Arte e rappresentazione della follia, successo delle conferenze allo studio Barsotti

Un buon pubblico per il via al ciclo di conferenze a cadenza mensile, tenuto da Gregorio Andreini.
Primo appuntamento sabato scorso (2 gennaio) alle 18 allo studio Barsotti in via del Fosso. Argomento di Andreini l’arte di Fabrizio Barsotti, un excursus che si è soffermato molto sugli ultimi dipinti del pittore lucchese e sui suoi acquarelli, tema anche delle dieci performance creative realizzate dagli stessi due artisti per il Teatro della follia, dove già era stato toccato il manicomio di Volterra.
Diciannove di questi acquarelli, saranno oggetto dal prossimo 7 gennaio della mostra che terrà nel suo studio a Napoli la fotografa Luciana Latte. Le argomentazioni di Andreini sono poi continuate con il viaggio in via del Fosso, considerata nel Medioevo la cosiddetta “via della Seta”. Una zona caratteristica e pittoresca, dove si possono ancora scorgere le altane, veri e propri stenditoi dei panni una volta in una zona in cui l’acqua svolgeva una funzione molto importante per la zona e dove erano presenti anche un buon numero di importanti negozi artigianali, oggi quasi del tutto scomparsi. L’idea di Barsotti e Andreini sarebbe quella di rilanciare nei prossimi mesi, con i commercianti del posto la zona, per ridarle vita e risvegliarne l’attenzione, ponendola come punto di riferimento cittadino e facendo partire insieme anche una nuova idea che hanno in mente per la loro attività teatrale: presentare, partendo da quello che hanno realizzato per il dramma del manicomio di Volterra, un progetto che affronti il tema dell’immigrazione di circa un secolo fa verso le Americhe. In questi mesi Barsotti proporrà ancora, con le conferenze, anche le sue opere che, dopo la mostra nella meravigliosa cornice di Napoli, poi vorrebbe sviluppare sempre con il prezioso supporto di Andreini, verso il sogno di questa nuova tematica, con protagonisti gli avi italiani.