Giglio, inizio dell’anno con la lirica: c’è il Simon Boccanegra di Verdi

29 dicembre 2015 | 08:43
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Giglio, inizio dell’anno con la lirica: c’è il Simon Boccanegra di Verdi

Inizio d’anno con la lirica al teatro del Giglio: lunedì 4 e martedì 5 dicembre (alle 20,30) va in scena il Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi. L’opera torna al Giglio a sedici anni dall’ultima rappresentazione. Secondo titolo della stagione lirica 2015-2016, lo spettacolo è diretto da Ivo Lipanovic, bacchetta croata di altissimo prestigio, già direttore musicale del Teatro nazionale croato, fin dal 1996 ospite frequente nei teatri lirici italiani.

La regia è firmata da Lorenzo Maria Mucci, che nelle sue note di regia annota: “Nell’affrontare il Simon Boccanegra non si può prescindere dal tema del mare così tanto presente nella musica di Verdi. Nel nostro allestimento il mare è ben presente. Non è un mare da cartolina. È un qualcosa che ha che fare con i sensi più profondi dell’animo umano. È un mare che sta dentro le cose, che si fa fasciame di nave, che si fa vela, che si fa orizzonte, aria da respirare, abito da indossare. Il mare è identità, elemento costitutivo di Simone e Amelia”. L’impianto visivo è firmato, per le scene, da Emanuele Sinisi, per i costumi da Massimo Poli; il disegno luci è di Michele Della Mea. L’orchestra è l’eccellente compagine dell’Orchestra della Toscana, il coro è CLT Coro Lirico Toscano diretto da Marco Bargagna. Il capolavoro verdiano torna a Lucca a sedici anni di distanza dall’ultima rappresentazione, in un nuovo allestimento del Teatro di Pisa coprodotto, oltre che con il Teatro del Giglio, con i teatri di Livorno e Rovigo.
Il cast impegnato nello spettacolo vede in scena, lunedì 4 gennaio alle 20,30, Elia Fabbian come Simon Boccanegra (che canterà anche nella recita di martedì 5 gennaio); al suo fianco, Roberto Scandiuzzi (Jacopo Fiesco) e Valeria Sepe come Amelia Grimaldi, Leonardo Caimi (Gabriele Adorno) e Gabriele Ribis (Paolo Albiani). Gli interpreti dello spettacolo di martedì 5 gennaio alle 20,30 sono Andrea Concetti (Jacopo Fiesco), Ilona Mataradze (Amelia Grimaldi) e Ivan Momirov (Gabriele Adorno). Completano la compagnia Sinan Yan (Pietro), Antonio Pannunzio e Vladimir Reutov (che si alterneranno nel ruolo del capitano dei balestrieri).
Passione politica, rapporto conflittuale fra padri e figli, vendetta e perdono, e su tutto la solitudine del soglio: sono questi gli elementi che caratterizzano Simon Boccanegra, fra i massimi capolavori di Verdi, e fra quelli dalla genesi più complessa. All’origine c’è il monumentale dramma di Gutiérrez incentrato sulla vita dell’ex corsaro Simone Boccanegra, primo doge della Repubblica di Genova, dalla sua ascesa al soglio dogale, un’ascesa accettata per amore (legato a Mariana Fieschi, tenuta prigioniera dal padre proprio per questo suo amore il cui frutto è una bambina, egli spera che, una volta Doge, nulla potrà opporsi alle sue nozze con l’amata), fino alla morte per avvelenamento, nella cornice storica della lotta civile fra patrizi e plebei. Il libretto dell’opera comportò molte difficoltà dovute alla eccessiva complessità dell’intreccio originario. Gli insuccessi alla Fenice nel 1857 e poi a Firenze e alla Scala nel 1859 portarono Verdi a riscrivere l’opera. Le impresse così un respiro epico e politico più significativo, rafforzò la natura essenzialmente dialogica e reinventò pressoché totalmente l’orchestrazione, a partire dall’introduzione, magistralmente evocativa di quel colore marino di cui sarà pervasa tutta la partitura.