutto scomparso, fatto di piccoli gesti, di solide tradizioni, ma anche di grande saggezza e di silenziosa fantasia.
In questa ferriera, chiamata anche “distendino” in quanto vi si “distende” il ferro rovente, l’unica ed insostituibile fonte di energia, è l’acqua che fa funzionare in modo impeccabile tutte le attrezzature. Qui, dove sembra di essere nella fucina di Vulcano, persino l’aria che tiene vivo il fuoco nella forgia è generata dall’acqua attraverso una macchina arcaica chiama “tromba del vento”.
E’ in questo contesto che il regista lucchese Roberto Giovannini ha realizzato l’ultimo documentario dal titolo A ferro e fuoco. Per oltre un anno Giovannini ha seguito Carlo in tutte le sue attività giornaliere, riuscendo così a cogliere attraverso le immagini le spiegazioni e i racconti di Carlo tutti i segreti e le sfaccettature di una professione ormai quasi del tutto scomparsa dove la professionalità ma soprattutto l’ingegno sono alla base di un lavoro unico e affascinante.
Dopo il successo di Era il pane dei poveri il documentario girato da Giovannini sempre in lucchesia che tratta il mondo delle castagne e del castagno e già trasmesso dalla Rai per ben tre volte, l’ultima delle quali il 26 ottobre scorso, anche A ferro e fuoco, il cui premontato ha già suscitato interesse nella redazione di Geo è molto probabilmente destinato a questa trasmissione.
A ferro e fuoco è edito e sponsorizzato dal Museo del castagno di Colognora di Pescaglia, in occasione del 30esimo anniversario della sua fondazione, con l’immancabile sostegno del suo direttore Angelo Frati e con il patrocinio della Provincia di Lucca, del Comune di Pescaglia, dell’Unione dei Comuni della Media Valle, del Club Unesco Lucca, della Fondazione Banca del Monte e della Fondazione Cassa di Risparmio.
Sarà presentato dall’architetto Gilberto Bedini e poi proiettato in visione pubblica, sabato (7 novembre) alle 17,30 nella sala conferenze della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca in via San Micheletto angolo via Elisa. Naturalmente sarà presente l’unico e insostituibile protagonista: Carlo Galgani, il fabbro di Piè Lucese. L’ingresso è libero.